martedì 3 giugno 2014

A TESTA ALTA? NO! FURONO COLLABORATORI DI BANDITI (SECONDO LE LEGGI DI GUERRA)

Chi furono i partigiani? Bisogna chiarire una buona volta chi furono dal punto di vista delle leggi internazionali di guerra. Essi non furono regolari combattenti. Furono dei guerriglieri, non dei regolari soldati. Nei confronti di questi vale la norma del rispetto della vita dei prigionieri. Questa norma non vale nei confronti di coloro che non fanno parte di un esercito regolare dipendente da un comando riconosciuto dal nemico. I soldati si presentano al nemico con una divisa e rispondono delle loro azioni ad un superiore. Nel caso dei partigiani non esisteva un comando superiore riconosciuto dal nemico (nel qual caso l'esercito tedesco). E non si dica che i tedeschi erano occupanti. La guerra contro l'occupante poteva essere fatta solo da un esercito regolare che in questo caso era quello dipendente dal governo regio di Badoglio. Si noti che i tre carabinieri che furono fucilati a Fiesole dai tedeschi più che martiri furono dei fuorilegge che fecero il doppio gioco. Come carabinieri dovevano essere FEDELI alla loro istituzione. E l'istituzione in questo caso, era il governo della R.S.I. (il fatto che poi lo si voglia chiamare fantaccio perché dipendente dalla Germania nazista non toglie alcunché alla sua legittimità). D'altronde il governo regio di Badoglio non era forse anch'esso un governo fantaccio dipendente dagli anglo-americani che ormai, quando avvennero i tragici fatti di Fiesole, stavano risalendo sino a Firenze? Infatti pochi giorni dopo gli americani entrarono in Firenze. Ora, io mi domando: come mi sarei comportato se mi fossi trovato a Fiesole pur essendo antifascista? Mi sarebbe convenuto affiancarmi a dei fuorilegge quali erano i partigiani pur sapendo che la liberazione della Toscana dall'occupazione tedesca stava per avvenire grazie all'esercito alleato? No sicuramente. Avrei fatto fare agli anglo-americani, impedendo le rappresaglie tedesche. Che contributo fondamentale potevano dare i cosiddetti partigiani alla "liberazione" della Toscana? NESSUNO. Dunque erano soltanto degli imbecilli che, sparando alle spalle, ponendo in atto atti terroristici, invece di contribuire all'azione dell'esercito alleato provocavano soltanto le rappresaglie tedesche. Previste dalle leggi internazionali di guerra.   
Oggi quei tre carabinieri vengono considerati dei martiri. E si costruisce una retorica facendo su RAI1 uno sceneggiato (ora si usa il brutto termine fiction) intitolato A testa alta sulla fucilazione dei tre carabinieri, senza dire che essi, contravvenendo alla divisa che portavano, si erano fatti alleati dei partigiani, pur sapendo che i partigiani anche dai carabinieri dovevano essere considerati dei fuorilegge. Il titolo oggettivamente avrebbe dovuto essere altro: A testa calda.
Diverso è il caso della LUMINOSA figura di martire del giovanissimo carabiniere Salvo D'Acquisto, che, per salvare la vita degli ostaggi da una rappresaglia si dichiarò colpevole mentre gli stessi tedeschi sapevano essere innocente. Ma i tedeschi per salvare la vita degli ostaggi furono costretti a far finta che Salvo D'Acquisto fosse lui colpevole di aver messo delle bombe in una cassa che fu trovata in una caserma ormai abbandonata. Cassa che esplose alla sua apertura. Si trattava come al solito di un vigliacco ed inutile attentato dei soliti terroristi, che poi vennero chiamati partigiani. 
Sulla figura del partigiano vi è l'importante libro di Carl Schmitt 

Teoria del Partigiano - Wikipedia

it.wikipedia.org/wiki/Teoria_del_Partigiano  
  1. Martiri di Fiesole - Wikipedia

    it.wikipedia.org/wiki/Martiri_di_Fiesole
    I cosiddetti Martiri di Fiesole segnarono un episodio tragico della seconda guerra mondiale. Il 12 agosto 1944, alla vigilia della Liberazione di Firenze, tre militi ..
 Riporto dal mio libro Io non volevo nascere quanto segue. Nel libro analizzo ampiamente le cause delle maggiori rappresaglie naziste provocate dai partigiani (tra cui, principalmente, Fosse Ardeatine, Marzabotto).    

Una storia metaculturale, non ideologica, dovrà riconoscere un giorno la responsabilità di quei partigiani che, mosche cocchiere della resistenza, fatta in realtà dagli anglo-americani, provocarono le rappresaglie dei nazisti (previste dai trattati internazionali a partire dalla Convenzione dell'Aja del 1907). Ai sensi dell'art. 42 di tale Convenzione “la popolazione ha l'obbligo di continuare nelle sue attività abituali astenendosi da qualsiasi attività nei confronti delle truppe e delle operazioni militari. La potenza occupante può pretendere che venga data esecuzione a queste disposizioni al fine di garantire la sicurezza delle truppe occupanti e al fine di mantenere ordine e sicurezza. Solo al fine di conseguire tale scopo la potenza occupante ha la facoltà, come ultima ratio, di procedere alla cattura e alla esecuzione degli ostaggi”. E l'art.1 della stessa Convenzione (come ribadito dalla Convenzione di Ginevra del 1929)1 pone come condizione che i corpi di volontari affianchino gli eserciti regolari, siano riconoscibili in base ad una divisa, rispondano ad un responsabile e portino apertamente le armi. E lo stesso Tribunale di Norimberga al caso 9 disse: “Le misure di rappresaglia in guerra sono atti che, anche se illegali, nelle condizioni particolari in cui essi si verificano possono essere giustificati. Ciò in quanto l'avversario colpevole si è comportato a sua volta in maniera illegale e la rappresaglia stessa è stata intrapresa allo scopo di impedire all'avversario di comportarsi illegalmente anche in futuro”.Lo stesso Tribunale ritenne equa la proporzione di 10 ad 1. Certamente perché gli stessi alleati tra il 1944 e il 1945 avevano anch'essi, quando pure non attuato, minacciato rappresaglie da una proporzione minima di 1 a 25 ad un massimo di 200 a 1. 2 E nel processo che si svolse a Mestre nel febbraio del 1947 contro Kesserling (conclusosi con sentenza di condanna a morte, commutata in ergastolo e seguita da concessione di libertà dal 1952) la Corte accolse la tesi, formulata dalla stessa pubblica accusa, che la rappresaglia era legittima, ma aggiunse che Kesserling doveva essere accusato del fatto che per errore erano state uccise 335 persone invece di 330. E per quanto riguarda le stragi che furono compiute tra l'agosto e il settembre del '44, culminanti in quella di Marzabotto si riconobbe da parte dello stesso pubblico Ministero che Kesserling si trovò ad affrontare “alcune persone irresponsabili con le quali non poteva negoziare e ai cui capi non poteva dire: controllate i vostri uomini”.3

Inoltre, i partigiani non potevano pretendere di essere rappresentanti del popolo, rimasto pressoché passivo o indifferente ad essi nell'Italia occupata dai nazisti (come dimostrerà il referendum che vide prevalere di poco la repubblica sulla monarchia – pur responsabile del fascismo - soltanto per il sospetto di brogli elettorali). Il cosiddetto Comitato di Liberazione Nazionale, giuridicamente inesistente, in quanto costituito da individui che si erano autoinvestiti di un potere politico, non fu mai ufficialmente riconosciuto dalle forze belligeranti. Dagli Alleati e dal governo monarchico fu riconosciuto, e solo dal 7 settembre 1944 (Protocolli di Roma) il Corpo dei Volontari della Libertà, al comando del generale Raffaele Cadorna e a condizione che esso operasse a fianco degli Alleati. Ma il CLN accettò solo nominalmente tale accordo per darsi una veste giuridica, mentre le varie bande partigiane continuarono ad operare indipendentemente da esso e separatamente tra loro.


1V. voce“Leggi di guerra nel XX secolo” nel sito www.cronologia.leonardo.storia.it/guerra03.htm.
2Quando fu ucciso il generale americano Rose nel marzo del 1945 furono uccisi per rappresaglia 110 civili  tedeschi. Per le rappresaglie attuate da inglesi ed americani cfr. “1945 seconda guerra mondiale le RAPPRESAGLIE” nel sito www.cronologia.leonardo.storia.it/storia/a1945s.htm.
3 www.inilossum.it/comunismo6.html (La strage di via Rasella:un atto “eroico”).V. la descrizione del procedimento contro Kesserling in www.difesa.it/GiustiziaMilitare/RassegnaGM/Processi/AlbertKesserlingPer una rassegna dei processi condotti negli anni 1947-51 contro i nazisti v. www.storicamente.org/Focardi_shoa/htm. Per conoscere la contraddittoria difesa dell'attentato di via Rasella da parte dell'Associazione Nazionale Partigiani v. www.anpibagnoaripoli/doc//testiNoteDominiciSuViaRasella.

1 commento:

Anonimo ha detto...

D'accordo prof., se ha voglia in questi giorni ci faccia un discorso sull'eugenetica, avevo già letto qualcosa sul suo sito "ordine liberale" e sarei proprio curioso di sentire cosa ha da dire al riguardo. Se non ha voglia lasci perdere e non pubblichi questo commento. La ringrazio comunque.