venerdì 11 ottobre 2013

PRIEBKE: TUTTI A DARGLI ADDOSSO. MA NON FURONO CONDANNATI I VERI BOIA, GLI ASSASSINI RESPONSABILI DELL'ATTENTATO VIGLIACCO DI VIA RASELLA, PREMIATI CON MEDAGLIE. LA RAPPRESAGLIA PREVISTA DALLE NORME INTERNAZIONALI DI GUERRA (1)

ECCO TUTTI I VERI BOIA PREMIATI CON MEDAGLIE DAI VINCITORI










Carlo Salinari a sinistra con Luigi Longo nel 1976
Ecco quattro dei cinque manovali dell'attentato vigliacco di via Rasella dall'alto in basso :  Carla Capponi, Rosario Bentivegna (marito della Capponi), Franco Calamandrei,  Carlo Salinari (che quando ero giovane assistente mi ritrovai come professore di letteratura italiana nell'allora Facoltà di Magistero di Cagliari, non sapendo ancora chi fosse questo assassino). Non sono riuscito a trovare la foto del quinto manovale che fu Pasquale Balsamo.

Ed ecco gli ideatori della strage di via Rasella, facenti parte di una sedicente autonominatasi Giunta militare di un sedicente Comitato di Liberazione Nazionale (CLN). In ordine dall'alto: Giorgio Amendola, Riccardo Bauer e...SANDRO PERTINI



  1.   Cliccare su questo sito

    ATTENTATO DI VIA RASELLA. Accadde oggi di 69 anni fa ...

    liberaliperisraele.ilcannocchiale.it/.../attentato_di_via_rasella_accad.html
    12/lug/2013 - Rosaro Bentivegna e i suoi complici comunisiti innescarono un ordigno che uccise a Roma , in via Rasella, 32 soldati tedeschi tra i 40 e i 50 ...
DA TENERE PRESENTE 
la liceità della rappresaglia tedesca in base all'art.42 della Convenzione dell'Aja. Da ricordare che i francesi attuarono la rappresaglia del 30 e del 50 a 1.I russi del 120 a 1. Gli americani del 110 a 1. 
Per le azioni assassine spacciate come azioni di guerra di liberazione vedi

 

Rosario Bentivegna 

uno che sino al 1941 era un puro fascista  


Nel 1941 Rosario Bentivegna partecipò a una manifestazione dei GruppiUniversitariFascisti contro l’abolizione della norma che consentiva agli studenti in regola con gli esami, di ritardare la chiamata militare
Secondo quanto da lui stesso dichiarato

 

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma lei l' ha letto l' articolo 42 della Convenzione dell'Aja? Prima o seconda che sia?

Pietro Melis ha detto...

Scriva su Google: Convenzione dell'Aja rappresaglia e troverà in testa alla prima schermata questo importante sito dove è citato anche l'art. 42
Risultati di ricerca

RAPPRESAGLIE ECC. - Anno 1945 - - Cronologia
cronologia.leonardo.it/storia/a1945s.htm‎
Delle rappresaglie contro le popolazioni civili (di cui si fece ampio uso durante la seconda ... La convenzione dell'Aja non prevedeva alcuna norma che vietasse ...

Anonimo ha detto...

Allora, anziché gli articoli propagandistici, lehga la convenzione. O meglio, le legga tutte e due. Prima l' articolo 42 e poi l' articolo 50. Poi ne riparliamo.

Pietro Melis ha detto...

A questo gioco non ci sto. Io ho citato l'articolo 42 anche in un mio libro per uno studio apposito citando la fonte. Lei citi la sua fonte per dimostrare il contrario stando attendo a che si tratti di una formulazione non posteriore al 1945, giacché dopo tale data esistono diversi aggiornamenti della Convenzione dell'Aja. Che non potevano interessarmi se posteriori alla guerra.
Ho citato anche l'art. 33 della Convenzione di Ginevra sul diritto d'asilo che esclude i rifugiati di guerra ed economici. Coloro che vengono impropriamente chiamati rifugiati (in senso generico) sono rifugiati di guerra ed economici che non sono perseguitati per motivi di razza (sono della stessa razza), di religione (sono tutti islamici),di nazionalità (hanno la stessa nazionalità nel loro Paese), di appartenenza ad un determinato gruppo sociale (non scappano per appartenenza ad un gruppo sociale), di opinioni politiche (non potendo la guerra civile essere assimilata ad una persecuzione dovuta a differenti opinioni politiche). Normalmente scappa per motivi di opinioni politiche uno che, vivendo in un Paese OVE NON VI SIA UNA GUERRA CIVILE, sia individualmente perseguitato e non possa rientrarvi perché, pendendo su di lui una condanna, verrebbe arrestato se vi facesse rientro.
Secondo l’art. 33 della Convenzione di Ginevra "nessuno può essere espulso o respinto verso le frontiere dei luoghi ove la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate a causa della sua razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o delle sue opinioni politiche".

Anonimo ha detto...

La mia fonte e' il ministero della difesa.
Sul sito difesa.it e' riportata la convenzione del 1907, vigente all' epoca degli eventi. C'e' anche sul sito della UE. Per semplificare la ricerca digiti su google la frase: convenzione aja. Il terzo o quarto risultato e' il file pdf del ministero della difesa. Legga l' articoli 42 e l' art. 50, e si accorgerà che l' art. 42 non parla affatto di rappresaglia e l'art. 50 vieta le punizioni collettive alla popolazione non solidalmente responsabile di atti illeciti.
Nessuna, e dico nessuna, convenzione internazionale giustifica la rappresaglia nei confronti di civili innocenti.

Anonimo ha detto...

Ah, le segnalo anche che tutti coloro che giustificano gli assassini delle Fosse Ardeatine con l'asserita "convenzione", dimenticano sempre di ricordare che i nazisti non la rispettavano affatto, quella convenzione (quella vera,intendo).
Mi sfugge come ci si possa giustificare con una convenzione solo quando la cosa conviene.

Pietro Melis ha detto...

Ho l'impressione che i siti da lei consigliati siano falsati per voluta omissione. Persino su Wikipedia, cliccando sull'art.IV della Convenzione dell'Aja molto stranamente (faccio per dire) si omette un riferimento alla rappresaglia. Che vi è da aspettarsi da un sito del ministero della difesa (che infatti ho consultato)? E dall'UE? Per carità!
Io le ho citato un altro sito (serissimo e documentato) e ne posso citare altri che ripetono la stessa frase riportata in cronologia.leonardo. Impossibile che si siano inventati l'art. 43 che nella sua completezza dice: “La popolazione ha l’obbligo di continuare nelle sue attività abituali astenendosi da qualsiasi attività dannosa nei confronti delle truppe e delle operazioni militari. La potenza occupante può pretendere che venga data esecuzione a queste disposizioni al fine di garantire la sicurezza delle truppe occupanti e al fine di mantenere ordine e sicurezza. Solo al fine di conseguire tale scopo la potenza occupante ha la facoltà, come ultima ratio, di procedere alla cattura e alla esecuzione degli ostaggi“.

Altri siti
http://blacknights1.blogspot.it/2005/08/diritto-di-rappresaglia.html
http://pocobello.blogspot.it/2013/06/sullillegalita-partigiane-e-la-liceita.html
http://www.vietatoparlare.it/le-rappresaglie-dei-buoni/
http://ricordare.wordpress.com/perche-ricordare/048-sullillegalita-partigiane-e-la-liceita-delle-rappresaglie/
E ci si dimentica che il Tribunale di Norimberga confermò la liceità della rappresaglia.Ho tratto dall'ultimo sito citato la seguente frase:
Il Tribunale di Norimberga d’altra parte affermò:
“le misure di rappresaglia in guerra sono atti che, anche se illegali, nelle condizioni particolari in cui esse si verificano possono essere giustificati: ciò ‘in quanto l’avversario colpevole si è a sua volta comportato in maniera illegale e la rappresaglia stessa è stata intrapresa allo scopo di impedire all’avversario di comportarsi illegalmente anche in futuro.’“
Lei forse ha sbagliato partendo dalla Convenzione dell'Aja non aggiungendo su Google la voce rappresaglia.
Penso di avere terminato e ritengo chiusa la discussione. Ho altro da leggere per portare a termine un mio libro che sarà intitolato "Nazismo rovina del fascismo e fascismo rovina del nazismo". La fedeltà irrazionale di Hitler a Mussolini coinvolse la Germania in un dispendio di forze armate in Grecia,in Africa, nella R.S.I. che avrebbero potuto essere utilizzate sul fronte russo proprio negli stessi mesi della controffensiva tedesca a Kursk dopo Stalingrado. Proprio negli stessi mesi (seconda metà del 1943) mancarono le divisioni utilizzate per salvare il fascismo. Mi pongo al di sopra delle parti, come dovrebbe fare uno storico, per non scrivere la solita storia scritta da vincitori. Et de hoc satis. Stia bene.