mercoledì 23 gennaio 2013

LA CIRCONCISIONE EBRAICA: BARBARA TRADIZIONE

Non sapevo sino ad oggi quanto mi ha scritto un mio corrispondente. Ecco che cosa consegue dal cosiddetto rispetto della diversità, soprattutto se si tratta di farneticazioni dettate da rituali pseudo religiosi. Comuni agli islamici. E' il frutto del mito della società multiculturale e multirazziale.

Mi permetto segnalarLe quanto ho da poco "scoperto" a proposito della "mutilazione rituale ebraica". Si tratta del particolare rito chiamato  metzitzah b'peh  e prevede che il "moel" ( il rabbino circoncisore gli ebrei lo chiamano così, cosa che peraltro Lei già saprà )
succhi -letteralmente- il pisello appena circonciso del bimbo e ne beva il sangue.
Roba da far vomitare i porci. (lasciamo in pace i maiali, che sono migliori, n.d.r.)
Ho trovato diversi "siti" americani che trattano e dibattono di quel rituale (deprecandolo, ovviamente),
e Le lancio in allegato di word alcuni collegamenti tramite i quali potrà constatare di persona. Troverà anche una video-intervista (in due parti) di una madre ebrea americana che dichiara inammissibile la circoncisione rituale.  
Conosco un ingegnere ebreo torinese, anziano, con figli grandi. Gli ho domandato se quella faccenda è vera: egli è stato un po' evasivo: mi ha detto che essendo passati molti anni, non si ricorda bene tutti i dettagli della circoncisione rituale dei suoi figli
(che avvenne a casa sua, mi ha detto)... mah!
Poi ho interpellato un ebreo milanese, pure quello anziano: mi ha detto che non sapeva. Poi ne ho interpellato un altro, giovane ebreo di Roma aderente alla "U.G.E.I." (reperito tramite ricerca telefonica) e quando gli ho domandato in merito, mi ha troncato bruscamente la comunicazione. Che simpatico...!   
Forse Lei era già informato in proposito, e in questo caso chiedo scusa per il disturbo che Le arreco con questo messaggio. In caso contrario, magari potrebbe essere un ulteriore argomento contro le "mutilazioni rituali" sulle quali Lei -se non erro- sta scrivendo un Testo.
Da parte mia, intendo approfondire l'argomento,
così, tanto per soddisfare la mia perfida attitudine polemica.


Circoncisione sul figlio di sei anni di un tunisino torinese. la madre del bambino, italiana e separata dal padre, nulla sapeva dell’intervento

CABIATE - Si è giustificato adducendo un’infezione in corso sulla quale era urgente intervenire e spiegando che il padre del piccolo che aveva circonciso gli aveva assicurato che anche la madre aveva dato il nulla osta all’intervento. Questa la linea difensiva del medico siriano, residente a Cabiate, Kasem El Masri, accusato di lesioni volontarie aggravate sul figlio di sei anni di un tunisino torinese.

L’uomo aveva portato il 25 luglio 2009 il piccolo nell’ambulatorio di El Masri, che era intervenuto sul bambino in anestesia locale. Una pratica proibita, visto che è necessaria un’anestesia totale e soprattutto l’azione in ospedale e non in uno studio medico. Inoltre si è scoperto che la madre del bambino, italiana e separata dal padre, nulla sapeva dell’intervento
Cabiate, medico a processo Circoncise un bambino – Cronaca – La Provincia di Como – Notizie di Como e Provincia

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