lunedì 19 settembre 2016

MIO COMMENTO ALLA FAMOSA, DOTTA E TUTTORA ATTUALE LECTIO MAGISTRALIS DI BENEDETTO XVI. LE RADICI DEL TERRORISMO ISLAMICO

Ho tratto spunto dal seguente articolo in cui si riporta integralmente il contenuto della famosa Lectio magistralis di Benedetto XVI a Ratisbona (Regensburg ) il 12 settembre 2005

L'islam sgozza la Civiltà (e noi glielo consentiamo pure ... - Il Giornale

blog.ilgiornale.it/spirli/2016/.../lislam-sgozza-la-civilta-e-noi-glielo-consentiamo-pure/
6 giorni fa - Noi, quei sacrifici sanguinari, li abbiamo superati grazie a Gesù Cristo, Il Quale ci ha insegnato che, simbolicamente, il pane è carne e il vino è ..

 La Lectio è interamente leggibile anche in 

"LECTIO MAGISTRALIS" DI BENEDETTO XVI ALL'UNIVERSITA' DI ...

www.giovaniemissione.it/pub/index.php?option=content&task=view&id=1053
[Ecco il testo integrale della "lectio magistralis" tenuta da Benedetto XVI nell'Aula Magna dell'Università di Regensburg martedì 12 settembre, in un "incontro con ... 


La dotta e ammirevole Lectio magistralis di Benedetto XVI deve essere analizzata nei suoi aspetti dottrinalmente positivi e negativi. Da animalista vegetariano dall'età di 10 anni e negli ultimi anni vegano per maggiore coerenza (giacché anche anche il bere del latte e mangiare formaggi implica comunque l'esistenza di allevamenti di morte dove i maschi, sia che si tratti di montoni, di vitelli, di pulcini, vengono eliminati, ma con la differenza che i pulcini maschi finiscono subito nel tritatacarne) premetto che la barbarie della maggiore sofferenza imposta agli animali nei mattatoi avviene in rispetto della tradizione che fa capo all'ebraismo e non all'islamismo. Si tratta della cosiddetta macellazione rituale, che vuole che il povero animale muoia cosciente e lentamente per dissanguamento perché la previa rimozione della coscienza lo renderebbe impuro. Farneticazioni espresse nel libro Guida alle regole alimentari ebraiche (Lamed 2000) del farneticante ed ignorante rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, che promosse contro di me una denuncia per aver scritto ed inviatogli un saggio di 60 pagine del 2004 (Scontro tra culture e metacultura scientifica, Annali della Facoltà di Scienze della Formazione, ora Facoltà di Studi Umanistici), saggio poi riversato nel volume di 800 pagine riportante lo stesso titolo. In tale saggio, informato alla difesa del diritto naturale, solo marginalmente, nelle prime pagine, condannavo la barbarie ebraica della macellazione rituale. Il libro del Di Segni è basato su una concezione del tutto antiscientifica e antropocentrica che ancora fa capo alla favola biblica degli animali creati da Jahweh al servizio dell'uomo. Con ciò ignorando completamente l'evoluzione biologica.  Contro questa maggiore ed inutile sofferenza imposta agli animali scrissi che avevo il diritto di non dolermi della morte degli ebrei CREDENTI morti nelle (supposte) camere a gas. E per dare più vigore alla mia protesta ed ottenere di conseguenza una visibilità pubblica, aggiunsi che era giusto dichiararsi antisemiti nei riguardo degli ebrei credenti e degli islamici, che avevo accomunato a causa della comune pratica della macellazione rituale e che avevo il diritto di non dolermi della loro morte se essi non avevano mai mostrato compassione ed avevano giustificato le maggiori sofferenze inflitte agli animali facedoli morire coscienti per dissanguamento. Nessuna sensibilità per gli insensibili. Ebbene, tralasciando i primi due gradi di giudizio, con una condanna ad una pena pecuniaria di 4000 euro posta sotto condono, con l'accusa di istigazione all'odio religioso secondo la famigerata legge Mancino, pur non trattandosi di odio religioso ma di odio contro certe pratiche ritenute falsamente religiose, mi trovai anche in Cassazione di fronte a giudici fuori di senno o disonesti perché identificarono la condanna di tale pratica della macellazione con una espressione di antisemitismo, che tralasciò completamente di considerare gli islamici, che invece io avevo accomunato agli ebrei  osservanti della macellazione kosher, corrispondente a quella islamica chiamata halal. E ciò per fare eccezione alle leggi di Stato sulle macellazioni che impongono che l'animale debba essere prima privato della coscienza perché non soffra quando viene ucciso per sgozzamento. La Cassazione dei parrucconi non ebbe il coraggio di porsi contro gli ebrei, senza distinguere tra ebrei credenti e non credenti, come io avevo invece fatto, facendo un elegio dell'intelligenza ebraica che è tutta laica. E per questo avevo riempito una intera pagina di nomi di ebrei scienziati e filosofi, tra questi Einstein, il filosofo della scienza Karl Popper, il fondatore della fenomenologia Edmund Husserl (di cui fu allievo Heidegger), i fondatori della scuola sociologica marxista di  Francoforte Horkheimer e Wiesugrund Adorno, il filosofo sociologo Simmel, il filosofo spiritualista Bergson, il filosofo destrutturalista Derrida, il logico matematico Wittgenstein (cattolico), il matematico Levi Civita (che fornì ad Einstein il calcolo tensoriale della relatività generale), il matematico e filosofo della scienza Federico Enriques, il fisico matematico Vito Volterra, e tanti altri, in cui è assente qualsiasi riferimento all'ebraismo religioso. I disonesti della Cassazione ebbero la spudoratezza di scrivere, testualmente (sentenza 20508/2012) che "è pacifico che l'esplicita denigrazione trovasse causa in motivi di razza e di religione posto che vi era anche la rivendicazione della legittimità del disprezzo antisemita", e che pertanto "non ha senso sostenere che i suoi strali erano diretti solo ad una parte della Comunità ebraica, quella osservante, perché ciò non toglie le caratteristiche illecite sopra rilevate (sia sotto il profilo razziale, non estraneo agli ebrei strettamente osservanti, sia sotto il profilo religioso, densamente vissuto dai predetti)". Frasi aberranti preconfezionate che assimilavano gli ebrei osservanti della macellazione kosher a tutti gli ebrei sui falsi e incredibili presupposti che 1) non si potesse distinguere tra gli ebrei osservanti del kosher e tutti gli altri ebrei, seppure atei, in quanto appartenenti alla stessa razza; 2) condannare da parte mia la maggiore sofferenza della macellazione kosher significasse propagandare l'odio religioso. E tutto ciò nel totale silenzio riguardo agli islamici, nonostante li avessi accomunati agli ebrei osservanti del kosher per avere desunto dagli ebrei osservanti del kosher la macellazione halal. In Tribunale avevo chiesto che allora, per coerenza, fosse ritenuto degno di denuncia il Corano per avere predicato l'odio contro gli infedeli, ebrei e cristiani, sino a giustificare l'amputazione delle mani e dei piedi e la crocifissione (SuraV). Il Corano doveva essere considerato nemico del nostro ordinamento giuridico perché contrario all'art. 8 della Costituzione e a vari articoli del Codice Penale. E accompagnai la mia denuncia con un florilegio del Corano. Naturalmente non mi aspettavo alcuna risposta. Ero solo curioso di sapere se il sostituto procuratore mi avrebbe risposto e con quali argomenti negando la realtà. Fu violato il mio diritto, previsto dalla legge, alla risposta perché costui altrimenti si sarebbe dovuto porre contro almeno un miliardo e mezzo di individui credenti in quel libro pazzesco incitante continuamente alla violenza armata. Le associazioni animalistiche mi lasciarono solo da vigliacche perché avevano timore di essere coinvolte nell'accusa farneticante di antisemitismo.        

E ora veniamo all'analisi della Lectio di Ratzinger. Egli non distingue il contenuto dei Vangeli dalle successive elaborazioni teologiche che ne sono state fatte. E' vero che il vangelo secondo Giovanni si apre con le parole "In principio erat Verbum et Verbum erat apud Deum et Deus erat Verbum". Ma queste sono parole non attribuibili a Gesù, che appare del tutto alieno dalle costruzioni teologiche che successivamente furono fatte utilizzando per questo  soprattutto il pensiero platonico con riferimento alla figura del Demiurgo (Timeo) quale ordinatore   (e non creatore dal nulla) della materia. La teologia di S. Tomaso è la massima espressione di tale costruzione. Nei primi due libri della Summa theologiae  non appare affatto la figura di Gesù. Egli appare nel III libro per riportare nella storia la concretizzazione di una teologia che nei primi due libri non appare investita affatto di tale concretizzazione.  Il vangelo secondo Giovanni, l'ultimo, (attribuibile all'anno 100), risente già dell'influenza del platonismo e dunque della razionalità della materia, in cui il Demiurgo platonico ha infuso la sua scienza matematica sì da far considerare l'intelletto umano partecipe dell'intelletto divino. E tutto ciò in contrasto con la concezione ebraica di Jahweh, che in origine era solo una delle tante divinità del pantheon delle divinità ebraiche, essendo stato quello ebraico un popolo sempre politeista sino al IV secolo a.C. Esso passò dal politeismo alla monolatria con le leggi di Esdra (cfr. libro di Esdra e Nehemia del V-IV secolo a.C.). Il dio ebraico è comunque privo della trinità, assunta anch'essa dal neoplatonismo, e precisamente dalla triade Uno (Padre)-Intelletto (o Verbo nel cristianesimo, di cui Gesù sarebbe stato l'incarnazione)-Anima del mondo (Spirito Santo). Essendo il dio ebraico privo di intelletto quale sua sostanza prima perché  espressione invece della sua volontà, da cui discende l'intelletto, ne consegue che per il dio ebraico è giusto, e perciò razionale, tutto ciò che discende dalla sua volontà,e non il contrario. D'altra parte lo stesso S. Paolo arriva a concepire due figure contraddittorie del dio cristiano. E Paolo, intriso di cultura greca, è il vero fondatore della teologia cristiana. Ciò si può documentare laddove affronta la questione della validità delle opere ai fini della salvezza. Egli (Epistola ai Romani, 3,28) nega che le opere abbiano una importanza fondamentale perché altrimenti la volontà divina dipenderebbe da quella umana. Da qui la dottrina della predeterminazione che è espressione di irrazionalità e che verrà fatta propria da Lutero e da Calvino, che svaluteranno completamente le opere. Ma lo stesso Paolo arriva ad affermare (Epistola ai Romani, 9,14) che non basta nemmeno la fede perché anch'essa vincolerebbe la volontà divina: "Dio usa misericordia con chi vuole e indurisce nel peccato chi vuole". E si legge anche:  "Beato l'uomo del cui peccato Dio non tiene conto". Insomma: Dio salva e condanna chi vuole, e, non essendoci differenza nella sua eternità tra passato e futuro, egli ha già deciso dall'eternità chi sarà salvato e chi sarà condannato. Ma nella stessa Epistola ai Romani (2,6) Paolo cerca di recuperare in una certa misura anche la validità delle opere.  Ciò che non farà invece Sant'Agostino, da considerarsi il vero padre della Riforma protestante, per cui non si capisce ancora come la Chiesa cattolica, che fonda la sua dottrina sulla teologia di S. Tomaso, lo ritenga tuttora il primo e il più grande Padre della Chiesa invece che un eretico. L'equilibrista S. Tomaso cercò di togliere la profonda contraddizione dell'Epistola ai Romani, ritenuta da Lutero il documento fondativo del cristianesimo, che con Paolo stava nascendo, per così dire, cornuto nel contrasto tra predeterminazione (conseguente alla predominanza della volontà divina sul suo Intelletto) e libertà umana che implicava una validità delle opere ai fini della salvezza. S. Tomaso conciliò le due cose dicendo che la fede cooperava con Dio ai fini della salvezza e che la grazia, proveniente dalla fede, era un aiuto in più per compiere opere di bene e di giustizia. Egli sostituì alla predeterminazione la prescienza, nel senso che Dio conosce il futuro ma non lo predetermina, così salvando la libertà umana e l'importanza delle opere. Cercando in tal modo di salvare capra e cavoli. Ed è tuttora questa la posizione della Chiesa cattolica, che, nonostante la sua storia di condanne per eresia, di caccia agli eretici e di roghi, con il Concilio di Trento pose le fondamenta di una teologia razionale. Prima della Riforma la Chiesa cattolica fu una scuola di liberalismo. La riforma gregoriana del calendario (con il papa Gregorio XIII) avvenne nel 1582 sulla base delle tavole astronomiche di Erasmus Reinhold (Prutenicae tabulae) basate sul sistema copernicano. Il vescovo di Parigi Stefano Tempier nel 1277 (due anni dopo la morte di S.Tomaso) aveva affisso sul portale della cattedrale di Notre Dame alcune tesi contrarie a S. Tomaso, dicendo, tra l'altro, che il mondo era infinito perché Dio è onnipotente. E nel XIV secolo il vescovo di Parigi Nicola d'Oresme, allievo di Buridano all'Università di Parigi, sostenne la tesi del moto rotatorio della Terra. E fu il delegato del papa al concilio di Costanza, il cardinale tedesco Nicola Cusano (1401-1465), matematico e filosofo, ad escludere che la Terra fosse in quiete e centro dell'universo, asserendo che la Terra si muoveva anch'essa come il Sole, e che il mondo era illimitato, e perciò non  poteva esistere un centro del mondo. Non vi fu mai una reazione della Chiesa di Roma contro queste tesi. E il cardinale Bellarmino nel primo processo contro Galileo chiese soltanto che vi fossero delle prove certe a favore del sistema copernicano, concludendo che "dovremmo procedere con grande cautela nello spiegare brani della Scrittura che sembrano piuttosto insegnare il contrario e ammettere che noi non li abbiamo capiti piuttosto che dichiarare falsa un'opinione provata certa" (da Thomas Kuhn, La rivoluzione copernicana, Einaudi 1972, p. 254). La scienza moderna, nonostante il rogo di Giordano Bruno e la condanna di Galileo, poteva nascere solo nell'Europa cristiana, fattasi erede nella scienza moderna, della razionalità greca, quella, in specie, platonica, nonostante avesse accettato Aristotele per quanto riguardava la fisica. La trinità cristiana fu traghettatrice della razionalità platonica. Rimase infatti il principio della coesistenza della natura divina con la razionalità essendo il Padre vincolato dal Figlio espressione del Verbo o Intelletto.  Solo dopo la Riforma la Chiesa di Roma perse quel liberalismo in fatto di concezione fisica del mondo perché aveva timore di farsi superare per rigore da Lutero e da Calvino, che disprezzavano la concezione fisica del mondo che toglieva la Terra dal centro del mondo. Ma prima che ciò accadesse Copernico dedicò la sua opera (De revolutionibus orbium coelestium, 1543) al papa Paolo III, che lo ringraziò e se ne compiacque. Si può dire che la Riforma sia stata una iattura in tutti i sensi per l'Europa, sia perché fu l'origine di guerre tremende tra confessioni cristiane, sia perché fece prevalere l'irrazionalità della predeterminazione sulla razionalità delle opere svilendole con il negare che esse avessero importanza per la salvezza. Calvino (Commento al Genesi) scrisse a proposito di Copernico: "Chi avrà l'ardire di porre l'autorità di Copernico al di sopra di quella dello Spirito Santo?". Ma il pur condannato Galileo, a causa del suo aderire a Copernico, scrisse ne Il Saggiatore  che l'intelletto umano era differente da quello divino, di cui era partecipe, solo per la quantità di nozioni perché riguardo alle nozioni certe di matematica l'intelletto umano eguagliava quello divino. Da qui l'interesse di tutti i grandi scienziati della rivoluzione scientifica del XVII secolo allo studio della natura. Essi, tutti cristiani, vedevano nella razionalità della materia l'espressione della razionalità divina.   

Tutto ciò premesso si deve dare ragione a Ratzinger quando rimprovera i protestanti di avere dis-ellenizzato il cristianesimo per avere tolto ad esso l'impianto della razionalità desunta dalla filosofia greca, in particolar modo platonica. Infatti senza la filosofia greca non sarebbe esistita la teologia cristiana con il suo concepire Dio quale espressione di razionalità con cui non dovrebbe essere in contrasto la fede. Ma fede in quale Dio? Questo è il problema. Potrebbe trattarsi del Dio di Giordano Bruno o di quello di Spinoza, cioè di un Dio immanente al mondo e non trascendente la natura.  Se si prescinde dalla questione se solo il Dio cristiano sia il vero Dio (e se si prescinde anche dal credere che esista un Dio trascendente) ciò che rimane valido nella Lectio di Ratzinger, indipendentemente dal fatto che il Dio cristiano esista o non, è il fatto che tale Dio deve essere concepito dalla teologia cristiana connettendolo alla razionalità greca nel predominio della ragione  da cui Dio stesso è vincolato nella sua volontà perché non si cada nell'irrazionalismo ebraico-islamico della preminenza della volontà divina sulla ragione facendo di questa una serva della volontà. L'ebraismo, fortunatamente, non fa proselitismo. Ma il dio ebraico Jahweh, tutto volontà e niente ragione, si trasformò disgraziatamente nel dio islamico Allah per avervi aggiunto il proselitismo anche a costo della violenza delle armi. Ecco il significato dunque della frase che Ratzinger ha riportato dell'imperatore bizantino Manuele Paleologo II rivolgendosi a un musulmano: "dimmi che cosa vi è di nuovo nel Corano e vi troverai solo cose cattive e disumane" a causa della imposizione della fede con le armi. Benedetto XVI si limitò a citare Manuele Paleologo per evidenziare il fatto che l'islamismo aveva alla radice un dio privo di intelletto, cioè privo di quel retroterra storico che era la razionalità greca. E gli anni che stiamo vivendo sono spiegati proprio da questa mancanza di razionalità  che pervade tutto il Corano, che, facendo prevalere la volontà di Allah senza alcun freno imposto dalla razionalità, è la causa della cieca violenza islamica con i suoi attentati terroristici. Quando Benedetto XVI disse che nel Corano vi erano solo "cose cattive e disumane" stava dicendo la verità riparandosi dietro le parole dell'imperatore bizantino. Ma la peste mortale del fanatismo islamico non ammetteva che di esso si dicesse la verità temendo di essere squalificato come merita e tutti i musulmani del mondo si rivoltarono contro Benedetto XVI, costretto, pro bono pacis, a fare quasi una ritrattazione per paura che i cristiani, minoranze negli Stati islamici, ne subissero le conseguenze. Il suo successore cambiò strada nella sua ignoranza, percorrendo la strada di una impossibile conciliazione giungendo ipocritamente, se non è anche cretino oltre che ignorante, a chiamare "nostri fratelli" gli islamici. Ma questo significa essere anticristiani anteponendo ragioni politiche alla dottrina cristiana. E infatti l'attuale papa è un vero Anticristo. Peggiore successore non avrebbe potuto avere il colto e fine d'intelletto Benedetto XVI.   Ma evidentemene lo Spirito Santo o non esiste o era distratto quando fu eletto questa disgrazia di papa, che sarebbe stato meglio fosse rimasto in Argentina invece di venire in Vaticano "dalla fine del mondo".                         
Sua santità l'imam Jorge Bergoglio

4 commenti:

Anonimo ha detto...

professore,
ho letto i vangeli ( l'antico testamento non ce l'ho fatta...!)
e penso che il modo migliore di interpretarli sia quello del cinema di Hollywood.
dico sul serio. ci sono questioni di cui non ne verremo mai a capo. Ratzinger ha fatto uno sforzo, ha usato il cervello, e si vede da quello che scriveva. ma non ha cambiato niente. in pochi hanno letto i suoi libri. bergoglio fa il bello e il cattivo tempo, non poteva esserci peggior successore ! dunque ben vengano i movies di Hollywood ( per quanto io non sia un fan dell'america...) a partire da Jesus Christ Superstar. il film se fatto bene veicola emozioni. e l'emozione è un mezzo di comunicazione potente. ti raggiunge direttamente, senza passare per la mente. ti colpisce al cuore, dove c'è un linguaggio diverso. regole diverse. e questo può cambiarti, più di mille ragionamenti. ti rimane qualcosa.
saluti,
marco

Anonimo ha detto...

Caro Professore,
complimenti doppi.
1° )Lei espone in ottima sintesi l'essenziale della "dottrina cristiana" =
la religione chiamata "cristianesimo" nulla aveva a che fare con la persona di Gesù (posto che fosse davvero esistito). Il vero fondatore, il "teoreta" del "cristianesimo" fu in realtà l'apostolo Paolo.
Fu lui a costruire le basi della nuova religione prendendo la figura di Gesù (pio ebreo) come riferimento per il suo ardito sincretismo giudaico-ellenistico.
In sintesi, alla classica domanda "è nata prima la fede o la teologia ?" possiamo rispondere, nel caso del cristianesimo = è nata prima la ardita costruzione metafisica -paolina- (quindi la teologia), il cui autore, vigorosa mente politica innovatrice, offrì alle classi colte del suo tempo (i "Gentili") che la accolsero da borghesi cittadini sazi del benessere della loro condizione e ansiosi di "novità" da "credere".
Non a caso i "pagani" = abitanti del "pago" cioè i "villani" rimasero invece indifferenti: erano molto più affaccendati a lavorare per sbarcare il lunario, che disposti a dedicare tempo a quelle corbellerie.
Sappiamo come si sviluppò poi la faccenda... .
2° ) Paragonare l'attuale mentecatto capo della chiesa cattolica (Francesco I) al suo predecessore (Benedetto XVI) equivale a paragonare una zecca ad un cavallo.
La Storia farà giustizia di entrambi (e i credenti cattolici ne pagheranno le conseguenze). Giancarlo Matta

Anonimo ha detto...

Oggi un russo mi ha detto che la mia città è piena di negri ed islamici di merda. Gente che non ha alcun rispetto per la storia e la cultura italiana. Solo feccia criminale e parassita.Il russo mi ha chiesto:"Perchè non combattete? Perchè non combattete? Perchè non cacciate via tutti questi islamici di merda?".
Non ho saputo rispondergli.
Perchè non combattiamo?
Perchò non combattiamo questi negri e islamici di merda?
Perchè?

Pietro Melis ha detto...

Perché abbiamo governi di coglioni senza coglioni, malati dell'ideologia della società multiculturali e multirazziale. La falsa sinistra è la malattia mortale dell'Europa, contaminata dagli meticciati Stati Uniti d'America. Oggi non si deve più dire negro ma uomo di colore, non si deve dire zingaro ma rom. Siamo alla follia. Se i partiti della vera destra, di una destra sociale e nazionale, non avranno il potere l'Europa sarà anch'essa meticciata ancora di più, con l'islamizzazione e l'aumento della delinquenza. Popoli addormentati e plagiati dalla propaganda dei governi attuali ricattati dal terrirismo islamico. In Italia bisogna liberarsi del PD, Partito dei Dementi. Perché vi è gente che lo vota? Perché è senza intelletto, si fa prendere dal sentimento annullando la ragione. Gente incapace di proiettarsi in un futuro peggiore. Notare come nelletrasmissioni TV vi sia una propaganda SUBLIMINALE della società multirazziale inquadrando sempre un negro tra il pubblico. Anche il calcio sta cooperando a questa folle ideologia con squadre piene di negri.Le leggi non vengono applicate perché si vedono ancora dei negri ai semafori, nei posteggi, alle uscite dei market, e la gente si commuove facendo l'elemosina. Se si facesse terra bruciata riducendoli alla fame e alla disperazione invece di spendere miliardi per mantenerli nei centri di accoglienza non aspirerebbero più a fare gli invasori. In Italia abbiamo anche la rovina del Vaticano, che, per la sua natura CATTOLICA, cioè universalistica, è avversa ad una politica nazionale. Si aggiunga l'ecumenismo del dialogo tra religioni cavallo di Troia dell'invasione islamica. Credo che debba peggiorare la situazione ad un punto di rottura perché il popolaccio della falsa sinistra si accorga che deve virare a destra.