mercoledì 30 novembre 2011

IL SUICIDIO DI LUCIO MAGRI. SOLO GLI IMBECILLI POSSONO DIRE CHE "LA VITA E' UN DONO" . VI E' QUALCUNO CHE LA PENSA IN MODO GIUSTO

Da www.reset-italia.net (29 novembre 2011)



29 novembre 2011 Ascolta con webReader Calaca Mexicana


In un mondo ipocrita e codardo esistono uomini che fanno scelte coraggiose per difendere ed affermare la propria dignità!
Lucio Magri è stato uno di questi!

http://www.repubblica.it/politica/2011/11/29/news/magri_suicidio_assistito-25763126/?ref=HRER2-1

Quando giungi a questo mondo per volere di altri non ti puoi rifiutare, ti ci ritrovi tuo malgrado e appena ti presenti alla vita sei già condannato a morire !?
Chi ti genera è potenzialmente un assassino perché automaticamente ti condanna a dover un giorno morire!

Questo è l’assurdo della vita che molti, i più, considerano un dono di cui dovremmo essere grati!?
Grati a chi ?
A Dio ?
A Maometto?
A Budda ?
Grati di vivere alle mille altre divinità dogmatiche inventate dall’uomo in rispetto di non si sa cosa!?
Grati alla vita, o molto più semplicemente, solo terrorizzati dell’ineluttabile PAURA della morte !?
Probabilmente, dovremmo essere grati a due individui che in assoluta buonafede per “amore” ma molto più semplicemente per un egoismo personale o per una dimostrazione di affermazione e continuità della specie si sono accoppiati ed hanno generato un nuovo individuo !? Molti di noi sono giunti a questo mondo perché fortemente desiderati!?
Molti altri per errore !?
Altri ancora addirittura per caso !?
Esiste anche qualcuno che è giunto a questo mondo indesiderato o addirittura maledetto!?
Fatto sta che quando si arriva a questo mondo, esiste una sola ed unica certezza, ci arriviamo per poi morire!
Non mi sembra una grande prospettiva!? I dogmi religiosi di tutto il pianeta cercano di farci apparire la morte come una fase transitoria che ci trasporterà DOPO in luoghi o situazioni dove si starà meglio che su questa terra!
Personalmente, su questa terra ci starei bene senza altre curiosità!? Ma perché dovrei andare in altri luoghi ???
Dovessi essere eterno, probabilmente mi annoierei, ma certamente mai mi verrebbe il desiderio di voler morire per scoprire nuove esperienze!?
In fondo il “morire” rappresenta un’ultima curiosità alla quale nessuno di noi potrà sottrarsi !?
La stragrande maggioranza degli esseri viventi pensanti teme la morte!?
Gli animali, non ne avendone la consapevolezza è probabile che non temano la morte o forse non ne comprendono la valenza!?
Per la stragrande maggioranza degli uomini, il morire rappresenta un’eventualità talmente remota, che dà la forza di vivere ogni giorno della nostra vita come se questa fosse eterna!
I giovani, fortunatamente, vedono la morte come qualcosa che non gli appartiene, che non li toccherà mai !?
Della morte, gli anziani, non ne parlano, perché sentendola vicina preferiscono ignorarla, come se questa appartenesse a quelli più anziani di loro !?
Insomma la “morte” diciamolo, non piace a nessuno e tutti, vorrebbero beffarla !?
Esistono poi persone che temendo l’ambiguità e l’incertezza del dove, come e quando, preferiscono decidere di incontrare la morte per propria decisione e non per fatalità!
Queste persone, sono i suicidi, cioè coloro che decidono in libera autonomia di lasciare questo mondo secondo loro canoni e metodologie !?
La società ed i dogmi religiosi, hanno sempre disprezzato e condannato i suicidi e personalmente, non ne ho mai compreso la ragione !?
Questa società e tutti i dogmi di fede, accettano e festeggiano quando due individui decidono di mettere a questo mondo qualcuno, senza chiederlo a nessuno !?
Condannano INVECE chi dopo aver vissuto questa vita, decide in libera autonomia di abbandonare questo mondo !!?? Ma perché ?????

Amici, ma non trovate che questo sia paradossale ???
Un suicida che liberamente rifiuta la vita non fa male a nessuno, anzi è assolutamente convinto di fare del bene a se stesso,… dove sta il problema ???

In Italia, paese Cattolico e bigotto condizionato in tutte le scelte etico morali da Santa Romana Chiesa, NON ci sarà MAI una legge che regolerà il “suicidio assistito” o che consenta l’eutanasia!
Chi vorrà suicidarsi, continuerà a farlo in solitudine e disperazione con metodologie tragicamente violente che continuerà a discriminarli!

Suicidarsi è una scelta di vita NON DEVE ESSERE una forma di discriminazione ideologica o dogmatica!
Ognuno deve essere libero di togliersi la vita senza violenza e senza traumatizzare gli altri!

Suicidio assistito, una civile libera scelta di dignità!

Vivere……
è un po’ come perder tempo……
……oggi non ho tempo….
voglio stare spento……..(da Vivere di Vasco Rossi)

domenica 27 novembre 2011

A CHE SERVE CREDERE IN DIO? A NULLLA. VE LO DIMOSTRO CON "ADDIO A DIO"

inviata a cardinal.martini@corriere.it

Sta per uscire il mio libro intitolato ADDIO A DIO. Sottotitoli: Dialogo con Dio (la trinità) chiedente perdono. "Beati coloro che NON credono in Dio se...Essi saranno i primi nel regno dei Cieli". Una conclusione tratta da una nuova lettura, esoterica, ma documentata e dettagliata, di tutti i più importanti passi delle Epistole di S. Paolo e dei Vangeli.
Questa è la migliore risposta al cardinale Martini .E a quelli che gli scrivono.
Per essere "giustificati" basta il rispetto della legge naturale (S. Paolo, Lettera ai Romani, 2,6). Se si crede in Dio si è solo degli opportunisti. Bisogna vivere rispettando la legge naturale (da cui deriva il diritto naturale, fondamento della giustizia) e pensando che Dio non esista (tamquam Deus non esset). Allora, se Dio esiste, si avranno maggiori meriti di fronte a lui rispetto ai credenti, che credono per timor di Dio o per chiedere delle grazie (tramite la Madonna o i santi). Ma tutto (con la cosmologia e la biologia evoluzionistica) congiura contro l'esistenza di Dio, contro un disegno intelligente della natura.

Lettere al Cardinal Martini

Vivere con la fiducia dentro il cuore
ecco la vera ragione per cui crediamo

Lettere al Cardinal Martini

Vivere con la fiducia dentro il cuore
ecco la vera ragione per cui crediamo

Eminenza, mi chiamo Luca e ho 25 anni. Come tanti, sin da bambino ho ricevuto una istruzione cattolica, frequentando il catechismo e ricevendo i sacramenti. Fin lì, la fede mi sembrava chiara e semplice. E credevo veramente. Tuttavia, crescendo, soprattutto leggendo (tanto) sia per studio sia per diletto, tutti quei ragionamenti così semplici sono diventati d'un tratto impervi. La fede, se vuole infantile, ha ceduto il passo a una razionalità più matura, figlia della filosofia appresa sui libri e delle esperienze (comuni a tanti) di vita. Perché questo? Perché è così difficile credere? Ecco perché per me oggi credere significa interrogarmi, studiare, riflettere, meditare. Non riesco a professarmi non credente, ma non riesco più nemmeno ad abbandonarmi all'abbraccio del Signore come lei ci suggerisce di fare.
Luca Gamberini, Bologna

Premetto che ho fatto otto anni presso l'Istituto Gonzaga di Milano, pagando fior di rette e studiando la vostra cultura giudaico-cristiana da Dante Alighieri al Manzoni per finire con la Dottrina di Sant'Agostino e San Tommaso D'Aquino. Fatta questa premessa, dati gli ultimi eventi internazionali dove l'italiano medio non riesce a tirare la fine del mese, avere un figlio, una famiglia rappresenta un bene di lusso e un bilocale è un sogno di mezza estate e via dicendo... vedo che voi Eccellentissimi Servi di Dio - con la S maiuscola - non solo vestite con la tunica da migliaia di euro da 2000 anni a questa parte, ma siete padroni del 25% del patrimonio immobiliare italiano.
P.S. Suggerisco la reintroduzione delle Tasse di Leone X per pagarsi la salvezza dell'anima.

Enzo Minacapilli, Cassina de' Pecchi (Milano)

La vita eterna: me ne parlavano quando andavo a scuola dai Salesiani. Ascoltavo forse un po' annoiato. Però, evidentemente, le parole hanno lavorato in quello che chiamiamo subconscio. A 55 anni rappresentano per me (quando parlo con me stesso in silenzio) un concetto, una speranza, un'emozione. Fatti attraversare dal dolore, mi ha detto una volta mia madre mentre soffrivo. Spero di esserci riuscito. Sicuramente l'articolo che lei ha scritto in proposito mi aiuta a capire che l'essenza della vita dovrebbe essere quella di dedicarla agli altri. Però, quanto è difficile! Sto cercando.
Marco Gregoretti, Milano

Ho 45 anni, sono sposato, ho tre figli. Ho affidato la mia vita totalmente a Dio Nostro Padre e nelle preghiere chiedo sempre di guidare le mie azioni. Nonostante diverse tribolazioni, mi sono sempre ritenuto un protetto perché sono sempre riuscito a superare tutte le avversità. Ma il 3 gennaio 2011 è successa una tragedia che non mi ha fatto perdere la fede ma mi ha lasciato una profonda tristezza e desolazione che grazie all'aiuto di Dio cerco dei superare. Mio padre, uomo buono e mite che pregava tanto, all'età di 76 anni in seguito a una lunga depressione ha deciso con un gesto insano di porre fine alla sua vita terrena. Sono certo che Dio lo ha perdonato. Affido il mio dolore a Gesù.
Antonio Mancuso, Roma

Ho scelto alcune di quelle lettere la cui sostanza si riflette in molte altre. È abbastanza chiaro che le interrogazioni o le inquietudini a riguardo della fede e della Chiesa si riscontrano in tutti noi. Qui si verifica uno di quei casi del comune sentire che avvolge tutti come in una sola nube di linguaggio, che va tenuta presente nel leggere correttamente un testo. Per questo non vado in tilt quando ricevo lettere che mostrano attenzioni o scelte diverse dalle mie. Solo richiedo da tutti un certo rispetto ed educazione, perché gli scivolamenti in questo terreno sono facili.

Che cosa significa credere? Non necessariamente tutte quelle cose che si propone di fare il primo corrispondente, come studiare, leggere, riflettere ecc., anche se una certa attività mentale è caratteristica di molti che la vita pone di fronte a decisioni gravi. Ma l'atto di fede è molto più semplice. È un atto in cui l'uomo manifesta che il suo riferimento assoluto è Dio. Allora perché è tanto difficile? Forse perché nel cuore c'è un qualcosa che non inclina a sottoporsi «al disonor del Golgota»? La prima delle lettere che abbiamo scelto ci mostra ciò che avviene quando la fede di un fanciullo si incontra con una razionalità un po' sofisticata. Luca, ti chiederei di mettere tra le tue letture anche qualcosa di quanto hanno scritto, negli ultimi decenni, riguardo alla fede. Troverai un atteggiamento di rispetto e di serietà, che qualche volta mancano in coloro che scrivono contro. Pur con la massima buona volontà non si può non riconoscere che le accuse portate alla Chiesa da Enzo sono esagerate e che esse non sarebbero prese sul serio da nessun conoscitore della materia. Per esempio, non so che cosa sia la tunica costosissima portata da duemila anni dagli addetti al lavoro.

Quanto all'accusa riferita al patrimonio immobiliare italiano, al di là della verità delle cifre, ci vuol poco per capire che la Chiesa non è come una società anonima. I possessi appartengono dunque a quei cittadini, o gruppi di cittadini, che ne esigono un provvido uso. Per la maggior parte si tratta di chiese, che servono ai fedeli e come tali vanno custodite e difese.

A Marco, che sta cercando, auguro di comprendere che la fede non è né un concetto né una speranza e neppure un'emozione, ma è fondata saldamente sulla promessa di Dio. Noi viviamo di fiducia fin dalla nascita. Senza questa fiducia di fondo non potremmo sopravvivere.

Vorrei poter consolare con parole appropriate il carissimo Antonio; ma vedo dalle sue parole che egli appare come un uomo buono, mite e orante a imitazione di suo padre. Affidi il suo dolore a Gesù, che sarà per lei un buon maestro.


27 novembre 2011

giovedì 24 novembre 2011

NAPOLITANO: UN RINCOGLIONITO PRESIDENTE DEL CSM (CORPORAZIONE DI STAMPO MAFIOSO)

Sono vittima di una allucinante vicenda giudiziaria, Un presidente del Tribunale (Marco Onnis, defunto nel 2009 quando era già in pensione), su richiesta di due soci di minoranza che volevano coinvolgere la società nei loro debiti personali, nomina per errore materiale un liquidatore della società da sempre in attivo (avendo io il 66%) dandomi come consenziente mentre dagli atti del giudizio risultavo contrario (occorreva l'unanimità per legge). Chiedo la nullità della nomina del liquidatore e l'annullamento della vendita e trovo due giudici pazzi e/o ignoranti (Vincenzo Aquaro e Mario Farina del Tribunale di Cagliari) che convalidano rispettivamente la vendita e la parcella del liquidatore nonostante la documentata malafede dell'acquirente che sapeva (da me avvisato e diffidato dall'acquistare) che vi era un giudizio in corso contro la nomina del liquidatore (revocato nella nomina, definita "abnorme" dopo la vendita). Ho fatto un esposto a termini di legge contro i due "giudici" (che meriterebbero il licenziamento). Sarà inutile (nonostante l'art. 1 dei Provvedimenti disciplinari per sentenze dettate da "negligenza o vizi logici inescusabili"). Il CSM è eletto per 2/3 dai magistrati (organo di controllo eletto dai controllati). Gente ignorante che non legge più un libro di diritto da quando entra in magistratura.Giustizia da lotteria. Alfano fece un disegno di legge per introdurre la responsabilità civile dei giudici con la formazione di un'Alta Corte di giustizia costituita per 2/3 da giuristi ed avvocati (scissa dal CSM) perché un giudice potesse essere direttamente posto sotto processo da un cittadino per sentenze palesemente aberranti. Che fine farà? Bisogna inoltre riformare il C.P.C. abolendo le udienze, del tutto inutili nel procsso civile. Questa gente è priva di sensibilità, se ne frega di chi attende giustizia. Fanno rinvii di anni non tenendo conto di un ordine di priorità per le cause più vecchie.La mia vicenda sta durando da 15 ani (ora sono in Corte d'Appello da due anni). Gente arrogante che si sente padrona della giustizia e sottratta al principio costituzionale dell'eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Ma questa gente non paga mai. Nemmeno quando manda in galera uno dichiarato poi innocente. E' lo Stato, cioè tutti noi, che deve pagare il risarcimento. Si assicurino come i medici questi arroganti che credono di dover continuare a godere dei loro privilegi che li rendono immuni anche dalle colpe più gravi. La Corte di giustizia europea continua ad accusare l'Italia di non avere introdotto la responsabilità civile dei giudici anche oltre la colpa che riguarda il dolo, e perciò per tutti quegli errori giuridici che sono inescusabili. In 60 anni solo 6 giudici sono stati sottoposti a provvedimenti disciplinari. Mentre dovrebbe essere previsto anche il licenziamento per palese incapacità.

Ed abbiamo un Napolitano che parla codice deontologico, che dovrebbero darsi gli stessi magistrati. INCREDIBILE. Come chiedere che se lo dia la mafia o la 'ndragheta. Costui è veramente un rincoglionito. E per la Costituzione è presidente del CSM (Corporazione di Stampo Mafioso). GUAI A CHI DICA "ho fiducia nella giustizia". L'Italia è stata posta all' 87° posto nella graduatoria mondiale, dopo l'Uganda. Sono completamente scaduti nella considerazione popolare.Ma questi ignobili individui padroni della giustizia non ne hanno percezione non essendo nemmeno in grado di vergognarsi grazie ad una politica imbelle, anzi succube, nei loro confronti.



il capo dello stato

Napolitano al Csm: «Un codice
deontologico per giudici e pm»

Nuovo appello alla coesione e alla responsabilità
«Momento particolarmente difficile e complesso»

il capo dello stato

Napolitano al Csm: «Un codice
deontologico per giudici e pm»

Nuovo appello alla coesione e alla responsabilità
«Momento particolarmente difficile e complesso»

Giorgio Napolitano (Ansa)Giorgio Napolitano (Ansa)
MILANO - Una formazione dei giudici e dei pm non nozionistica ma che faccia maturare la loro consapevolezza e trasmettere «un valido codice deontologico volto ad affermare il necessario rigore nel costume e nei comportamenti del magistrato». Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Csm, dove è andato nella mattinata di giovedì insieme con il neoministro della Giustizia, Paola Severino. L'occasione è stata la cerimonia di insediamento del comitato direttivo della Scuola Superiore della Magistratura. Il capo dello Stato ha anche sottolineato il «momento particolarmente difficile e complesso» dell'Italia e ha espresso l'augurio che il ministro Severino «promuova quel confronto costruttivo che auspico da sempre e senza il quale non possono recuperarsi né l'efficienza né quel limpido e razionale funzionamento del sistema giustizia al quale occorre mirare con rigore, serenità e senso del dovere».

TRA GLI ARTIGIANI - In precedenza, in un messaggio rivolto all'assemblea della Confederazione Nazionale dell'Artigiananto (Cna), Napolitano aveva rivolto un nuovo appello a «riaffermare le ragioni di una più forte coesione sociale, indispensabile per attuare le riforme strutturali necessarie alla crescita del Paese e per offrire nuove e più sicure prospettive alle giovani generazioni». Il presidente della Repubblica è anche tornato a sottolineare che il momento attuale è «caratterizzato da difficili sfide che impongono una comune assunzione di responsabilità».

Redazione Online24 novembre 2011 | 13:12© RIPRODUZIONE RISERVATA

26



51
" LA FUNZIONE DEL GIUDICE "
24.11|16:55 tonipier

SEnza la istituzione della potestà della giustizia diretta a reprinere le violazioni del diritto che si formalizza nelle leggi, la società sarebbe inesorabilmente destinata a disgregarsi nelle reazioni a catena implicate dalla commissione di illeciti. ( QUELLO CHE SUCCEDE OGGI.)

" IL PRESIDENTE DEL C.S.M. FA UN IINVITO A SE STESSO?"
24.11|16:49 tonipier

IL dodice di oggi usato da molti di questi signori.... sarebbe delinquenziale documentabile.

@ publius48
24.11|16:44 lettoreMILANO1963

Lei continua a parlare di Berlusconi, ma è un'ossessione!! Poi dice che "se nel processo Tortora si stabilisce che c è stato un evidente negligenza stia tranquillo che il magistrato in questione paga eccome". Scusi ma il caso Tortora è vecchiotto, ha pagato qualcuno? Mi sa dire chi e come? Per i bimbi tolti erroneamente ai genitori ha pagato qualcuno? La sentenza dice tutti assolti. Se un medico opera la gamba sbagliata (in piena buona fede bene inteso) deve pagare fior di danni e subisce un processo per lesioni personali aggravate con probabilissima condanna. Eppure ci sono tantissimi medici che operano molto bene. Ci sono sicuramente magistrati che lavorano bene (come i medici) ma ci sono magistrati che sbagliano (anche troppo) come medici che sbagliano. I medici pagano, i magistrati no! Tutta qui la questione. E ribadisco che lei dice he pagano però qui sono stati fatti parecchi esempi in cui non ha pagato nessuno. Io le ho riportato la sentenza dei bimbi tolti erroneamente ai genitori (l'ha letta sui giornali?) se l'avesse fatto un medico avrebeb pagato, i magistrati no. Le dirò di più per non colpire i magistrati sono stati mandati assolti anche gli assistenti sociali che, evidentemente, qualche errorino di valutazione l'avevano fatto. Io cito fatti, lei generiche dichiarazioni dogmatiche. Mi dice chi ha pagato per il caso Tortora una buona volta?

Un codice deontologico
24.11|16:42 Lettore_1033031

Come dire: mettetevi d'accordo tra di voi! Ci vuole una riforma radicale, altro che codice deontologico! E se di codice vogliamo parlare, parliamo di quelli penale e di procedura penale, diuturnamente violati da chi dovrebbe applicarli!!

@lettoremilano
24.11|16:29 publius48
Dati senza senso perche lei cita degli errori. Io parlo di malafede che è ben diverso. Casi come quello di Tortora ce ne sono tanti: omonimie, scambi di persone ecc. Con tutto questo io non criminalizzo persone che fanno il loro lavoro quando in un processo non è solo un magistrato che rischia di sbagliare ma anche chi presenta prove a difesa o di accusa, gli stessi investigatori. In ogni caso se nel processo Tortora si stabilisce che c è stato un evidente negligenza stia tranquillo che il magistrato in questione paga eccome. Come paga un chirurgo. Come paga un ingegnere edile che mal costruisce. Ma voi siete per la condanna a prescindere non ricordandovi che senza magistrati che muoiono vittima di mafia o di terrorismo non ci sarebbe giustizia per i delinquenti. Vi dimenticate che c è gente come la boccassini che non puo uscire a piedi da sola. Poi puo sbagliare anche a lei ma viva centomila volta persone come loro piuttosto di gente come berlusconi, tutta la vita!!

mercoledì 23 novembre 2011

NAPOLITANO: UN PAZZO AL QUIRINALE. IL BUE CHE DICE CORNUTO ALL'ASINO

Immaginiamo che una clandestina venga a cagare in Italia un figlio. La clandestina per legge dovrebbe essere espulsa ma il figlio nascerebbe italiano. E così ci sarebbe una invasione di clandestine incinte che verrebbero in Italia a cagare figli. E poiché i figli non potrebbero essere lasciati senza madre (e senza padre) avremmo anche l'invasione dei padri. E anche i padri e le madri, pur clandestini, dovrebbero avere la cittadinanza. Avanti, c'è spazio per tutti. Come se l'Italia non fosse già sovraffollata con 60 milioni di residenti in un territorio di appena 301 mila kmq. Come se l'aumento della popolazione dei cittadini non portasse ad una maggiore concorrenza per i posti di lavoro e perciò ad una maggiore disoccupazione. La pazzia al Quirinale. Ma sbattiamolo fuori questo pazzo che non sa nemmeno ciò che dice non accorgendosi delle conseguenze di ciò che dice. Mai si è avuto un presidente della Repubblica che parla ogni giorno cagando fuori . Un presidente della Repubblica in base alla Costituzione non può farsi promotore di una legge, essendo questo compito del governo o dei parlamentari (oltre che del popolo in base all'art. 71 della Costituzione). Il presidente della Repubblica può solo controllare la legge ed esprimere un suo parere prima di firmarla perché non sia anticostituzionale. Ci si ricordi che questo lurido individuo fece parte a 32 anni (nel 1956) della segreteria del P.C.I. quando disse, in combutta con Togliatti (il "Peggiore"), che i carri armati sovietici avevano portato la pace in Ungheria (con 20.000 morti).Poi per fare carriera questo disonesto ha fatto finta di essersi convertito alla democrazia.Di fronte a simili notizie e a certi individui la volgarità è giustificata."E cortesia fu lui esser villano" (Dante, Inferno, XXXIII, 150).

al quirinale l'incontro con la Federazione delle Chiese evangeliche in Italia

Napolitano: «È una follia che i figli di immigrati nati in Italia non siano cittadini»

Lega: «Pronti alle barricate in Parlamento e nelle piazze»
Pd: «Una legge da approvare prima di Natale»

al quirinale l'incontro con la Federazione delle Chiese evangeliche in Italia

Napolitano: «È una follia che i figli di immigrati nati in Italia non siano cittadini»

Lega: «Pronti alle barricate in Parlamento e nelle piazze»
Pd: «Una legge da approvare prima di Natale»

Giorgio Napolitano (Imagoeconomica)Giorgio Napolitano (Imagoeconomica)
MILANO- Dal confronto politico all'immigrazione. Giorgio Napolitano al Quirinale torna a parlare della situazione italiana. Ma allarga anche alle altre problematiche. Per il Capo dello Stato ora c'è «la possibilità di fare in Parlamento quello che non si è potuto fare negli anni passati». Certo, il mare è ancora «un po' mosso ma credo ci siano maggiori possibilità di dialogo e confronto fra gli schieramenti». Certo che «avremo le condizioni per una maggiore obiettività e costruttività»

L'IMMIGRAZIONE- Ed è proprio sulla scia del dialogo che Napolitano coglie l'occasione di parlare anche di diritti degli immigrati durante l'incontro con la federazione delle chiese evangeliche in Italia. Riprende il discorso fatto solo una settimana fa quando al Colle ha ricevuto una rappresentanza dei "nuovi cittadini italiani". «Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare anche la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri. Negarla è un'autentica follia, un'assurdità. I bambini hanno questa aspirazione». Napolitano ha auspicato che tale iniziativa dovrebbe rientrare nella consapevolezza della necessità di «acquisire anche nuove energie in una società per molti versi invecchiata se non sclerotizzata». E la nomina di Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant'Egidio, a ministro della Cooperazione internazionale e dell'integrazione sociale segnala «la possibilità di riprendere le politiche di integrazione che hanno uno sviluppo ormai lontano».

LE REAZIONI- La Lega si schiera compatta per il no. E si dice «pronta a fare le barricate in Parlamento e nelle piazze». Lo ha fatto sapere l'ex ministro Roberto Calderoli. che richiamando le parole del capo dello Stato ha detto: «La vera follia sarebbe quella di concedere la cittadinanza basandosi sullo ius soli e non sullo ius sanguinis, come prevede invece oggi la legge». Insomma la paura del Carroccio è che si «punti ad arrivare a dare il voto agli immigrati prima del tempo previsto dalla legge...». Roberto Maroni rincara la dose: « L'idea di dare la cittadinanza a chiunque nasca in Italia è uno stravolgimento dei principi contenuti nella costituzione». In latre parole: «Non sono d'accordo con Napolitano». Ma quella del partito di Umberto Bossi è una posizione isolata. Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, condivide «pienamente» l'appello del Capo dello Stato. Così come Felice Bellisario, Idv, che esorta il governo ad assecondare la proposta perché «è una questione prioritaria». Gianfranco Fini è cauto: «Uno ius soli automatico mi lascia qualche dubbio. Mentre è giusto dire che è cittadino italiano chi nasce in Italia, parla la lingua ed ha concluso un ciclo di studi». Per Ignazio Marino, Pd, «esiste una discriminazione incomprensibile ai danni dei figli degli immigrati. Con il disegno di legge che ho presentato, si afferma un principio semplice: un bambino che nasce in Italia è italiano, punto. Lo hanno firmato 113 senatori, quindi un terzo dell'aula del Senato e spero che avrà un esame e una approvazione rapida». Dario Franceschini, presidente dei deputati del Pd, auspica che quello degli immigrati «non diventasse un tema di scontro politico ma invece un elemento unificante». E aggiunge che una legge «potrebbe essere approvata in aula alla Camera prima di Natale».

Redazione Online22 novembre 2011 (modifica il 23 novembre 2011)© RIPRODUZIONE RISERVATA

387
scrivi Commenta la notizia CONDIVIDI LE TUE OPINIONI SU CORRIERE.IT



578
In medio stat virtus
23.11|15:22 gozitano

Vedo di ripetere un commento che inviato stamani dopo prima delle 9 non trovo pubblicato (e non e' la prima volta! Talvolta mi viene la voglia di non commentare piu'niente). Sono contrario alla concessione della cittadinanza ad ogni straniero nato in Italia. Quindi per me lo jus soli e' perfettamente in linea con il mio pensiero ma amplierei la possibilità di acquisire tale requisito per chi: A) ha compiuto 18 anni con almeno 10 anni di continuata residenza in Italia;B) ha compiuto studi in Italia con l'acquisizione (almeno) del titolo di scuola media inferiore ;C) il requisito sub A puo' essere abbassato solo nel caso che il/la straniera intenda entrare e quindi abbia superato le prove attitudinali, in una Scuola Militare o Accademia Militare o altra Scuola Statale di pari dignità. Insomma, non vorrei che insieme alla ragazza/o ci dovessimo trovare costretti ad "acquisire" anche madri, padri, nonne, fratelli ecc.

@ Elyseba
23.11|14:04 LBI26197

Anziché scrivere un sacco di idiozie si legga cosa prevede lo Jus Soli e lo Jus Sanguinis e Le consiglio anche una sana lettura di qualche testo di Diritto Internazionale sulla Reciprocità dei trattati tra Stati Sovrani". Forse imparerà qualcosa e la smetterà di esternare pensieri degni della casa Grande Fratello.

Avrò certamente capito male io o l'età gioca brutti scherzi...
23.11|13:54 LU

perchè se un bimbo che nasce su suolo italiano diventa automticamente cittadino, quindi può deve stare in Italia;ma come può stare in Italia senza i suoi genitori? Ciò implica automaticamente che anche genitori e fratelli debbano restare in Italia. Quindi se vado a far partorie mia moglie in Germania diventiamo tutti Tedeschi e ne beneficia tutta la mia famiglia con sussidi, lavoro ecc? Mmmhhh, interessante ... molto interessante... Regards,

speriamo!!!
23.11|13:52 agave66

Speriamo così mi tolgono questa cittadinanza italiana, visto che pur essendo figlio di italiani sono stato partorito in Egitto (non ci rimasi neanche 24 ora, ma tant'é).

CON TUTTO IL RISPETTO
23.11|13:37 LBI26197

che dobbiamo portare al Presidente della Repubblica, credo che ultimamente stia parlando un po'troppo a "braccia". In Italia vige da sempre lo Jus Sanguinis (cioè chi è figlio di italiani ha di diritto la cittadinanza italiana) a differenza di altri paesi (vedi America) ove vige lo Jus soli (chiunque nasca sul suolo americano è americano). Caro Presidente nel 150 dell'Unità d'Italia questa Sua uscita poteva anche evitarcela. Ma stiamo scherzando? A che titolo diamo diritti a stranieri? E Fini (che la parola onore se la è dimenticata ormai) palude all'idea? E a quel 56% di italiani che nel sondaggio hanno votato di essere d'accordo chiedo : lo vorreste un sindaco marocchino un domani per i vostri figli. Esorto il Presidente visto che ci rappresenta a tenere per sé certe idee che ritengo siano solo ed esclusivamente a titolo personale. Oltre tutto con tutti i problemi che abbiamo mi sembrano VERAMENTE fuori luogo certe uscite. ITALIA agli ITALIANI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


martedì 22 novembre 2011

OCCORRE UNA LEGGE CHE SOTTOPONGA I MAGISTRATI A VISITA PSICHIATRICA E LI CHIUDA IN MANICOMI SPECIALI

Quando mai si è sentito o visto che esistano parti civili che non si sono costituire esse stesse nel processo per chiedere dei danni? E' una cosa che non è prevista dalla legge. Eppure dei pazzi con la toga di magistrati addosso si sono inventati la figura della parte civile che non ha chiesto alcun danno e che pertanto non può fare parte del processo. Siamo alla follia. Che si aprano dei manicomi speciali per i magistrati.

sCANDALO RUBY

Le 32 ragazze di Arcore parte offesa
Fede, Minetti e Mora non si presentano

I giudici: «Tutela della libertà della persona umana». E il processo è rinviato al 20 gennaio

sCANDALO RUBY

Le 32 ragazze di Arcore parte offesa
Fede, Minetti e Mora non si presentano

I giudici: «Tutela della libertà della persona umana». E il processo è rinviato al 20 gennaio

Chiara Danese e Ambra Battilana (foto Emblema)Chiara Danese e Ambra Battilana (foto Emblema)
MILANO - Tutte le ragazze, oltre a Ruby, che hanno partecipato ai presunti festini a luci rosse ad Arcore, sono parti offese. È in sostanza quel che ha chiarito la quinta sezione penale del Tribunale di Milano, presieduta da Anna Maria Gatto, che con un'ordinanza ha disposto di notificare il decreto che dispone il giudizio di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, per i quali lunedì si è aperto il processo, a tutte le 29 giovani maggiorenni che sarebbero state ospiti alle serate a casa di Silvio Berlusconi e che non hanno fatto richiesta di essere parte civile.

Le ragazze di Arcore Le ragazze di Arcore Le ragazze di Arcore Le ragazze di Arcore Le ragazze di Arcore Le ragazze di Arcore

L'UDIENZA- La decisione è stata letta lunedì in aula e si richiama alla più recente giurisprudenza che considera «le vittime» dello sfruttamento della prostituzione come persone offese in base «alla tutela della libertà della persona umana», anche nell'ambito della sfera sessuale. A questo punto il collegio ha disposto la notifica dell'atto di fissazione del processo e ha rinviato l'udienza al prossimo 20 gennaio specificando alle parti che il processo da quella data in poi si terrà ogni venerdì salvo eventuali cambiamenti di programma. Parte civile dall'udienza preliminare sono Chiara Danese e Ambra Battilana, mentre in cancelleria è stata depositata la richiesta della ragazza marocchina Imane Fadil.

IL PROVVEDIMENTO - «È un provvedimento che farà storia dal punto di vista culturale». Queste le parole di Patrizia Bugnano, legale di Ambra e Chiara, in relazione alla decisione del collegio della V sezione penale di considerare tecnicamente persone offese anche le altre 29 ragazze oltre alle tre parti civili già ammesse nell'ambito del procedimento per induzione e sfruttamento della prostituzione a Emilio Fede, Nicole Minetti e Lele Mora. L'avvocato, insieme al collega Stefano Castrale ha sottolineato che obiettivo della costituzione di parte civile non è una questione di soldi, ma attiene alla onorabilità. Lunedì il collegio ha tecnicamente definito «vittime» (un termine richiamato dalla comunità europea) tutte le 29 ragazze che avrebbero partecipato alle feste.

LA SPIEGAZIONE GIURIDICA - Come scrivono nell'ordinanza i giudici della quinta sezione penale di Milano, la «tutela della dignità e della libertà della persona umana» deve prevalere, in base alla più recente giurisprudenza, sulla «tutela del buon costume e della moralità pubblica», e quindi le «vittime» dell'induzione e del favoreggiamento della prostituzione devono considerarsi «persone offese». La più recente giurisprudenza, spiega il presidente del collegio Anna Maria Gatto, «ha superato il previgente orientamento che identificava il bene protetto dalla legge 75/1958 (la legge Merlin, ndr) nella sola tutela del buon costume e della moralità pubblica e che, di conseguenza, riconosceva al solo Stato la qualifica di persona offesa e alle vittime la mera qualifica di soggetto passivo, eventualmente danneggiato dal reato». I pm di Milano non avevano ritenuto che le giovani dei presunti festini dovevano essere considerate persone offese. I giudici però richiamano due sentenze della Cassazione del 2004 e del 2011 e tre sentenze dei tribunali di Roma, Napoli e Palermo, chiarendo che bisogna tutelare la «dignità e la libertà della persona umana, con particolare riguardo alla libertà di autodeterminazione dei soggetti nella sfera sessuale». Un bene giuridico, questo, secondo i giudici, che deve essere «preminente» rispetto a quello della moralità pubblica. I giudici richiamano anche le «numerose convenzioni internazionali cui lo Stato italiano ha aderito in tema di tutela della libertà umana, di repressione della tratta degli esseri umani e dello sfruttamento della prostituzione». Una interpretazione, concludono i giudici, «che persegue penalmente solo le condotte che incidono sulla libertà di autodeterminazione della donna, non costituendo invece reato il compimento di atti sessuali al di fuori di ogni attività di sfruttamento o di agevolazione».

Redazione Milano Online21 novembre 2011 | 18:22© RIPRODUZIONE RISERVATA

81
Sottolineando o cliccando due volte su un qualsiasi termine di questo articolo accederai alle risorse lessicali ad esso correlate Ascolta Stampa questo articolo Riduci la dimensione del testo


lunedì 21 novembre 2011

LA ROVINA DELL'EURO

Ho letto l'articolo intitolato ADESSO FRAU MERKEL AVRA' UN SUDDITO IN PIU' di Giuliano Ferrara sul quotidiano Il Giornale del 20 novembre. Nella stessa pagina vi era un titolo che diceva: Governo Monti al via. Ho cliccato e ho trovato tradotto un articolo tratto da un quotidiano svizzero in tedesco e intitolato LE FATICHE D'ERCOLE CHE ATTENDONO MONTI (scrivere questo titolo su Google per leggerlo). Vi era un unico commento, molto interessante che riporto sotto.

lu, Italy,&nbsp15.11.2011

Le fatiche d'Ercole che attendono Monti? Mi pare non sia questo il problema. Il Monti "Massone", come Berlusconi, farà gli interessi dei poteri forti (dei pupari). Nei minimi termini: l'Italia, come la Grecia, è in svendita. Francia e Germania compratori privilegiati. Colonizzatori di quanto di meglio resta. Già hanno acquisito banche, società ( vedi Parmalat, BNL). Altri gruppi franco tedeschi ( Auchan, Billa ed altri) hanno acquisito società italiane. La colonizzazione è iniziata da tempo. Con l'avvento dell'euro, e cambio euro lira svantaggioso, hanno messo in ginocchio il paese, ora comprano a mani basse. Non potendo acquisire pezzi di territorio ( a mo di Corsica ai tempi di Napoleone), comprano pezzi di potere economico e controllo. Verranno presto a sindacare sul nostro comportamento, stili di vita e quanto altro, imponendo regole e comportamenti che non sono e non possono essere i nostri. Tornare alla nostra moneta ( e pure di corsa) è l'unico modo per fermare la distruzione di quel che resta. Ai tempi della Lira, quantomeno, si "galleggiava". Un po' di svalutazione e l'italiano campava... . Ora, invece, per sopravvivere bisognera' vendersi il sangue. Gli inglesi ed altri hanno visto lungo, restando fuori dall'Euro ( quantomeno nessuno potrà sindacare sulla loro sovramità).

venerdì 18 novembre 2011

I.C.I. SULLA PRIMA CASA ANTICOSTITUZIONALE. COME LA TASSA DI POSSESSO SULL'AUTO.

Si dice (sarà vero?) che l'Italia sia l'unico Stato europeo in cui non vi sia l'I.C.I. sulla casa in cui uno risulta avere domicilio. Anche se fosse vero chi se ne frega? In base alla Costituzione il cittadino italiano deve pagare le tasse in base al proprio reddito. GIUSTO. Giustissimo. Ma allora perché vengono tassate le cose che non producono reddito? Forse la casa in cui uno abita produce reddito? La legge truffaldina aggira l'ostacolo (ma senza dirlo) presupponendo che ciascuno debba abitare in affitto. Dunque il proprietario di casa, non pagando l'affitto, deve pagare almeno una tassa su ciò che risparmia non pagando l'affitto. Credo che quasi nessuno abbia mai percepito la disonestà di un simile presuposto. Al massimo si potrebbe far pagare l'I.C.I. sul lusso. E' evidente infatti che vi è una differenza di valore tra una casa di lusso (attico con superattico, grande villa, magari con piscina, etc., etc.) e una casa compresa in un palazzo economico o, addirittura, popolare). Altro esempio. Supponiamo che uno abbia un terreno, fabbricabile o non, che non gli produca alcun reddito. E' il caso , in particolare, di un'area fabbricabile che non si riesce a vendere ad un costruttore per vari motivi. Perché dovrebbe ogni anno pagare l'I.C.I. su quel terreno che non gli frutta alcun reddito? E' chiaro che anche la patrimoniale, se scissa dal reddito, diventa un'enorme ingiustizia per palese anticostituzionalità. Ma di questo il rappresentante dei banchieri Mario Monti (anche se questo individuo nega, evidentemente, di esserlo) non tiene affatto conto. La stessa questione deve affacciarsi riguardo alla tassa di possesso dell'auto. Anch'essa è palesemente anticostituzionale. Si dia infatti il caso che uno per un determinato periodo di tempo non usi l'auto e la tenga su un suo terreno o in un garage, non occupando suolo pubblico. Perché dovrebbe pagare la tassa di possesso se l'auto, non occupando suolo pubblico, è come se fosse una certa quantità di ferro che uno custodisce in casa propria? La tassa di possesso ingiustamente è chiamata di possesso. Dovrebbe essere chiamata, come veniva chiamata prima, tassa di circolazione. Ma se uno si tiene l'auto su un terreno privato e non circola perché deve essere tassata? Allora lo Stato si dovrebbe permettere di tassarmi anche il frigorifero, la lavapiatti e ogni altro oggetto che io possegga in casa. Anche i mobili e i quadri? FU QUELLA MALEDETTA MERDACCIA DI AMINTORE FANFANI, strenuo e trombato oppositore della legge sul divorzio, che alcuni decenni fa cambiò la tassa di circolazione in tassa di possesso. Ma come mai in Germania è rimasta la tassa di circolazione, che si può sospendere come l'assicurazione? Spero che qualche giornale ponga in rilievo l'anticostituzionalità dell'I.C.I. e della tassa di possesso sull'auto.

giovedì 17 novembre 2011

FARSA DI GIUSTIZIA IN ITALIA

Testo pubblicato nella rubrica di Liana Milella de La Repubblica

Lei di giustizia non ha ancora capito un c… Bisogna riformare la giustizia civile abolendo le udienze perché il processo civile è documentale. Bisogna introdurre concorsi per avanzamento di grado abolendo la promozione per anzianità senza alcun controllo di merito. I giudici possono continuare ad essere ignoranti e sragionanti perché non vi è controllo. Inoltre non debbono sottrarsi al principio costituzionale dell’eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. I giudici non pagano mai nemmeno quando fanno sentenze aberranti. Bisogna introdurre la responsabilità civile dei giudici. Ma non possono essere dei giudici a giudicare la responsabilità di altri giudici. Occorre un’Alta Corte di giustizia formata da giuristi ed avvocati di chiara fama scissa dal CSM (Corporazione di Stampo Mafioso). A questa Corte debbono potere rivolgersi direttamente i cittadini. Allora passerebbe finalmente l’arroganza a questa casta di intoccabili che si sentono padroni, invece che servitori, della giustizia. Alfano aveva fatto un disegno di legge per istituire un’Alta Corte di giustizia.E poi se ne è andato. Con questo governo e con la sinistra controllata da Di Pietro non vi sarà mai una riforma della giustizia, soprattutto civile. Io ne sono una vittima in una vicenda allucinante con inutili esposti contro due giudici pazzi o collusi.
Non ci sarà mai riforma della giustizia senza la responsabilità civile dei giudici. Lei Milella se lo deve mettere in testa. Oltre a quanto ho già scritto nel post delle ore 16 debbo aggiungere altro dopo essere andato a vedere i suoi articoli del 20 febbraio, del 25 e 29 marzo sulla responsabilità civile. Il problema dei costi del risarcimento è un falso problema perché presuppone che sia lo Stato a dover pagare il costo. NO. I giudici si debbono assicurare, come fanno i medici. Paghino di tasca propria, non i contribuenti con le tasse. Milella sa solo coltivare odio contro Berlusconi. Altrimenti non scriverebbe su Repubblica. Io ho cessato di votare dal 1994. E non voterò più per il resto della vita. Non mi sento rappresentato da alcun partito. Sto propagandando il partito dei non votanti, in modo che il numero degli eletti diminuisca in proporzione al numero dei non votanti (fatta salva una soglia fisiologica del 20% di non votanti). Spiego nel mio blog come istituire il partito dei non votanti. Dunque non sono un sostenitore di Berlusconi. Tutt'altro. Troppe cose ho da rimproverargli. Che ha fatto e che non ha fatto. Ma con la sinistra al governo sarebbe peggio per la giustizia. L'art. 1 della vecchia legge (non di Berlusconi) sui Provvedimenti disciplinari prevede una sanzione per i giudici che facciano sentenze dettate (cito) "da negligenza o vizi logici inescusabili". Ebbene questo significa sanzionare palesi errori di diritto inescusabili. Lei ritiene che sia scusabile un presidente del Tribunale di Cagliari (Marco Onnis defunto essendo già in pensione) che nomina un liquidatore con la formula "con il consenso di tutti i soci" mentre dagli atti risultavo contrario e concludevo con il rigetto della domanda avversaria? Lei ritiene che siano scusabili tre giudici successivi che, invece di porre rimedio a questo madornale errore materiale, nemmeno giuridico, 1) rigettano con Tiziana Marogna la domanda di nullità della nomina del liquidatore; 2) convalidano la parcella del liquidatore con Mario Farina; 3)rigettano la domanda di annullamento della vendita con Vincenzo Aquaro? Ora sono in Corte d'Appello e sono passati 15 anni. Ho 72 anni e quanto debbo ancora aspettare perché venga posto rimedio ad un tremendo errore iniziale? E lei magari vorrebbe difendere anche questi giudici (faccio per dire) che dovrebbero essere licenziati per i loro provvedimenti aberranti. Anche se vincessi in Corte d'Appello chi mi ripagherà delle spese giudiziarie sopportate facendo rinuncia a tante altre cose, chi mi ripagherà dello stress subito, di tutto il tempo irrecuperabile? Ma si faccia un esame di coscienza prima di continuare a difendere questa casta di intoccabili in cui sono incappato. Ho fatto un esposto a Roma contro questi "giudici". Dopo tanti mesi mi ha risposto il CSM dicendomi che è arrivato il mio esposto inviato a termini di legge all'allora ministro Alfano e al P.G. presso la Cassazione. Ma lei crede che servira a qualcosa? Servirà a nulla. Tanto più che si tratta di un procedimento civile, anche se allucinannte. E in casi gravi come il mio non debbono esistere le pastoie degli inutili ricorsi che, se non vengono archiviati, giungono al CSM dove certamente hanno altro da pensare. Vi deve essere, ripeto, una Corte di giustizia a cui un cittadino possa rivolgersi direttamente. Una Corte che non può essere fatta di giudici ma di giuristi. Come negli Stati Uniti, dove un giudice può essere messo sotto processo da un cittadino direttamente, e giudicato, non da altri giudici, ma da una giuria popolare. Naturalmente vi deve essere un filtro per non strumentalizzare la messa in accusa di un giudice. Esiste un principio che dice che chi sbaglia deve pagare. Anche i giudici debbono pagare e di tasca propria assicurandosi, non lo Stato. E non possono essere i giudici a giudicare altri giudici. I corvi tra loro non si mangiano. Quanto ho scritto lo ripeterò nel mio blog pietromelis.blogspot.com (blog del prof. pietro Melis).Non ne posso più di questa farsa di giustizia. Se chi scrive commenti in questo blog si fosse trovato nei miei panni non farebbe sviolinate al sistema giudiziario prendendosela solo e sempre con Berlusconi come parafulmine per evitare i fulmini che dovrebbero colpire il sistema giudiziario. Magistrati a cui è permesso di non toccare più un libro di diritto dopo avere superato, magari fortunosamente, un concorso di ingresso nella magistratura. Ma più dell'ignoranza vi è da temere l'incapacità di ragionare. La giustizia è ormai una lotteria in Italia. Non vi è più certezza del diritto perché non vi è controllo di merito. E questo controllo non può essere fatto dalla stessa magistratura. Il controllo deve essere fatto tramite concorsi per avanzamento di grado con commissari che siano giuristi (studiosi del diritto) e non siano giudici (manovali del diritto).Ho letto proprio qui il caso di una di una signora 97 anni a cui è stata fissata un'udienza di rinvio per il 2014 dopo che l'avvocato ha chiesto una riduzione dei tempi. Gli hanno ridotto i tempi di un solo anno. Dal 2015 al 2014. E' surreale. E questa la chiamano giustizia? Una giustizia fuori di testa, che se ne frega, che non ha nemmeno alcuna sensibilità per casi particolari e straordinari. Mettono tutti in lista di attesa e chi se ne frega dei cittadini! anche se invecchiano e muoiono aspettando giustizia.
Dal blog di Liala Milella

Nicolina Navarretta ha 97 anni e da venti è coinvolta in una controversia giudiziaria con una familiare per questioni di eredità. Ma deve pazientare ancora per ottenere giustizia: la corte d’appello di Napoli ha rinviato la causa al 2014 quando la signora festeggerà il centenario. Un rinvio che poteva essere anche più lontano nel tempo se la Corte non avesse accolto la richiesta dell’avvocato Luigi Morelli, fissando la prossima udienza con un anno di anticipo rispetto alla decisione iniziale (2015)”.


LETTERA A GIULIANO FERRARA

Caro Giuliano Ferrara

Mi ha sorpreso quanto ho letto di lei su wikipedia
Egli (Ferrara) ha riconosciuto che attorno ai vent'anni, tre sue partner ricorsero all’aborto[39]. Ferrara, a proposito di questi aborti, ha dichiarato: «Io sono stato per tre volte un mascalzone e un peccatore. Tre bambini non sono nati perché le loro madri hanno rifiutato la maternità ed io mi sono voltato dall’altra parte. Questo è indegno»[40].

Facciamo un po' di analisi logica. Si dice che la vita è un bene, e per questo si usa l'espressione "il dono della vita" Questa è la più grossa stronzata linguistica che esista. Nel senso di Harry G. Frankfurt ( Stronzate, Rizzoli 2005). Le menzogne sono frasi che sono dotate di senso ma risultano false alla verifica. Le stronzate sono luoghi comuni di dire privi di senso linguistico. Se la vita fosse un bene dovrebbe poter essere donata. Ma dica lei a chi possa essere donata se manca il ricevente. Chi sarebbe il ricevente? Uno dei 200-300 milioni di spermatozoi di una sola eiaculazione? Ha mai pensato che tutti gli altri spermatozoi sono destinati a morire subito non essendo riusciti ad arrivare all'ovulo prima di quell'unico che vi è arrivato (raramente più di uno in parti gemellari). Nasciamo tutti da una tremenda selezione naturale. Era forse un destino segnato da un disegno intelligente che vi arrivasse quello spermatozoo invece che un altro? Chi asserisse ciò sarebbe fuori di testa. In ogni caso lo spermatozoo non può essere il ricevente della vita perché non è un soggetto. Non lo sarebbe nemmeno l'ovulo appena fecondato dallo spermatozoo. Tanto meno lo può essere lo spermatozoo, che non ha chiesto di unirsi all'ovulo al prezzo della morte di centinaia di milioni di altri spermatozoi che sarebbero rimasti vivi nei testicoli. DUNQUE MANCA IL RICEVENTE. Se manca il ricevente la vita non può essere un dono. E poiché il bene deve poter essere donato la vita non può essere nemmeno un bene. Allora è meglio il suicidio? NO. Non dico questo. Una volta nato ogni essere vivente tende naturalmente verso il suo benessere come allo scopo della sua vita (Aristotele, Etica nicomachea, I). Ma la condizione è che sia prima nato. La vita appare di per sé un bene (anche prima della nascita), nel senso che si pensa che sia meglio nascere che non nascere, solo perché, una volta nati, la morte appare il peggiore dei mali (Thomas Hobbes, prefazione al De cive). E perché non si ha il coraggio di dire che donando la vita si dona la morte? Vi è qualcuno a cui piaccia la morte? Forse a qualche fanatico islamico che si fa esplodere. Credo che della morte abbiano avuto paura anche i maggiori santi della Chiesa. Figuriamoci i non credenti, che hanno come unica prospettiva il ritorno nel nulla. Dunque che ci si guadagna a nascere se non l'essere costretti a vivere distraendosi ogni giorno dal pensiero del ritorno nel nulla? Credo che la gente faccia figli unicamente o per sbaglio o per darsi l'illusione di avere uno scopo nella vita creandosi delle responsabilità nei riguardi dei figli. E così continua la corsa a staffetta in cui ognuno consegna al figlio il testimone della morte. Un credente potrebbe pensare che sia meglio nascere perché almeno quelli che lo meritano, possono guadagnarsi una vita di spirito e di beatitudine dopo la morte. Ma io mi domando in che cosa possa consistere questa beatitudine eterna se non in una vita di noia senza emozioni, senza progetti, senza sesso. E mi lasci aggiungere che una vita ultraterrena fatta solo di spiriti umani mi farebbe schifo. Non potrei rivedere e rinnovare i contatti con i miei grandi affetti che sono stati i cani e i gatti. E perché negare l'immortalità anche a tutti i poveri animali che sono stati uccisi dagli uomini in tutti i modi, a incominciare da tutti gli animali schiavizzati negli allevamenti di morte per finire uccisi nei mattatoi e nelle mense di coloro che si cibano di essi da "pasticceri di cadaveri" (Plutarco, neoplatonico)? Ma allora dovrebbero essere immortali anche tutti gli animali, comprese le schifose zecche, le pulci, le zanzare e via dicendo? E sì, data l'evoluzione biologica da una comune origine di tutte le forme di vita. E perché escludere dall'immortalità anche i batteri? Non è forse dalla simbiosi di alcuni batteri che si è formata CASUALMENTE dopo circa tre miliardi di anni la cellula eucariotica, senza la quale la Terra sarebbe ancora abitata solo da batteri e alghe verdi-azzurre (procariotidi e monocellulari)? A pensarci bene una simile eternità, pur di beatitudine, rimane spaventosa. Tanto più se contempla solo l'esistenza di spiriti umani, così povera rispetto alla molteplicità delle forme di vita sulla Terr.a. Un filosofo positivista (Ludwig Buchner, Forza e materia) scrisse: "è più tremendo il pensiero che dopo la morte vi è il nulla o non è più tremendo il pensiero che dopo morti non possiamo più morire?". E poi perché vivere continuamente senza avere alcuna certezza che esista una vita dopo la morte? Sfido anche i più forti credenti a non avere dei dubbi. Anche la più grande fede religiosa non sarebbe fede, ma verità, se non fosse nutrita da dubbi. Ma di un'altra vita dopo la morte non si può avere alcuna verità. Dice Shakespeare che "nasciamo piangendo entrando in un mondo di follia". E non è meglio non entrare nella follia di questo mondo? Era lo stesso pensiero di Leopardi. L'unico rimedio alla follia del nascere fu trovato nell'antichità nella reincarnazione, sia in Occidente con il pitagorismo, con Platone e i neoplatonici, sia in Oriente con il buddismo, dove tuttavia la reincarnazione sembra piuttosto una condanna da cui liberarsi per annullare l'individualità nello spirito del tutto. Il che significa in sostanza aspirare a morire per sempre se si perde l'individualità. Ma in Occidente la reincarnazione conservava l'individualità. I genitori erano solo il mezzo con cui le anime, eterne e non create, si reincarnavano essendo soggette ad un destino, e non alla loro volontà. Plotino, il maggiore filosofo neoplatonico (III sec. d. C.) diceva che prima si moriva e prima ci si reincarnava. Ma lasciamo perdere le fantasie filosofiche. Rimane una cosa certa per chi come Ferrara si è battuto contro l'aborto. Egli non si è reso conto della sua profonda contraddizione. Se è non credente (ateo devoto si definisce) è meglio non nascere per non essere costretti a fare l'esperienza della morte. NESSUNO HA CHIESTO DI NASCERE. Se fosse credente allora non si accorgerebbe della stessa contraddizione in cui cadde Giovanni Paolo II che rivolgendosi alle donne che avevano abortito (Evengelium vitae) disse che i loro mancati figli erano stati accolti "nella gloria di Dio". CHE STRONZATA! Ma allora è meglio essere abortiti. Così si guadagna subito il paradiso e si evita l'esperienza della morte evitando anche il rischio di una pena (temporanea od eterna) da scontare dopo la vita. In fondo che cosa è una vita di sia pure cento anni di fronte all'eternità? Se Ferrara non è ancora convinto legga la famosa Lettera ad un bambino mai nato di Oriana Fallaci. Ci mediti bene sopra. Lei, Ferrara, ha detto di sentirsi colpevole perché si è voltato dall'altra parte tutte e tre le volte che ha lasciato incinta una donna non essendosi opposto a che abortissero. Ma non si rende conto che non opponendosi al loro aborto ha fatto le tre cose più giuste della sua vita? Lei non crede? Allora ha evitato che nascessero tre individui che non hanno chiesto di nascere ed hanno evitato l'esperienza della morte. Lei crede? Allora lei ha tre figli in "Cielo" che ogni giorno la stanno ringranziando perché non si è opposto a che fossero abortiti e sono stati accolti direttamente "nella gloria di Dio" (Giovanni Paolo II). E così lei non si è mai accorto che per un credente l'aborto è una fabbrica di anime beate. Lei nel 2008 sbagliò tutto.Avrebbe dovuto dar luogo ad una lista elettorale per la beaitudine eterna scrivendo: ABORTO? SI' GRAZIE. Ma non se ne è reso conto perché rimasto vittima dei luoghi comuni. Delle stronzate.
E' in corso di stampa un mio libro intitolato ADDIO A DIO. Sottotitoli: Dialogo con Dio chiedente perdono. Beati coloro che non credono in Dio se...Essi saranno i primi nel regno dei Cieli. E'scritto da un agnostico-ateo che fa finta di credere dialogando con la trinità, che lo induce in sogno a rimanere agnostico per avere maggiori meriti di fronte a Dio. Infatti gli atei-agnostici, se rispettano la giustiza, avranno meriti maggiori di chi la rispetti soltanto per avere dei meriti di fronte a Dio.I credenti sono anche degli opportunisti. Il tutto attraverso una lettura nuova, non essoterica come quella tradizionale, ma esoterica, attenta e dettagliata, di tutti i più importanti passi delle Epistole di S. Paolo e dei Vangeli.
Caro Ferrara, io sono stato coerente per tutta la vita. Non ho voluto figli e ho fregato sempre le donne evitando di farmi fregare dal loro istinto di maternità. Mi è sempre piaciuta la fica ma mi ha terrorizzato sempre quel che ne potesse uscire contro la mia volontà. Vivo aspettando la morte. Ognuno vive aspettandola anche se cerca di distrarsi per non pensarci. E ha fatto bene Berlusconi distraendosi con la politica e con le donne. Erano tutti e due delle scuse per non pensare alla morte e non sentirsi prossimo ad essa con l'età. Ma nessuno l'ha capito. Io sì. Infatti ho pubblicato un libro intitolato IO NON VOLEVO NASCERE. UN MONDO SENZA CERTEZZE E SENZA GIUSTIZIA. FILOSOFI ODIERNI ALLA BERLINA. Si istruisca. E' un libro autobiografico, scientifico, filosofico, storico e religioso. Io non ci guadagno nemmeno un centesimo perché ho rinunciato ai diritti d'autore. Ma mi lasci concludere, come ho scritto nel mio libro: maledetti quei due che mi hanno fatto nascere.Solo per gli animali non umani la vita ha un senso perché non si pongono la domanda "che senso ha la vita?"

mercoledì 16 novembre 2011

FABRIZIO CICCHITTO: UNA STORIA INCREDIBILE E VOMITEVOLE DI TRASFORMISMO

Mi limito a riprodurre quanto si legge in Wikipedia. Notare come, ancora socialista, abbia deferito il socialista Claudio Signorile alla Commissione dei garanti perché sospettato di avere costituito un'associazione per l'adesione a Forza Italia. Ma Signorile non aderì mai a Forza Italia. Anzi, promosse l'adesione al PD. Fu invece Cicchitto ad aderire a Forza Italia. E noi siamo in mano a questa gentaglia che predica dalle TV. Che schifo.

In vista delle elezioni del 1994, il PSI di Ottaviano del Turco si allea con le altre forze di centro-sinistra nell'Alleanza dei Progressisti guidata dal Achille Occhetto, contro il Polo delle Libertà di Silvio Berlusconi. Cicchitto, già commissario del partito in Puglia, è nominato capogruppo socialista al Senato nel gennaio 1994.[6] Si occupa quindi di deferire alla commissione di garanza del partito, per eventuale espulsione, Claudio Signorile (già suo compagno tra i lombardiani) e Biagio Marzo, rei di aver costituito un'associazione autonoma sospettata di voler aderire a Forza Italia. Dopo la sconfitta elettorale del 1994, Cicchitto preme per le dimissioni di Ottaviano Del Turco da segretario.[7]

A seguito del congresso di scioglimento del PSI, Cicchitto fonda nel 1994 a Roma insieme ad Enrico Manca, il Partito socialista riformista (PSR). Aderisce poi al Partito Socialista - Socialdemocrazia di Gianni De Michelis.

Deputato di Forza Italia (2001-08) e PDL (2008) [modifica]

Dal 1998 è editorialista de Il Giornale e anche, successivamente membro della direzione de L'Avanti.[senza fonte]

Nel 1999 Cicchitto abbandona i socialisti e aderisce a Forza Italia, assieme a Margherita Boniver, introdotto a Berlusconi da Gianni De Michelis .[8] Nel luglio del 1999 diviene membro del Comitato di Presidenza di Forza Italia e responsabile del Dipartimento Nazionale Lavoro e relazioni Sindacali.

Alle elezioni politiche italiane del 2001 Cicchitto è eletto alla Camera dei Deputati in quota maggioritaria, per la lista civetta Abolizione scorporo nel collegio di Corsico, facendo così ritorno in Parlamento nel centrodestra dopo la sconfitta del 1994. Si è quindi iscritto al gruppo parlamentare di Forza Italia.[9] Durante la legislatura ha fatto parte della commissione Mitrokhin; ha inoltre presentato cinque proposte di legge come primo firmatario, tutte volte alla creazione di commissioni parlamentari d'inchiesta: sull'affare Telekom Serbia, sul dossier Mitrokhin, su Tangentopoli, sull'"uso politico della giustizia". Ha inoltre partecipato come co-firmatario dei DDL sull'indulto e sull'indultino (legge 207/2003).[10]

Nel 2003 la sua nomina a coordinatore di Forza Italia, in tandem con Sandro Bondi, è bloccata dagli ex-democristiani[11]

Alle elezioni politiche italiane del 2006 è candidato per Forza Italia nella circoscrizione Lazio 1 ed eletto alla Camera.[12]

Alle elezioni politiche italiane del 2008 è nuovamente candidato per il Popolo della Libertà nella circoscrizione Lazio 1 ed eletto alla Camera. È membro del Copasir e capogruppo del PDL.[13]

Nel giugno 2009 Cicchitto è indagato per ricettazione dalla procura di Pescara, in seguito alla pubblicazione del memoriale di Maria Maurizio, ex moglie del parlamentare PDL Sabatino Aracu, che ha scritto «Mio marito prendeva tangenti per milioni di euro da alcune cliniche private e poi era solito dividerle con l'onorevole Fabrizio Cicchitto di Forza Italia, che era, ed è, il suo padrino politico...»[14][15][16]