domenica 8 settembre 2013

INVIDIA DISTRUTTIVA: ALL'ORIGINE DELLA BARBARIE SARDA. STORIA MISERABILE DI LOTTE TRIBALI

In un mio vecchio  articolo* avevo spiegato tutti i motivi. Un popolo che è vissuto sempre nella miseria perché ha saputo coltivare solo lotte intestine di natura tribale. Non ha mai avuto spirito imprenditoriale. E qualche sardo che cerchi di intraprendere la strada dell'imprenditoria, invece di riscuotere ammirazione e imitazione, deve temere le bombe e gli incendi dell'invidia distruttiva. Tutte le maggiori industrie (a cominciare da quelle turistiche) sono in mano a capitali NON sardi. Il consiglio regionale (80 parassiti per un milione e 600 mila abitanti) è lo specchio della realtà. Un popolo che non saprebbe mai autogovernarsi e che ha dei partitini che vorrebbero l'indipendenza. Sarebbe meglio che la ottenessero perché lo Stato non dovrebbe più spendere soldi per i sardi. Morirebbero di fame dopo un mese senza i soldi del governo di Roma. D'altronde, che cosa ci si può aspettare da un popolo che, pur avendo un rapporto ottimale tra popolazione e territorio (24.000 kmq) che avrebbe potuto consentirgli di vivere nel benessere con le sole risorse turistiche, continua a vivere nella "cultura" pastorale, con 7 milioni di pecore (la metà di tutte le pecore in Italia, ma ogni anno con l'epidemia della  lingua blu non avendo nemmeno saputo migliorare la razza delle pecore)? "Cultura" pastorale che è la massima, se non unica, causa degli incendi che ogni anno devastano il territorio. Sono infatti i pastori coloro che appiccano gli incendi distruggendo la macchia mediterranea per avere poi più erba dopo le prime piogge. Ma distruggendo la macchia mediterranea distruggono anche gli alberi e dunque quel po' di bosco che rimane, degradando sempre di più l'ambiente.      
Devo rivedere la parte finale di un mio manoscritto del 2003 in cui ho documentato ciò che ho detto sulla base dei bilanci di quell'anno, che dimostravano che i sardi sono un popolo di assistiti (parassiti). E le cose sono peggiorate. E tutta la storia dei sardi spiega perché siano un popolo miserabile. Non è giusto che uno non possa cambiare cognome. Perché avrei voluto spogliarmi del cognome sardo. So che il mio manoscritto, una volta pubblicato, scatenerà un putiferio. Bene così. Grazie agli imbecilli che già mi hanno insultato nei commenti precedenti. Confermeranno di essere tali facendomi pubblicità nel  raccontare la verità storica. 
L incendio nella notte a Villacidro (foto Gianluigi Deidda) Cronache dalla Sardegna - Le fiamme hanno seriamente danneggiato due aziende agricole del Sud Sardegna. I danni sono superiori ai 100mila euro. Nell'incendio sono morti dodici caproni. (2) commenta

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