martedì 29 maggio 2012

GIUDICI SUBANIMALI CACCASOTTO ANCHE IN CASSAZIONE. SPORCA SENTENZA. SE FOSSE STATA PORCA SAREBBE STATA MIGLIORE

Scriverò meglio dopo aver letto la lurida sentenza politica di giudici caccasotto anche in Cassazione. Disonesti per non avere specificato che il mio attacco era solo contro gli ebrei CREDENTI (osservanti della macellazione kasher che è anche islamica, ed infatti attaccavo anche gli islamici). E' stato usato un foglio unito solo al saggio inviato a quel pazzo di rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni che in un suo scellerato libro "Guida alle regole alimentari ebraiche" ha riconosciuto la maggiore crudeltà della macellazione kasher ma ha aggiunto che essa in tal modo veniva "sacralizzata" e diventava "atto educativo"(sic!). Di fronte a tanta pazzia reagii con pesanti e provocatorie frasi solo per stanarlo (non essendo riuscito a stanare il suo predecessore Toaff con frasi non violente). Ma quel foglio, è stato sempre ribadito dalla mia difesa, non poteva far parte degli atti del giudizio in quanto potevano essere considerate solo le frasi contenute nel saggio, che dicevano esattamente il contrario: "Se non esiste il diritto naturale, che è diritto all'autoconservazione (di tutti gli animali, sottinteso), allora è anche giusto dichiararsi antisemiti nei riguardi degli ebrei credenti (osservanti della macellazione kasher) né ci si può dolere che essi siano finiti nelle camere a gas. Essi, non riconoscendo che vi deve essere un limite invalicabile che è il diritto naturale a non soffrire, quando la sofferenza può essere evitata, non possono pretendere che si abbia rispetto per la loro vita (memoria)se non hanno avuto alcun rispetto per la vita degli animali, sacrificati al rispetto della barbarie della loro tradizione religiosa. La religione ebraica è la radice velenosa dell'antropocentrismo occidentale, oltre che dell'islamismo". 
In sostanza, volevo dire che avevo il diritto di non commuovermi per le sofferenze di coloro che non hanno alcuna sensibilità per le sofferenze altrui (umane e non umane). Non stavo facendo l'elogio delle camee a gas. Era evidente. E' forse  un reato il non commuoversi? Se avessi usato il termine "ostili" invece del termine "antisemiti"non avrei avuto alcuna risonanza. Eppure era chiaro che limitandomi agli ebrei osservanti della macellazione kasher il termine "antisemiti" aveva un significato solo provocatorio nei confronti degli ebrei credenti (osservanti del kasher), perché il vero antisemita non distingue tra ebrei credenti e non credenti. D'altra parte semiti non sono solo gli ebrei ma anche gli arabi. E allora? Perché non mi hanno accusato di essere anche antiarabo?
Ma questi disonesti della Cassazione (anch'essi manovali e non studiosi del diritto) che hanno fatto? Hanno tolto la premessa "Se non esiste il diritto naturale" e hanno lasciato la conseguenza "è giusto dichiararsi antisemiti etc.". 
Sono rimasti anche insensibili ad un documento dell'associazione dei veterinari di Torino prodotto in giudizio. In esso si descrivono le terribili sofferenze dell'animale costretto a morire cosciente e lentamente per dissanguamento mentre si dibatte legato per terra  sino a quando si arrende alla morte per il venire a mancargli le forze. Pertanto in tale documento termina dicendo che "non sembra si possa negare che le macellazioni senza stordimento configurano una situazione di eccitazione, di dolore e sofferenza per gli animali e vi sono buone ragioni per rivedere le normative in tema di macellazione per evitare metodi cruenti e dolorosi per gli animali e che possono offendere la sensibilità di larga parte della popolazione italiana".  Gli stessi veterinari dei mattatoi, pur abituati ad assistere alle macellazioni normali (con previa ed improvvisa rimozione della coscienza tramite il colpo di pistola a proiettile captivo o retrattile, nel senso che rientra dentro la pistola)  hanno definito la macellazione kasher "un evento impressionante". 
E io ho trovato dei  cazzi di "giudici" in tre gradi del giudizio che, del tutto insensibili a questo "evento impressionante", si sono messi a difendere le farneticazioni di chi ammanta di "sacralita" la maggiore sofferenza di un animale. "Giudici" che poi in Cassazione hanno avuto lo spudorato coraggio di appellarsi ai "valori superiori della dignità umana".Ma dove sta la dignità umana? Anche nelle farneticazioni alla Di Segni?      
Non basta. Vi è un fatto ancora più grave. Che per la terza volta si sia usato un foglio accompagnatore del saggio inviato a quel pazzo di rabbino che crede (in base al tremendo Levitico, libro di macelleria dell'Antico Testamento) che il povero animale, se prima privato dei sensi, diventa impuro e la sua carne non mangiabile), mentre il foglio doveva essere tenuto fuori degli atti del giudizio in quanto l'accusa era di "istigazione all'odio razziale e religioso". Come poteva quel foglio essere usato come mezzo di istigazione se l'avevo inviato solo a quello stronzo di Di Segni? Forse istigavo questo stronzo all'odio razziale e religioso contro se stesso? Pazzesco. E invece quel foglio accompagnatore fu chiamato "volantino" come se io ne avessi fatto volantinaggio per fare propaganda. Ed hanno basato la sentenza principalmente su questo foglio, mentre non avrebbero dovuto nemmeno accennarne in quanto quel foglio non poteva rientrare nell'accusa di istigazione nella propaganda. Se il Di Segni l'ha reso pubblico, promuovendo perfino due interrogazioni contro di me alla Camera e al Senato, erano cazzi suoi e non miei. Da notare che disonestamente le sentenze (di tutti i gradi) hanno omesso sempre l'aggettivo "credenti" (osservanti della macellazione kasher) per lasciare solo il termine "ebrei" per farmi apparite antisemita (questo è il non plus ultra della disonestà), mentre sono stato sempre filoisraeliano, riconoscendo che gli arabi sono stati solo degli invasori nella Palestina e che solo gli ebrei avevano un titolo storico (fondato sul diritto naturale) per ritenersi palestinesi provenendo da una popolazione autoctona della Palestina, dove ebbe per più di un millennio uno Stato di cui fu espropriata con la forza sin dall'epoca romana. E perché non mi hanno accusato di essere anche antislamico (e questo è vero) per il fatto che gli islamici impiegano lo stesso crudele metodo di macellazione (che chiamano halal) derivandolo anch'essi dalle norme mosaiche (cioè di un individuo che per l'esegesi biblica, che ben conosco e su cui ho scritto centinaia di pagine, non è mai esistito)? Perché a questi farabutti degli islamici non gliene importa un cazzo. Basta non toccare quei pazzi del popolo eletto delle sinagoghe perché altrimenti si dà l'impressione di essere contro tutti gli ebrei. Infatti, ripeto, è stato sempre tolto l'aggettivo "credenti" (osservanti del kasher) al termine "ebrei" per dare ad intendere anche ai pennivendoli che io intendessi riferirmi a tutti gli ebrei. Maledetti disonesti.  
E poi si sono costituiti come parti civili due altri pazzi che non sono nemmeno ebrei ma dichiararono di essersi convertiti da pochi anni alla RELIGIONE ebraica. E allora che c'entrava nei loro confronti l'istigazione all'odio razziale se non sono nemmeno ebrei? Si sono almeno fatti circoncidere? E a che titolo si sono costituiti come parti civili, manovrati da quel pazzo di rabbino? Allora si sarebbero potuti costituire, in fila indiana, tutti gli ebrei (credenti e non credenti) del mondo per chiedermi i danni, mentre, al massimo, poteva costituirsi l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI) in quanto le varie comunità locali (come quella di Roma a cui appartiene il Di Segni) hanno sopra di sé l'UCEI, che invece non si è costituita in giudizio. In Tribunale a uno dei due coniugi (uno più pazzo dell'altro) fu domandato da una stronza di giudice (Ornella Anedda): in che cosa consistono i danni che lei asserisce di avere sopportato? Risposta: "sa, ho paura di finire in una camera a gas". E ad una pazza simile (non ebrea) è stato riconosciuto persino un risarcimento danni. Questi due individui da manicomio, per rafforzare le accuse, hanno anche detto il falso aggiungendo che il mio saggio era compreso nel programma di esame. Non sono bastate due testimonianze a mio favore di due studenti per sconfessarli. Essi aggiunsero che mai mi avevano sentito parlare in aula in termini di antisemitismo e che, anzi, non avevo mai toccato questo argomento. D'altra parte che propaganda potevo fare con un saggio incluso, anzi sepolto, negli Annali della Facoltà di Scienze della formazione, che non sono in vendita e che gli studenti non conoscono nemmeno perché i volumi, con gli estratti, vengono consegnati solo ai docenti?  
Ma questa è giustizia da giudici miserabili più pazzi di coloro che mi hanno accusato. E ciò che ora ho scritto lo ripeterò in altri blog e in vari giornali. Perchè i disonesti sappiano. Io non mi lascio intimorire. Vogliono 40.000 euro. Che ridere!!! Mi possono pignorare solo i peli del culo, giacché da molti anni mi ero già reso legalmente nullatenente (ma per altri motivi, ancor prima che iniziasse questo pazzesco processo).  E i pennivendoli che hanno scritto che ora dovrò pagare 4000 euro di multa non sono nemmeno informati del fatto che la multa era già passata per legge sotto condono e che dunque non debbo pagarla. 
L'amara realtà è che questi manovali del diritto sono dei disonesti politicizzati che non volevano mettersi contro i potenti, anche se pazzi, delle sinagoghe, perché disonestamente identificano questi pazzi razzisti, che credono ancora di essere il popolo eletto,  con tutti gli ebrei, mentre si sa che, tra gli ebrei, quelli delle sinagoghe  sono una sparuta (anche se potente) minoranza, che crede in quel libro di merda che è l'Antico Testamento. Eppure ho sempre scritto che non sono e non sono mai stato antisemita e nello stesso saggio ho riempito un'intera pagina di filosofi ebrei (incominciando dal grande filosofo ateo Spinoza) tutti non credenti, che appartengono alla migliore intelligenza mondiale. Non era forse ebreo l'ateo materialista Marx, che ne La questione ebraica scrisse contro i fanatici ebrei credenti che coltivavano il loro isolamento rifiutando l'integrazione nella società a causa delle loro aberranti credenze "religiose"? E non fu forse l'ebreo Freud a dissacrare ogni religione? Non fu forse l'ebreo ateo Einstein (da me definito "ideale di una umanità metaculturale"), ad affermare che "il carattere antropomorfico dell'idea di Dio nelle religioni è dimostato dal fatto che gli uomini si rivolgono all'essere divino nelle loro preghiere e lo supplicano perché i loro desideri vengano esauditi?" (Idee e opinioni, ed. Schwarz). 
Chi hanno voluto difendere questa accozzaglia di giudici? Non di certo la migliore intelligenza mondiale, bensì i pazzi del popolo eletto che nelle sinagoghe (come se le conoscenze scientifiche, dalla cosmologia all'evoluzione biologica, non esistessero) usano ancora un calendario che parte dalla creazione del mondo che secondo i loro calcoli da mentecatti fatti sulla base del Genesi  dovrebbe risalire (quest'anno) a 5.572 anni fa. Hanno voluto difendere dei pazzi. Ma allora sono anch'essi dei pazzi se non sono dei disonesti politicizzati. Scelgano come preferiscono essere chiamati.  Secondo quanto risulta dal comunicato stampa trasmesso ai quotidiani  (perché non conosco ancora la sentenza) 
"i supremi giudici hanno respinto la dignità scientifica della tesi sostenuta da Melis in nome della causa animalista della quale, da vegetariano convinto, si è fatto fautore". Ma come si sono permessi questi ignoranti di giudicare la mia dignità scientifica se essi, manovali, e non studiosi, del diritto  (tra un giurista e un giudice vi è la stessa differenza che vi è tra un professore di idraulica e un idraulico) non potevano essere nemmeno in grado di capire il contenuto del mio saggio sul diritto naturale? Sono sicuro che hanno estrapolato una frase e non hanno letto tutto il saggio di 70 pagine, incapaci di comprendere, anche perché di lettura non facile. Essi possono permettersi per legge di non aprire più un libro di diritto da quando, magari fortunosamente, hanno superato un concorso di ingresso nella magistratura. Poi, ignorando la dottrina, si attaccano alla loro stessa giurisprudenza sputando sentenze contraddittorie anche in Cassazione, tanto è vero che ogni tanto debbono riunirsi nelle Sezioni Unite per por fine a lotte intestine che non esisterebbero se sapessero ragionare e non sostituissero la logica dell'argomentazione giuridica con le loro escrescenze personali che si ammantano di un linguaggio oscuro ed incomprensibile con cui nascondono la loro ignoranza. Fanno carriera (avanzando di stipendio) per sola anzianità, mentre io mi sono fatto un mazzo studiando tutta la vita, anche filosofia del diritto. Non sanno nemmeno porsi la domanda su che cosa siano fondati gli asseriti diritti umani. Infatti questi beceri individui hanno scritto che la libertà di pensiero non può essere invocata quando "travolge il rispetto dei valori più alti, pure costituzionalizzati, quale la dignità umana" (sic!). Ecco il solito discorso antropocentrico stantio sulla dignità umana, come se questa conseguisse solo dal fatto di appartenere anche soltanto biologicamente alla specie umana. Dunque anche i peggiori criminali della storia hanno una loro dignità umana?Ma che stronzate vanno scrivendo anche in Cassazione? La dignità bisogna meritarsela, non è iscritta nel DNA. Molta umanità sarebbe migliore se fosse al livello dell'animalità perché un animale (come il predatore) non uccide per crudeltà, come fa l'uomo per motivi culturali, ma per il suo diritto naturale (metaculturale) alla sopravvivenza. L'animale predatore, fortunatamente privo di religione ebraica ed islamica, non cerca di procurare una maggiore sofferenza alla preda. La macellazione rituale (ebraica e islamica) pone coloro che la praticano sotto il livello dell'animalità. Ma va' a farlo capire a questi beceri rappresentanti di una pseudo giustizia, ignoranti in fatto di fondamenti del diritto, che non sanno nemmeno rispondere quando si domandi loro su che cosa si fondino gli asseriti diritti umani. Tolgono sempre fuori la stronzata giuridica della dignità umana. Essi, difendendo i subanimali che praticano la macellazione ebraica e islamica, sono anch'essi dei subanimali. Ma non possono rendersene conto perché altrimenti non sarebbero dei subanimali. Sarebbero almeno degli animali. E nelle loro mani da subanimali sta la giustizia. Pertanto non mi aspettavo affatto un accoglimento del ricorso, non avendo mai avuto l'ottimismo dei miei avvocati, che non capisco su che cosa lo fondassero. Era tutto già scritto. Una sentenza politica.  Guai a chi tocca gli ebrei, anche se solo quei deficienti fanatici delle sinagoghe e della macellazione kasher perché altrimenti si  pensa che si stiano toccando tutti gli ebrei, che debbono continuare a vivere di rendita per la consumazione dei secoli. Ad essi tutto deve essere permesso in base alla rendita dell'olocausto. Altrimenti si diventa antisemiti. Come se nella storia non vi fossero stati altri olocausti e gli stessi antichi ebrei non appaiano nell'Antico Testamento maestri dei nazisti. Ma si sa che però le stragi da essi stessi attuate e raccontate, e di cui sempre si vantano, invece di vergognarsi, in quel vomitevole libro, sono stragi appartenenti ad una storia che essi ritengono sacra. Sì, perché voluta da quel dio di merda che essi chiamano Jahweh, abitante nell'antichità in un mattatoio che essi chiamavano tempio. Ma hanno sempre preteso che nei mattatoi con la macellaziome kasher fosse conservata la tradizione dell'antico tempio-mattatoio con le regole di macellazione dettate dal romanzesco Mosè, che nell'Antico Testamento appare come macellatore di uomini, donne, bambini e "bestiame" in onore di Jahweh.        
Questa sporca sentenza è un'ulteriore sconfitta dei diritti degli animali, almeno del diritto naturale a non soffrire maggiormente quando la maggiore sofferenza possa essere evitata.            
Quando vi sarà finalmente un'Alta Corte di giustizia (come negli Stati Uniti) per porre sotto processo (con una giuria popolare) i giudici che fanno sentenze palesemente aberranti perché dettate da ignoranza e/o incapacità di ragionare? Questa casta di individui ignoranti ed arroganti, padroni e non servitori della giustizia, si stanno chiudendo a riccio perché non vogliono l'attuazione di una normativa europea che introduce la responsabilità civile dei giudici quando facciano sentenze aberranti (dettate da "negligenza o vizi logici inescusabili"). Non vogliono alcuna responsabilità nemmeno quando facciano sentenze viziate da gravi errori di diritto. Vogliono continuare a sentirsi al di sopra della Costituzione, che dice che tutti i cittadini sono eguali di fronte alla legge. Essi si ritengono più eguali sottraendosi ad ogni pur grave responsabilità. Possono anche far finire in galera un innocente senza mai pagare di persona. Non vogliono nemmeno la riforma della Commissione disciplinare staccata dal CSM (Corporazione di Stampo "Mafioso") per poter continuare a non essere giudicati. ORA BASTA.
Ricorrerò alla superiore Corte Europea dei diritti dell'uomo.     

Dopo aver inviato questo post al fanatico impostore Riccardo Di Segni (disegnicoen@libero.it) mi è pervenuta, forse in risposta, una email dal sito www.focusonisrael.org , in cui, come se non lo sapessi già, questi disonesti danno notizia della sentenza dei parrucconi politicizzati della Cassazione. E allora ho deciso di allungare questo post con quanto segue per inviare poi tutto il post al sito focusonisrael (focusonisrael@inbox.com). 

Non è che avessi la speranza di vincere in Cassazione. Ma al solito trovo sempre avvocati che fanno di testa loro senza darmi ascolto in tutto. Poi la causa la perde sempre il cliente.

Come nel calcio la migliore difesa è l'attacco. Avevo detto che era necessario attaccare Di Segni squalificandolo in tre modi:


1) Citare quanto ha scritto nel suo scellerato libro
Guida alle regole alimentari ebraiche (Lamed 2000) giustificando la macellazione kasher, pur nel  suo riconoscimento della maggiore sofferenza, con la necessità di "sacralizzarla" (testuale) perché essa diventi "un  atto educativo" (testuale). Queste cose le può scrivere solo un fanatico insano di mente. Queste righe potevano giustificare benissimo la mia reazione rabbiosa in quel foglio. Che comunque non poteva far parte degli atti del giudizio. Ma ad evitare che si continuasse a strumentalizzarlo disonestamente bisognava approntare una migliore difesa facendo riferimento ad un mio stato d'animo provocato dallo stesso Di Segni con le sue farneticazioni sulla maggiore riconosciuta sofferenza degli animali, giustificata persino come "atto edicativo" per la sua "sacralità". Bisognava avere il coraggio di dire che un individuo simile è un interessante soggetto per la psichiatria.
2) Sputtanare Di Segni citando il suo Vangelo del Ghetto che raccoglie racconti rabbinici (Toledot Yeshu) su Gesù, nato da un rapporto mercimonio della puttana (!) Maria con un centurione romano di nome Ben Panther. Questo libro, curato e commentato con entusiasmo da Di Segni (traduttore dei Toledot Yeshu in italiano) fu ritirato poi dal commercio per pressione della stessa comunità ebraica che si trovò in grave imbarazzo (pur accettando nascostamente la tradizione rabbinica dei Toledot Yeshu). Gesù vi è presentato come uno che aveva imparato le arti magiche in Egitto e faceva miracoli ispirato dal demonio. I rabbini lo impiccarono e il suo cadavere fu tolto dalla tomba di notte e buttato in una cloaca. Gli apostoli di Gesù, vedendo la tomba vuota, dissero che era risorto. Ma i rabbini ripescarono dalla cloaca il cadavere e lo mostrarono ai discepoli, i quali fuggirono per evitare di essere anch'essi impiccati e si dispersero per varie nazioni dicendo che Gesù era risorto. Tralascio altri particolari che cadono nell'oscenità. Sarebbe bastato fare fotocopia di queste pagine (tratte dal libro di Riccardo Calimani Gesù ebreo) e produrle in giudizio per far capire quale nascosto odio ebrei alla Di Segni coltivino tuttora contro i cristiani. E proprio questo individuo (da quale pulpito viene la predica) mi ha accusato di "istigazione all'odio religioso e razziale"). I Toledot Yeshu furono condannati dalla Chiesa ripetutamente (anche negli anni '50) come "dissacratori, blasfemi ed osceni".
3) Tuttora nelle sinagoghe si recita nascostamente la seguente "preghiera" tratta dal Talmud:
“Il giudeo che uccide un cristiano offre a Dio un sacrificio accetto” (V. Sepher Or Israel 177 – Ialkut Simoni 245 c.n. 772 – Bamidbar rabba 229 c).
“A chi uccide i cristiani è riserbato il più alto luogo in paradiso” (V. Zohar 1,38b – e39).
“Dopo la ruina del tempio non avvi altro sacrificio che l'esterminio dei cristiani” (Zohar II, 43° - Id. III 227b – Mkdasch Melech ad Zohar fol. 62).
“Niuna solennità deve impedire al giudeo di scannare un cristiano” (Pesachim 49b).
“Se il giudeo ha il dovere di danneggiare il cristiano nella roba e nella persona, a più ragione avrà quello di non aiutarlo ne' suoi bisogni” (Iore dea 158,1).
Si dirà che si sarebbe andati fuori tema. E io dico di no.Queste frasi sono di istigazione tremenda all'odio religioso. Ma viene tenuto nascosto da questa razza di impostori. Chi  accusa altri di un certo reato deve essere credibile e non colpevole dello stesso reato. Chi ha scritto le cose scritte da Di Segni e che accetta la tradizione del Talmud non può avere credibilità come accusatore. Era l'occasione d'oro per sputtanare pubblicamente questo individuo togliendogli l'aureola della credibilità e della sanità mentale.
E invece non è stato fatto per la solita  PAURA, anche di chi mi doveva difendere, di andare contro un ebreo impostore leggendogli la vita. Vi siete dimostrati anche voi timorosi della potenza ebraica calandovi le braghe costringendomi a difendermi soltanto da questo scellerato invece di attaccarlo per costringerlo a difendersi.   
E questo non lo posso perdonare.         
     Leggere infine il mio florilegio del Corano (del 20 ottobre 2009) in cui si documenta che si tratta di un libro scritto da un pazzo per i pazzi perché si incita alla violenza di ogni genere sino alla giustificazione dell'omicidio di massa per gli infedeli e a volere l'amputazione delle mani e dei piedi e la crocifissione per coloro che "corrompono la terra" (Sura II). E questa non è vera istigazione all'odio religioso? Ho detto che il Corano è un testo contrario al nostro ordinamento giuridico (a iniziare dall'art. 8 dela Costituzione). Io in Tribunale avevo chiesto che per le stesse (ma infondate) accuse rivolte a me fosse sequestrato il Corano, che viene predicato nelle moschee impunemente. Ma il P.M. Danilo Tronci, violando la legge, non mi ha nemmeno risposto, nonostante fosse obbligato a rispondermi in caso di richiesta di archiviazione per rispettare il diritto, riconosciuto dalla legge, di oppormi alla domanda di archiviazione della mia richiesta di sequestro del Corano. E' evidente che non mi aspettavo un sequestro perché dietro quel libro vi sono un miliardo e 200 milioni di pazzi che vi credono. Ma il P.M. era obbligato a rispondere. Evidentemente si trovò in difficoltà perché privo di argomenti. Questa è la giustizia attuata dai vili che se la prendono con uno che lotta per i diritti degli animali contro le farneticazioni pseudoreligiose di ebrei ed islamici (con la loro crudele macellazione kasher e halal) ma non hanno il coraggio di porsi contro i potenti, sia per numero (gli islamici) sia per altri motivi (nel caso degli ebrei) perché anche lo sputtanare i soli ebrei delle sinagoghe (alla Di Segni) significa per questi disonesti istigazione all'odio religioso e razziale (che cosa c'entri poi la razza non si capisce). Ma i vili parrucconi della Cassazione non potevano tener conto di tutto ciò.  

8 commenti:

andrea ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
andrea ha detto...

Cosa ne pensa dell'articolo che trova a questo link ( http://www.gherush92.com/news_it.asp?tipo=A&id=2960 ) scritto da un ebreo credente e vegetariano? se fosse davvero come scrive Gherush92, l'ebraismo sembrerebbe una religione molto rispettosa degli degli animali, e sono solo alcuni ebrei ad interpretare il testo sacro a seconda di come gli fa più comodo!

andrea ha detto...

Riporto qui sotto il testo di Gherush92:

prima parte
GLI ANIMALI CHE SOFFRONO NON SONO KASHER !

Vietano le ciambellette e mangiano il foie gras

Data: 2011-04-10
Autore: Gherush92

Non è lecito infliggere ad un animale sofferenza, a maggior ragione se questa viene progettata, organizzata e perpetrata negli allevamenti intensivi su scala industriale, cioè moltiplicata per milioni e milioni di esseri viventi ogni anno. Negli allevamenti intensivi, nei quali vivono anche gli animali destinati all’alimentazione kasher, questi subiscono, senza scampo, crudeltà inenarrabili, solo per aumentare il profitto e per assicurare, a tutti e sempre, una quantità eccessiva di carne.

Questi allevamenti sembrano contraddire tutte le norme ebraiche che prescrivono il rispetto verso gli animali e in molti casi somigliano a veri e propri campi di sterminio. D’altra parte, c’è chi pensa, forse per tentare di giustificare azioni scellerate, che l’uomo sia il principale destinatario dell’opera della creazione: “Si sono convinti che l'uomo, il peggior trasgressore di tutte le specie, sia il vertice della creazione: tutti gli altri esseri viventi sono stati creati unicamente per procurargli cibo e pellame, per essere torturati e sterminati. Nei loro confronti tutti sono nazisti; per gli animali Treblinka dura in eterno.” (Isaac Bashevis Singer). Gli allevamenti intensivi sarebbero luoghi da abolire e, invece, sono catene di montaggio di esseri viventi ridotti ad oggetto, a servizio dell’uomo moderno.

C’è da considerare che la sofferenza degli animali negli allevamenti intensivi certamente provoca un’alterazione dello stato fisico e psichico, perché un animale che vive in cattività, in condizioni estreme e solo per essere ammazzato, inevitabilmente si ammala.

Come può un animale reso ammalato essere kasher?

andrea ha detto...

seconda parte:

Come dice Foer in "Se niente importa. Perchè mangiamo gli animali?", bisognerebbe attentamente riflettere su cosa sono gli allevamenti intensivi, cosa è la sofferenza degli animali e quali sono le sue conseguenze. Non basta che gli animali siano uccisi secondo le norme della shechità, ma è necessario garantire loro di nascere, crescere, riprodursi e vivere, secondo il proprio ciclo biologico, senza patire alcuna sofferenza come, invece, avviene sistematicamente negli allevamenti nei quali vivono costretti. Gli allevamenti intensivi, inoltre, pongono gravi problemi di inquinamento ambientale e sulla salute degli uomini, che non devono essere trascurati.


Nella Torà sono prescritti precisi obblighi verso gli animali ed è insegnato il rispetto e il comportamento di gentilezza e misericordia verso di loro. Agli animali è garantito il riposo; sono protetti nella fatica e nel lavoro; devono essere aiutati quando si smarriscono; devono essere protetti se in difficoltà; agli animali deve essere evitata sofferenza gratuita. Nella Torah, dunque, sono riconosciuti i diritti degli animali.


Ricordiamoci sempre che “… gli animali non possono essere allevati solo e soltanto per essere mangiati e che gli alberi non possono essere coltivati solo e soltanto per essere tagliati” (Linee Guida per la Protezione della Diversità Culturale, Gherush92). Ricordiamoci anche che l’essere umano fu formato per ultimo affinché si ricordi di non sopravvalutarsi e se una persona si comporta con orgoglio, le si dice: “Perfino la zanzara è stata creata prima di te!”.


Le norme tradizionali ebraiche, compreso le regole alimentari e quelle verso gli animali, sono regole antiche e consolidate che disciplinano in modo armonioso il rapporto dell’uomo con l’ambiente, con gli esseri animati e inanimati: solo alcuni animali possono essere mangiati e in certe particolari e severe condizioni. Tali norme non dovrebbero essere tradite, assimilate o essere poste al servizio della modernizzazione, dell’industrializzazione e dello sviluppo. Rispetto degli animali, kasherut e allevamenti intensivi moderni sono realtà inconciliabili.


Noi riteniamo che le regole ebraiche non possano essere applicate a compartimenti stagni, quelle alimentari in modo scollegato dalle altre norme sugli animali che ci insegna la Torà, perché questa interpretazione non risponde al problema fondamentale e struggente della sofferenza degli animali. Noi riteniamo, in sintesi, che gli animali che soffrono non sono kasher e che sia necessario aprire un dibattito approfondito su questo argomento.


E se è vero che il livello di sofferenza durante la macellazione non si può controllare né stimare, chiunque è in grado, se vuole, di osservare e conoscere la sofferenza di un animale in un allevamento intensivo. La sofferenza riguarda l’intera esistenza dell’animale, non è un elemento trascurabile, accidentale o marginale, non è un’immaginazione o un sospetto, ma un’orribile realtà quotidiana.


Per Pesach e assistiamo attoniti alla seguente incresciosa situazione che chiede con urgenza una spiegazione halachica complessiva e una soluzione operativa: per un sospetto si accetta di vietare l’uso della farina per le ciambellette e di distruggere una tradizione ancora viva e vitale; non per un sospetto, ma con consapevolezza e cognizione, si acconsente a ripetere un’orribile realtà, e a mangiare il foie gras, che troviamo nei ristoranti kasher di tutta Europa e in molte famiglie.

andrea ha detto...

terza parte:


Ogni anno si ripete una procedura agghiacciante: il foie gras è il prodotto di una crudeltà estrema, perché gli animali sono forzati nell’alimentazione fino a presentare un fegato malato a morte (steatosi). Come si può ipotizzare che sia kasher il prodotto un animale deliberatamente torturato e reso gravemente e irrecuperabilmente invalido?


Il foie gras non dovrebbe essere considerato kasher, anzi è folle ritenerlo tale.


La pratica dell’ingozzamento forzato delle oche dovrebbe essere considerata un reato ai sensi degli artt. 544bis e ter del codice penale:


“Art. 544bis Uccisione di animali.

Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi.”


“Art. 544ter Maltrattamento di animali

Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 1 anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro.

La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi.

La pena è aumentata della metà se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell’animale.”


Su queste basi non solo la produzione (vietata in Italia?) ma anche l'importazione e il consumo di foie gras dovrebbero essere vietate per sempre e non solo nei ristoranti kasher.


FATE IL SEDER VEGETARIANO !

illupodeicieli ha detto...

Ho commentato anch'io su l'unione sarda online, ma alcuni commenti non ci sono più. In ogni caso ho sempre preferito documentarmi e Maurzio Blondet,su effedieffe, ha illustrato diverse volte il mondo ebraico tradizionale, distinguendo i veri ebrei o comunque coloro che seguono il talmud e i rabbini, dal mondo ebraico delle barzellette, scherzoso. Da cristiano non li considero,come fanno i cattolici, come i fratelli maggiori. Su l'olocausto e la giornata della memoria è interessante leggersi quanto ha scritto, da ebreo, Massimo Fini o leggersi,ma lei lo ha fatto, "l'industria dell'olocausto". Ciò che non mi piace, e glielo dico, è che penso si possa fare a meno del turpiloquio:lo dico senza essere parte in causa e aver vissuto quello che ha vissuto lei.

Giancarlo MATTA ha detto...

Eccellente Professor Melis,
Le esprimo la mia solidarietà e approvazione per ciò che ha scritto. Mi permetto di ricordare come diversi anni or sono, venne pubblicata una intervista che un giornalista (del quale ho scordato il nome) fece al rabbino capo di Roma, Elio Toaff. A una domanda sulla "circoncisione" e sulla "macellazione rituale" Toaff rispose, all'incirca: "quelli sono riti, privi di qualsiasi giustificazione razionale. Sono riti e basta. Non se ne deve dare spiegazione, se non che sono prescritti dalle nostre usanze millenarie." Più recentemente, al medesimo proposito il noto ex ambasciatore e ora saggista Sergio Romano, definì tali pratiche "una vecchia storia" (Ipocrisia Diplomatica ?!). Mi pare che la conclusione sia agevole: mutilare tessuti biologici sani su minore non consenziente, e sopprimere animali senza idonea anestesia = sono reati puniti dal nostro Codice Penale. Le Leggi in Italia le abbiamo. Il punto è di esigerne il rispetto, a costo di indisporre i fanatici di ogni "religione".

Giancarlo MATTA ha detto...

Eccellente Professor Melis,
Le esprimo la mia solidarietà e approvazione per ciò che ha scritto. Mi permetto di ricordare come diversi anni or sono, venne pubblicata una intervista che un giornalista (del quale ho scordato il nome) fece al rabbino capo di Roma, Elio Toaff. A una domanda sulla "circoncisione" e sulla "macellazione rituale" Toaff rispose, all'incirca: "quelli sono riti, privi di qualsiasi giustificazione razionale. Sono riti e basta. Non se ne deve dare spiegazione, se non che sono prescritti dalle nostre usanze millenarie." Più recentemente, al medesimo proposito il noto ex ambasciatore e ora saggista Sergio Romano, definì tali pratiche "una vecchia storia" (Ipocrisia Diplomatica ?!). Mi pare che la conclusione sia agevole: mutilare tessuti biologici sani su minore non consenziente, e sopprimere animali senza idonea anestesia = sono reati puniti dal nostro Codice Penale. Le Leggi in Italia le abbiamo. Il punto è di esigerne il rispetto, a costo di indisporre i fanatici di ogni "religione".