lunedì 15 gennaio 2018

LE RAZZE ESISTONO SCIENTIFICAMENTE. IL BIANCO E IL NERO NON SONO COLORI

Ho trattato questo argomento in un mio libro (Biologia e filosofia. Origine della vita ed evoluzione biologica. Casualità e necessità, Quaderno n. 43 degli Annali della Facoltà di Scienze della formazione di Cagliari, 1999, 518 pagine). Ho contrastato la tesi del celebre genetista Luigi Luca Cavalli-Sforza fondata sulla comunanza dei geni, sino adarrivare al 98,8%, tra le asserite razze per negarne l'esistenza. La sua tesi apparentemente scientifica è invece puramente ideologica. E mi meraviglio che tutti i genetisti che negano l'esistenza delle razze non tengano conto della fondamentale differenza tra geni STRUTTURALI  e geni REGOLATORI, perché sono questi ultimi che fanno la differenza. Tra l'uomo e uno scimpanzé vi è una comunanza di geni STRUTTURALI pari al 98,5%. Ma sono i geni regolatori che fanno la differenza. Essi comandano i geni STRUTTURALI. 
Negare poi l'evidenza della differenza dei tratti somatici e del colore della pelle significa chiudere ideologicamente gli occhi di fronte alla realtà. Ho controllato vari articoli in rete e con mia grande meraviglia ho notato che anche quelli che sostengono l'esistenza delle razze hanno omesso di fare riferimento alla distinzione tra geni strutturali e geni regolatori.        
Parlare o scrivere di razza bianca non ha senso scientificamente perché i cosiddetti bianchi in realtà non hanno un colore bianco della pelle. Il bianco non è un colore perché è la composizione di tutti i colori (spettro di Newton) e il nero è l'assorbimento di tutti i colori. Si sa che unica è l'origine dell'homo sapiens formatosi in Africa, ma è anche vero che l'evoluzione ha creato diversi fenotipi, cioè diverse morfologie a seconda degli ambienti, e secondo la teoria scientificamente accreditata dell'embriologo neodarwiniano Conrad H. Waddington le variazioni fenotipiche, dovute all'ambiente, possono avere effetti sui geni portando ad una loro diversità. Darwin errò, ma non per colpa sua, nel ritenere che l'organismo non fosse influenzabile dall'ambiente. Infatti non era ancora apparsa la genetica quando scrisse L'origine dell'uomo. La genetica ha portato a capire che i geni non sono chiusi all'ambiente. Dunque le razze sono una conseguenza del reciproco influsso tra genotipo e fenotipo. Ma sino ad un certo punto perché le razze si sono formate nell'arco di almeno 100.000 anni. Pertanto dei negri che si stabiliscano nelle regioni artiche rimarranno negri perché i loro geni non potranno essere modificati dal cambiamento d'ambiente a tal punto da far cambiare loro il colore della pelle e i tratti somatici.        
I sinistronzi hanno attaccato il candidato alla presidenza della Regione Lombardia Attilio Fontana per aver detto che l'immigrazione porterebbe all'estinzione della razza bianca. Ha sbagliato soltanto nell'uso dell'aggettivo "bianca". Avrebbe dovuto dire scientificamente "razza indoeuropea" o "caucasica", che certamente non può essere confusa con la razza negroide. Notare che i sinistronzi hanno posto il divieto di usare il termine "negro" pena l'accusa di razzismo. Ma io ricordo che studiando nelle scuole medie la geografia nel capitolo riguardante la distinzione tra le diverse razze leggevo "tipo negroide". Sfido chiunque a dire "neroide", che non esiste. E poi i sinistronzi dovrebbero richiedere la modifica dell'art. 3 della Costituzione in cui si dice che tutti i cittadini sono eguali anche indipendentemente dalla razza. Dunque i costituenti, tra cui i comunisti, riconobbero nel 1947 che esistono le razze. Che facciamo? Togliamo il termine "razza" dall'art. 3 della Costituzione? 
Tra i vari siti ho scelto soprattutto quello che mi è sembrato più ricco di approfondimenti.  Cliccare sui titoli dei vari articoli. Sono d'accordo con l'autore nel riconoscere la sua tesi di fondo che consiste nell'unire inscindibilmente l'ius soli all'ius sanguinis.        

Le razze umane | Il Sizzi

https://ilsizzi.wordpress.com/le-razze-umane/
Qui presento in breve le cinque principali razze umane, tenendo a mente che, essendo questo un blog di identitarismo europeo, il focus è stato mantenuto sul ramo europide (o meno precisamente “bianco”) della famiglia caucasoide (“europide” è da intendersi come profilo subrazziale del Continente europeo, 

2 commenti:

Giancarlo MATTA ha detto...

Le "razze" animali esistono, con ogni evidenza. Ammettiamo la esistenza di razze di gatti, cavalli, etc ed esistono evidentemente anche le razze di uomini.
Caso mai sarà il "razzismo" ( se inteso come atteggiamento preconcetto della superiorità di una razza umana su un'altra ) ad essere discutibile. Saranno illecite le discriminazioni soggettive (cioè basate su tratti somatici, colore della pelle, gruppo etnico di appartenenza...) mentre sono legittime -anzi non di rado sono doverose- le discriminazioni comportamentali : posso/devo discriminare chi si comporta violando le regole. Giancarlo Matta

Pietro Melis ha detto...

Facendo seguito alla nostra telefonata le ripeto che le razze dei cani e meno dei cavalli sono dovute ad un incrocio derivante da un unico tipo di cane che è il lupo. Sono passati 3 anni da quando scrissi questo articolo e il tempo mi è volato via. Ho trovato un conoscente che mi permetterà oggi di guidare la Giulietta T.I. del 1961 avendo dovuto ricominciare tutto da capo avendo avuto la patente scaduta dal 2016. Le spiego nella posta il motivo ingiusto della revoca. Uno sbaglio della Motorizzazione.