domenica 28 luglio 2013

TUTTA COLPA DI PRIEBKE? NO. TUTTA COLPA DEGLI VIGLIACCHI TERRORISTI DI VIA RASELLA

Perché non si scrive di quei vigliacchi che al comando della sedicente Giunta militare formata da Sandro Pertini, Giorgio Amendola e Riccardo Bauer progettarono il vigliacco attentato di via Rasella facendo esplodere vigliaccamente una bomba su un plotone di altoatesini (italiani) che, avendo solo compiti di polizia urbana, rientrava in caserma con i fucili scarichi, come da regolamento?  La manovalanza dell'attentato era costituita da Rosario Bentivegna, Carla Capponi, Pasquale Balsamo, Franco Calamandrei e Carlo Salinari. Gli ultimi quattro avevano l'incarico di segnalare da diverse postazioni il passaggio del plotone al Bentivegna, che, camuffato da spazzino, aveva posto una bomba dall'alto esplosivo nel carrettino della spazzatura. Un gruppo di appoggio lanciò una bomba sulla coda del plotone, provocando un'altra decina di morti. Già due mesi prima erano stati affissi dei manifesti in tutta Roma con l'avviso che vi sarebbero state delle rappresaglie contro gli attentati terroristici. Rappresaglia prevista dalle Convenzioni internazionali di guerra: 10 ad uno. Si dice anche che il giorno prima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine fossero stati affissi dei manifesti in cui si chiedeva che i responsabili dell'attentato si presentassero perché altrimenti sarebbe stata messa in atto la rappresaglia. Non si presentarono. Kappler e Priebke furono condannati solo perché per errore ne furono uccisi 5 in più: 335 invece di 330. Priebke fu minacciato di fucilazione se non avesse eseguito l'ordine di Hitler, ed un altro al suo posto avrebbe eseguito l'ordine. Sino a quando non verrà tolta alla memoria, perché ormai tutti e cinque morti, la medaglia (come eroi della Resistenza: orrore!) ai tre dei cinque materiali esecutori dell'atto terroristico a cui la medaglia fu conferita, e che furono Rosario Bentivegna (medaglia d'argento), Carla Capponi (già nota terrorista e per questo unica medaglia d'oro), Pasquale Balsamo, medaglia di bronzo (gli altri due erano Franco Calamandrei e Carlo Salinari, che mi ritrovai a Cagliari come professore di letteratura italiana) - mentre rimasero sconosciuti coloro che gettarono la bomba sulla coda del plotone - non si renderà giustizia alle vittime delle Fosse Ardeatine, dove sarebbe finito anche mio padre se non fosse riuscito a fuggire nella calca della folla dopo essere stato fermato insieme ad un compagno durante una manifestazione di piazza contro il rincaro del pane. Il compagno fu tradotto a Regina Coeli e poi finì alle Fosse Ardeatine. Ricada l'infamia della storia su questi vigliacchi ideatori e realizzatori, luridi personaggi, che sono i responsabili della rappresaglia e che rifiutarono di presentarsi nonostante Roma, già due mesi prima, fosse stata tappezzata di manifesti che annunciavano la rappresaglia contro atti terroristici e con altri manifesti il giorno stesso dell'attentato si richiedesse che si presentassero i responsabili  di esso. In tale attentato morirono anche dei passanti, tra cui un bambino di 12 anni. Morì anche uno affacciato ad una finestra antistante. Chi vuole saperne di più può leggere il mio libro Io non volevo nascere, dove faccio la controstoria, tutta documentata, di tutti gli attentati vigliacchi dei partigiani, mosche cocchiere della Resistenza che spararono sempre alle spalle e rifiutarono di aggregarsi all'esercito regio (governo Badoglio), per cui non furono mai riconosciuti nemmeno dagli angloamericani come forza belligerante. Si noti infatti che le Convenzioni internazionali di guerra prevedono che le parti belligeranti siano rese visibili tramite una divisa e combattano frontalmente, avendo un superiore di fronte a cui rispondere delle loro azioni. Le bande partigiane, invece, agirono disordinatamente senza divisa, confondendosi volutamente con la popolazione civile, e senza avere un capo riconosciuto di fronte a cui rispondere delle loro azioni. Senza i loro attentati vigliacchi non vi sarebbero state, come rappresaglie, le stragi di Marzabotto, di Sant'Anna di Stazzema ed altre. I partigiani (in tutto 10.000) hanno soltanto, nel loro fanatismo ideologico, causato la morte di migliaia di innocenti. Anche, paradossalmente, dei fratelli Cervi. 
Mio padre fu sempre un antifascista. Come colonnello aveva avuto l'ordine dal governo fascista di portarsi a nord per far parte del costituendo esercito della R.S.I. Perciò si diede come clandestino rifugiandosi per sei mesi in una cantina dell'Istituto di suore Stella Matutina (quartiere Monte Mario), la cui superiora era una tedesca. Perciò l'Istituto veniva lasciato in pace. Ma qualche volta ne usciva per incontrare clandestinamente esponenti dell'antifascismo (tra cui Emilio Lussu). Imprudentemente, sapendo di essere ricercato, partecipò alla suddetta manifestazione. E tuttavia, nei suoi racconti mi disse che non poteva fare a meno di considerare come unici responsabili della strage delle Fosse Ardeatine quei fanatici vigliacchi che avevano progettato e realizzato l'attentato di via Rasella, pur sapendo quali sarebbero state le conseguenze.  

Il male assoluto è un vecchio di cent'anni

Si chiama Erich Priebke e sulle sue vecchie spalle regge ormai da solo il peso cosmico dell'Orrore Universale


Il Male Assoluto è un vecchio che domani compie cento anni alle porte di Roma. Si chiama Erich Priebke e sulle sue vecchie spalle regge ormai da solo il peso cosmico dell'Orrore Universale.

            

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