sabato 19 novembre 2016

ODIO, DUNQUE ESISTO. ELOGIO DELL'ODIO. GRAZIE BOMBA

Parto dalla famosa frase dell'odiato Cartesio (Cogito, ergo sum, Penso, dunque esisto). Con Cartesio si fa iniziare la filosofia moderna. Non vi poteva essere peggiore inizio. La filosofia precedente partiva dalla realtà e considerava il pensiero come adeguamento dell'intelletto alla realtà. Adaequatio intellectus ad rem. Con Cartesio si parte dall'intelletto con la pretesa che sia la realtà ad adeguarsi all'intelletto (se pure quello della conoscenza matematica della realtà). Se penso sono sicuro di esistere. Questa è una banalità. Ma al presuntuoso Cartesio non bastava. Egli, con un chiaro paralogisma, trasformò il pensiero in una sostanza pensante. Da qui iniziò la discriminazione tra uomo ed altri animali, ridotti a pure macchine perché ritenuti privi di pensiero. Andiamo avanti. Dimostrato (si fa per dire) che il pensiero è una sostanza pensante non aveva ancora dimostrato che questa sostanza pensante avesse un corpo. Come dimostrare che la sostanza pensante avesse anche un corpo? Ecco allora la deviazione verso la dimostrazione dell'esistenza di Dio, che, mutatis mutandis, ripete l'argomento ontologico di S. Anselmo. Poiché Dio mi ha posto la tendenza a credere di avere anche un corpo e questa tendenza naturale deve corrispondere alla realtà altrimenti Dio sarebbe ingannatore (e ciò è da escludere) resta dimostrato che ho anche un corpo. Cartesio trasformò illogicamente una funzione o attività del cervello in una sostanza. Mi domando come possa la filosofia giungere a simili spropositi. Eppure hanno fatto storia. Hobbes in una delle risposte alle Meditazioni metafisiche di Cartesio, ironizzando su di esse, obiettò: allora se passeggio sono una passeggiata. Io avrei aggiunto: allora se caghi sei una cagata. Ora, parafrasando l'odiato Cartesio (sulla cui fisica, insieme con quella di Galileo, feci la tesi di laurea) dico: Odio, dunque esisto. Nella mia vita è l'odio che mi ha dato sempre energia per vivere. Non ho mai nutrito sentimenti d'amore per l'umanità. L'ho sempre considerata una specie animale innaturale perché corrotta dalle culture. Ho nutrito forti amori per i miei cani e gatti, che, pure, sono stati gli unici esseri che mi hanno dato grandi sofferenze nella loro dipartita. Ho pianto solo per essi. L'amore dà sofferenze, ci rende dipendenti da altri. La mia vita sarebbe stata migliore e più libera se non avessi avuto le sofferenze causatemi dai cani e dai gatti, ma anche dal pensiero di tutti gli animali che gli uomini carnivori fanno finire nei mattatoi per cibarsi di cadaveri. Per gli esseri umani posso avere stima quando la meritino, ma non amore. Forse per questo ho cercato compensazioni psicologiche nell'odio. Le sofferenze prodotte dagli amori perduti mi hanno tolto energia vitale. L'odio me l'ha restituita. Odio i miei nemici, odio la frase evangelica "amate i vostri nemici" (una grande cazzata). Odio tutti quelli che sono causa di crudeltà e di ingiustizie. Odio gli islamici, il cancro della Terra. Odio tutti gli ignoranti, gli assetati di potere, di danaro. Perciò in questi giorni debbo ringraziare il BOMBA che mi dà tanta energia aumentando sempre di più il mio odio contro di lui. Un individuo imbroglione, spregiudicato, mendace, corruttore. Leggere i commenti per sapere che cosa farsene della sua lettera.  

Renzi ci riprova con la lettera:
"La manderò a tutti gli italiani"

3 commenti:

Anonimo ha detto...

professore,
se lo chiedeva Erich Fromm, nel libro die antwort der liebe, la reazione all'amore.
diceva che il cervello umano è più propenso a odiare che ad amare. d'accordo con lui. non si spiegherebbe altrimenti tanta crudeltà. la società "malata", le disuguaglianze o quant'altro, sono spesso solo degli alibi : l'uomo odia perché la sua natura gli dice di fare così ! l'odio però non deve essere mai eccessivo, pena guai fisici. sul fatto poi che l'amore renda deboli sono anche qui d'accordo con lei, ma fino a un certo punto : a volte è vero anche il contrario. a volte rende forti. basti pensare al cane che si tuffa nel fiume in piena per salvare il suo padrone.
saluti,
marco

Pietro Melis ha detto...

Mi sono riferito ad un odio giustificato per i motivi espressi. Non ad un odio per amore dell'odio.

Alessio ha detto...

IL fatto che l'amore renda dipendenti è verissimo, infatti la frase tipica dell'innamorato è :"Non posso vivere senza di te, farei tutto per te", quindi è come se la persona fosse soggetta ad un'influenza a livello mentale che la vincola e che quindi di fatto "uccide" la sua libertà e la asservisce,poiché diventa di fatto uno strumento per le esigenze altrui. E se il risultato di tutto questo è che l'altro ha il potere di farti soffrire, beh, io dico che è proprio una fregatura.
Ciò secondo me accade anche perché in fondo la nostra mente è incontentabile, ha sempre bisogno di stimoli,quindi dietro le gratificazioni dell'amore c'è sempre un vuoto che non è mai riempito: l'amore stesso può essere spiegato scientificamente come variazione della composizione chimica cerebrale, ma è lo stesso meccanismo che è anche alla base della dipendenza da droga, si ha bisogno sempre di altri stimoli senza giungere a nessun bene vero. In effetti anche molte filosofie orientali hanno affermato che è proprio l'ATTACCAMENTO (amore quindi in senso generico) che genera schiavitù e sofferenza, ritengo che sia vero anche se non sono comunque un seguace del buddhismo.