lunedì 11 febbraio 2013

BENEDETTO XVI: APPARENTI DIMISSIONI. AVREMO DUE PAPI

Qualcuno ha affacciato la presenza di una congiura interna. Vi è sempre il gusto di trovare una spiegazione da romanzo giallo per dare sfogo alla fantasia nella ricerca di originalità. A 86 anni si ha il diritto di sentirsi stanchi e non avere più le forze di prima. Ma è bene che un papa venga eletto in età avanzata perché non si sa mai che papa sarà nonostante il suo passato. Per operare bene occorre poco tempo. Se si opera male da cardinali il male durerà più a lungo da papi. Tutto sta a vedere che cosa si intenda per male in questo caso. E' certo difficile che di questi tempi la Chiesa possa prendere un diverso indirizzo considerando l'accerchiamento che essa sta subendo da parte dell'islamismo, con cui purtroppo essa deve fare i conti per non aggravare maggiormente la condizione già molto grave delle minoranze dei cristiani nei Paesi islamici. Da qui la politica antievangelica iniziata con Giovanni Paolo II che andò a pregare nella moschea di Damasco, seguito nell'esempio da Benedetto XVI che andò a pregare nella moschea di Istanbul, la ex Costantinopoli che soltanto la sciagurata politica delle potenze vincitrici della I guerra mondiale lasciò in mano ai turchi evitando di appoggiare la Grecia che giustamente l'aveva riacquistata come erede dell'impero bizantino scomparso a causa dell'invasione turca, prima di quella dei turchi selgiukidi e poi di quella dei turchi ottomani, che spensero tra stragi l'ultimo baluardo dell'impero bizantino con la conquista di Costantinopoli nel 1453, anche a causa dei dissidi religiosi tra la Chiesa di Roma e quella ortodossa di Costantinopoli, che fu abbandonata a se stessa dall'Europa cristiana cattolica. La Chiesa di Roma è corresponsabile storicamente della scomparsa dell'impero cristiano bizantino, erede dell'impero romano d'Oriente. 
Nel famoso discorso di Ratisbona del 2005 Benedetto ebbe un fremito di coraggio riportando il dialogo tra un islamico e uno degli ultimi imperatori bizantini, Manuele Paleologo, il quale disse all'islamico: leggi il Corano e vi troverai solo cose cattive. E ne aveva ben ragione. Vedere a questo proposito il mio florilegio del Corano del 20 ottobre 2009. Non l'avesse mai detto. Si scatenò contro Benedetto XVI la furia della canaglia islamica, come se avesse detto il contrario di ciò che risulta dal libro più vomitevole della storia, senza il quale tutta la storia sarebbe stata migliore. Il Mein Kampf di Hitler sembra al confronto un libro per educande scritto da un saggio. Il Corano poteva essere scritto solo da un pazzo. Dopo la furia scatenatasi contro di lui Benedetto XVI cercò di ripararsi dicendo che non condivideva il pensiero di Manuele Paleologo e che anzi lo considerava come espressione di estremismo religioso. Dovette dunque ripararsi dietro un'impostura per il solito motivo: evitare che le minoranze cristiane fossero bersaglio maggiore di rappresaglie. 
Che cosa succederà ora con le dimissioni di Ratzinger? Si affaccia lo scenario di una sorta di diarchia: un papa ufficiale ed un altro che con il suo carisma non si arrenderà al ritiro completo ma continuerà a dirigere la politica del Vaticano. Con in più il beneficio di poter operare dietro le quinte senza più esporsi in prima persona. Forse Ratzinger ha capito che gli conveniva sfruttare l'avanzata età per vedere da ex papa un governo della Chiesa senza di lui. Un caso unico nella storia della Chiesa giacché Celestino V fu in effetti costretto alle dimissioni da una congiura interna al palazzo che portò al potere quel papa corrotto e corruttore, venditore di indulgenze per arricchire la Chiesa, che fu Bonifacio VIII, che Dante mise nell'inferno preparandogli il posto quando Bonifacio era ancora vivo.    

LA CONFERENZA STAMPA DELLA SANTA SEDE

Benedetto XVI e l'intervento al cuore
Il Vaticano: «Pura routine»|Video


 

2 commenti:

Sergio ha detto...

Interessante ipotesi che nessuno ha finora fatto e farà: avremo due papi! Pensavo che Ratzinger volesse finire i suoi giorni nell'amata Baviera, apprendiamo invece che dopo un breve soggiorno a Castelgandolfo si sistemerà in Vaticano. Resterà così nel centro del potere. Peccato, mi dispiace per lui.

Sono sorpreso da tutte le dichiarazioni di rispetto e comprensione per le dimissioni di Ratzinger. Anche il mondo non cattolico e protestante ne ha fatto l'argomento del giorno come un evento di portata storica e mondiale. Certo una decisione insolita per un papa.
Ma chiunque gli succederà non potrà fare molto: la decadenza della Chiesa in Europa è avanzatissima, inarrestabile. Certo in Africa e in America latina il cristianesimo sembra ancora vivo e in espansione, ma è mia personale convinzione che stiamo assistendo in diretta alla fine del cristianesimo. Le grandi questione teologiche di un tempo - che erano in realtà questioni di potere - non interessano più nessuno, nemmeno i teologi. La Chiesa cerca disperatamente di far sentire la propria presenza, cioè di esistere. Diceva Ruini: meglio dar fastidio che non contare più niente. Ecco perciò che si arrocca dietro i valori non negoziabili, cioè le questioni che riguardano tutti: sessualità, matrimonio, autodeterminazione dell'individuo, questione sociale. Dei "novissimi" (una volta fondamentali) non parla più. Perché le verità di fede non interessano più: tutti, anche i cristiani, desiderano una buona vita qui sulla terra.

Pietro Melis ha detto...

Non si tratta tanto di decadenza della Chiesa, quanto di decadenza dell'Occidente, vittima della cultura del relativismo, di cui è vittima la Chiesa stessa nel suo dialogo ecumenico dettato unicamente da motivi politici.Purtroppo la Chiesa non dà più fastidio ad alcuno in Occidente. Se lo desse sarebbe presente. A parole Benedetto XVI ha combattuto il relativismo. Ma il relativismo non si combatte sostituendo le asserite verità di fede alle verità scientifiche anche quando qieste siano palesemente in contrasto con le prime. Vedere per esempio le conseguenze dell'evoluzione biologica da una comune origine di tutte le forme di vita. La Chiesa ha cercato di adeguarsi ad essa interpretando finalisticamente l'evoluzione. Senza poter superare con questo le difficoltà riguardanti per esempio l'apparizione dell'anima immortale dell'uomo o il peccato originale, che non si capisce più in che cosa sia consistito. E senza il peccato originale cade tutta la cristologia e la divinità di Gesù. Al dogmatismo religioso l'Occidente ha risposto con il relativismo delle culture e con la politica di rispetto delle diversità teligiose, comprese quindi le pazzie del Corano che sono il cavallo di Troia dell'invasione islamica in Occidente, che non sa opporre la razionalità scientifica alle farneticazioni islamiche. Il cristianesimo è oggi sulla difensiva mentre l'islamismo, msalattia mortale, è all'offensiva. Alla faccia di tutti gli sconsiderati governi occidentali che parlavano di primavera araba e vorrebbero la caduta del laico Assad in Siria per favorire una maggiore espansione del peggiore islamismo anche in Siria, come se non bastasse l'andata al potere della shari'a in Egitto, in Tunisia e in Libia (dove anche l'Italia è intervenuta vigliaccamente su comando di Napolitano-Sarkozy e del servo Berlusconi).