mercoledì 14 novembre 2012

SONO 7 MILIONI I VEGETARIANI IN ITALIA. E QUESTI IMBECILLI DISONESTI DELLA POLITICA SE NE FREGANO E APPOGGIANO QUELLA FECCIA LURIDA DI SUBANIMALI IN VIA DI ESTINZIONE CHE SONO I CACCIATORI. MA CI PENSERA' GRILLO (E' SPERABILE) A DARE LORO UNA BASTONATA ANCHE SU QUESTO

Ricevo da Bailador.org e riporto.

Pierluigi Bersani

Nichi Vendola

Matteo Renzi

Bruno Tabacci

Laura Puppato


La domanda che vi sto ponendo è tabù per la classe politica. Questa domanda posta a D’Alema, Mussi, Veltroni, Franceschini, Bersani e Vendola non ha mai ricevuto risposta. Ci riprovo e vediamo se questa volta risponderete.    

La Repubblica (che non è il Gazzettino dei Vegetariani ma il primo quotidiano nazionale  per vendite in edicola e il primo giornale di informazioni per numero di lettori, 3,5 milioni al giorno) per la terza volta ci ha informati ( 4-7-2012) che il numero dei vegetariani ha raggiunto i sette milioni. Dai 4,6 milioni del 2004 si è passati ai 7 milioni del 2012. Precedentemente ci aveva già informati (7-3-2012) di questa crescita esponenziale e così hanno fatto altri quotidiani. Forse il numero è esagerato, ma noi siamo milioni.
E siamo la punta dell’iceberg di chi è attento alla sofferenza del non umano, ma questa massa di persone è vergognosamente ignorata dalla politica che preferisce schierarsi con 765.000 cacciatori divisi tra di loro (la tentata imposizione della “Caccia no limits” era ritenuta non accettabile da parte della sinistra dei cacciatori)

Quello che è evidente è che la crescita del vegetarianismo e del veganismo è esponenziale e incontenibile, e quello che colpisce, leggendo gli articoli, è la scoperta di una grande forza ignorata stupidamente dalla politica. Quello che impressiona è il fatto che il mondo politico prenda più a cuore le sorti dei cacciatori il cui numero, negli ultimi dieci anni, va declinando in maniera paurosa  di questa massa di persone che hanno a cuore la sofferenza del non umano. 

La manifestazione della perfidia politica verso il non umano e chi lo difende si è manifestata in occasione del tentativo grottesco dell’imposizione con il voto, nel Parlamento e nel Senato italiani,  della “caccia no limits” e con il voto, nel Parlamento Europeo, riguardante la direttiva europea sulla sperimentazione animale e la votazione per la chiusura di Green Hill. Come dire: siete tanti ma non contate nulla. Siete milioni ma siete insignificanti. Per noi contano più 765.000 cacciatori (divisi tra loro) che milioni di voi. Questo era il messaggio trasmesso con chiarezza e fermezza.

Colpiva la spudoratezza, la sicurezza che gli animalisti non avrebbero reagito. La consapevolezza che il mondo animalista avrebbe mormorato qualcosa e poi avrebbe, supinamente, accettato la sopraffazione: una buriana nella rete e poi il silenzio. Ma non è stato così e c’è stata una reazione notevole che vi sta facendo molto male. E ve ne farà ancora.

A riprova di quel che dico c’è anche un sondaggio della Ipsos realizzato per Enpa, Lav, Legambiente, Lipu e WWF Italia, intitolato “Le opinioni degli italiani sulla caccia” (gennaio-febbraio 2009). Il sondaggio ci informa che:

I candidati perdono il 40% dei voti se si dichiarano “cacciatori”
Il 79% dei cittadini considera l’attività venatoria una crudeltà da vietare
Il 40% degli elettori alle regionali cambierebbe il suo voto se il candidato inizialmente prescelto proponesse regole a favore della caccia.

Voi siete perfettamente al corrente che i cacciatori calano vistosamente: dal 1980 al 2006 hanno subito un calo di 936.44 unità. Quasi un milione di persone. Diciamo che sono attestati sulle 765.000 unità e continuano a decrescere. Calano e invecchiano. Esaminando i dati di una delle regioni dove l'attività venatoria e' più radicata, l'Emilia Romagna, si legge che i cacciatori appartenenti alla classe di età 18- 50 anni si sono drasticamente ridotti del 72% passando da 52.569 (1988) a 14.711 nel 2004; la classe di età over 50 si e' invece ridotta in misura minore, solo del 12%, passando da 46.661 (1988) a 41.268 nel 2004.
E mentre i cacciatori calano, i vegetariani crescono smisuratamente fino ad arrivare fino ad arrivare a un potenziale di 30 milioni, nel 2050, secondo i media internazionali.

Vi sembrano pochi questi milioni di vegetariani?
E quanti milioni saranno gli italiani che pur non essendo vegetariani, detestano caccia e vivisezione?
Non vi dice niente il fatto che libri come quello di Jonathan Safran Foer (Se niente importa, perché mangiamo animali?) diventano best seller e casi culturali in Italia come nel resto del mondo?
Non avete il senso della giustizia e della compassione verso altre forme di vita?
Mai lo avete mai avvertito?
E se lo avete avvertito, perché non cercate di dare una risposta?
Oppure siete ciechi a tal punto che non riuscite neppure a vedere in che direzione va il mondo?

Il mondo non è popolato da una sola specie, la nostra, ma da un’infinità di creature che respirano, sentono, amano, provano paura, dolore, angoscia. Che hanno memoria del male ricevuto, discernimento, riconoscenza. Esseri viventi che appartengono alla vita nello stesso modo in cui vi apparteniamo noi e che vanno protetti da chi li considera merce, oggetti, macchine da soma, trastulli.
Possibile che non capite che allontanate molti potenziali elettori ospitando nei vostri partiti minoranze di massacratori di esseri inermi?

Come si può predicare la giustizia ed essere amico di chi spara a esseri viventi indifesi e distrugge biodiversità ed ecosistemi già resi fragili dal disboscamento e cementificazione dei territori?

Come si può predicare la giustizia ed essere amico di chi spara a esseri viventi indifesi?
Come può un a persona che si batte per la giustizia avere come passatempo lo spappolamento a fucilate di tortore, caprioli, cervi, cinghiali, pernici, germani reali, lepri, ecc..ecc..?
Dite che la caccia è tradizione?
Ma allora perché abbiamo eliminato lo jus primae noctis?
E perché non tenerci il delitto d’onore?

Nel marzo scorso, il gruppo di lavoro Bailador, del quale faccio parte, ha preparato e diffuso online un sondaggio sul mondo che ha a cuore il non umano e i sui rapporti con la politica, ed ecco alcune risposte alle domande riguardanti la politica e il mondo che rispetta il non umano:
Alle elezioni politiche votano il 64,5%. Tra coloro che non votano, l’81,5% dichiara di non votare perché non si sente rappresentato. La quasi totalità, e cioè il 96%, ritiene necessaria un’azione politica specifica per difendere il non umano. Il 54% si dichiara disposto a impegnarsi in una nuova organizzazione politica sensibile ai temi di cui stiamo parlando.
E lasciamo da parte la panzana che i cacciatori sono tutti di sinistra perché l’idea che i cacciatori siano di Centro-Sinistra e Sinistra: è una grande balla:
La metà dei cacciatori è iscritta da sempre a Federcaccia, che tutto è meno che una sigla di sinistra e ha avuto per decenni come presidenti deputati democristiani come Giacomo Rosini.
L'ANUU e CONFAVI (l’associazione di Berlato, che raggruppa piccolissime sigle estremiste) hanno molti aspetti di contiguità al nord con Lega e AN rispettivamente.
L'arcicaccia è al 10%. Quindi la balla dei cacciatori di sinistra è colossale. 

Riassumendo: considerando che otto italiani su dieci vogliono abolire la caccia; considerando che i vegetariani, lo zoccolo duro dell’animalismo, crescono esponenzialmente; considerando quello che sta accadendo nel mondo  riguardo la devastazione del pianeta e il massacro delle specie, perché sostenete sempre i cacciatori e ignorate la massa di persone che hanno a cuore il problema della sofferenza del non umano e che non vi votano perché considerano il  sostegno politico alla caccia e alla vivisezione offensivo ? 
E’ strategicamente intelligente perdere tutti questi voti? E’ etico? E’ giusto? Perché lo fate?

Grillo, che fesso non è, questo lo ha capito ed ha preso una ferma posizione contro caccia e vivisezione.

Se siete il nuovo - come Renzi ci ripete ogni ora del giorno - perché restate ancorati a minoranze che vi marchiano e vi fanno perdere palate di voti? 
Paolo Ricci

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