lunedì 12 agosto 2013

QUESTO STRONZO ANTIEVANGELICO DI PAPA CHIAMA FRATELLI I MUSULMANI. ECCO, INOLTRE, COME SI AMANO TRA LORO I MUSULMANI SUNNITI E SCIITI: CON STRAGI A COLPI DI BOMBE

Ma ha mai letto il papa il Corano (florilegio in questo blog del 20 ottobre 2009)? Come fa a chiamarli "fratelli"? Evidentemente prevalgono ragioni politiche su quelle religiose. Il papa crede che in questo modo i cristiani non vengano perseguitati e vengano almeno tollerati nei Paesi islamici. ILLUSO! Non ha avuto il coraggio di specificare che la reciprocità dovrebbe significare anche libertà di costruire chiese e di fare proselitismo. Questa libertà se la deve sognare. Questo papa, più dei suoi predecessori, sta portando la Chiesa al suicidio. Non si sono mai sentiti dei musulmani chiamare "fratelli" i cristiani. Essi sono definiti infatti "infedeli" nel Corano. Lasciamo perdere la frase estremista di Gesù che dice: "chi non è con me è contro di me".  Ve ne è anche un'altra dello stesso Gesù che dice, rivolgendosi agli apostoli: "Chi non è contro di me è con me. Chi non è contro di voi è con voi". Dunque gli atei, se non perseguitano il cristianesimo (da non confondersi con il cristianesimo storico, quello dei papi, che ha perseguitato per secoli atei ed "eretici") possono essere bene accetti dalla dottrina dei Vangeli. Questa è la differenza fondamentale tra Vangeli e Corano (la disgrazia peggiore della storia).   
Il fatto è che nel Corano è predicata la guerra contro gli infedeli (e tali sono anche gli ebrei e i cristiani). I fratelli sono tali per consanguineità. E si sa che spesso vi sono "fratelli coltelli". Fratelli che si odiano. Dunque perché continuare ad usare un termine fuori luogo? Ma anche in senso traslato (cioè nel senso che i fratelli si dovrebbero sempre ben volere) l'uso del termine "fratelli" è fuori luogo. Infatti in questo caso vi è una reciprocità di affetti. Ma se manca tale reciprocità come può uno amare  un fratello che lo ha odiato ingiustamente e sia la disgrazia della sua esistenza? Io ho avuto due "fratelli" di cui uno, più piccolo di me di cinque anni, crepato nel 2003. Un altro, più grande di me di tre anni, è ancora vivo. Mi hanno rovinato l'esistenza pur avendo tutti e due, precedentemente, avuto dei benefici anche economici da me. Per causa loro sono invischiato da 16 anni in una causa civile allucinante. Anche per colpa di giudici pazzi. Tra poco uscirà un mio libro intitolato E GIUSTIZIA INFINE FU FATTA. SETTE GIUDICI UCCISI IN SETTE GIORNI. Un libro ibrido, tra saggistica, autobiografia e racconto thriller. Già annunciato dall'editore. Ne darò notizia quando sarà a disposizione dei distributori. E' l'attacco più forte e documentato che sia mai stato portato contro l'attuale ordinamento giudiziario costituito da una casta di arroganti ignoranti che, senza alcun controllo superiore, continuano a fare carriera, aumentando lo stipendio, solo per anzianità, rifiutando concorsi interni ed esami. Ma la colpa è della politica. I magistrati sono dei fuori legge. Non pagano mai di persona anche quando fanno sentenze aberranti. Occorre un'Alta Corte di giustizia non formata da magistrati (tutti ignoranti) ma da giuristi, che abbiano il potere di porre sotto processo i magistrati. 
Quando seppi della morte di quello crepato nel 2003 brindai alla sua morte. Mi ero finalmente liberato del mio maggiore persecutore. Dove non seppero giungere i giudici seppe giungere il cancro. E il figlio di questo individuo nel mese di marzo mi inviò una lettera chiedendomi perdono per tutte le sofferenze che il "padre" sciagurato aveva causato non soltanto a me ma anche a lui. Chiamato sul letto di morte, il figlio (che aveva abbandonato la casa del "padre") gli disse: "mi hai chiamato per lavarti la coscienza? No. Adesso devi soffrire sino all'ultimo minuto per tutto il male che hai fatto". E l'altro fratello è della stessa risma. 
Dunque si smetta di usare il termine "fratelli" impropriamente. I musulmani non possono essere fratelli dei cristiani perché i musulmani non considerano affatto i cristiani loro fratelli. E il papa cessi dunque di dire stronzate.  Ha detto giustamene Belpietro che il papa (definito l'imam di Roma)  i musulmani se li deve tenere lui in Vaticano come fratelli, e non imporli agli altri.

Il Papa: musulmani nostri fratelli
"Con cristiani rispetto reciproco"
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  Il Papa: musulmani nostri fratelli "Con cristiani rispetto reciproco"   video Durante l'Angelus Francesco parla di obiettivo da raggiungere attraverso "l'educazione delle nuove generazioni". Le parole del Pontefice a conclusione del Ramadan nel mondo islamico     


2 commenti:

Sergio ha detto...

Io penso che la Chiesa di Bergoglio punti all'alleanza delle fedi per combattere la secolarizzazione, l'agnosticismo, l'ateismo, l'indifferenza religiosa. E l'islam può essere un potente alleato, per quanto malfido. Al momento attuale il più grande pericolo per la Chiesa è l'avanzata irresistibile della secolarizzazione. La gente vuole star bene, avere una vita decente hic et nunc, altro che vita eterna!
Dunque il "volèmose bene" di Bergoglio ai "fratelli" musulmani è una buona carta da giocare per l'immediato. Poi si vedrà, intanto bisogna sopravvivere.

Giorgio ha detto...

Dov'era Bergoglio quando decine di migliaia di giovani argentini venivano torturati ed uccisi dai militari agli ordini degli americani con l'appoggio della chiesa? Questo papa farneticante che sostiene l'invasione dei negri e degli islamici e' peggiore ancora del suo predecessore polacco. Un futuro spaventoso e' alle porte di questa disgraziata Italia.