martedì 29 maggio 2012

CHIARISCA LA BRAMBILLA SU QUANTO HO APPRESO SU DI LEI. NESSUNO E' PERFETTO.

Ho scritto alla Brambilla (nel sito della Camera dei deputati e nel sito LA COSCIENZA DEGLI ANIMALI (info@lacoscienzadeglianimali.it) da lei ideato riportando quanto mi ha scritto un mio corrispondente e che qui sotto riporto. AMICUS PLATO SED MAGIS AMICA VERITAS.
L'articolo è del 2007. Pertanto ho riportato quanto risulta da Wikipedia in merito al contenuto dell'articolo e quanto risulta per gli anni successi. 

Fonte: http://www.rinopruiti.it/dblog/articolo.asp?articolo=477 
 
La Repubblica -
 del 10.09.2007 
Dal Comune di Lecco 542 mila euro per 9 anni. I volontari: animali maltrattati dall'inviato Paolo Berizzi 
LECCO
 - Michela Vittoria Brambilla vive nella natia Calolziocorte in una 
villa che è una specie di zoo: 25 gatti, 14 cani, quattro cavalli, due 
asini, tre caprette, duecento piccioni. Un manifesto-spot della sua 
passione per gli animali. Soprattutto, i cani. Pochi lo sanno, ma oltre a
 essere imprenditrice "votata all´iniziativa di successo" (vedi 
curriculum vitae) - ramo importazione e vendita prodotti ittici, e 
alimenti per cani e gatti - la signora dei Circoli della Libertà 
gestisce anche il canile di Lecco. Da sette anni. 

Per questo 
incarico, nel 2002, Brambilla, con la sua Lega italiana per la difesa 
degli animali, ha ricevuto dal Comune l´affidamento diretto per nove 
anni. Il che vuol dire 540 mila euro. Il che vuol dire che i 307 cani 
ospitati in questo capannone in zona Pescarenico dovrebbero per lo
 meno passarsela discretamente. E invece pare che questo non sia. 


I volontari che ci lavorano hanno presentato una denuncia al Comune e 
all´Asl per raccontare lo stato di abbandono e incuria in cui versa il 
canile. Da un mese loro non possono più entrare. Lo ha deciso Michela 
Brambilla, interrompendo qualsiasi collaborazione. In effetti il posto 
non è proprio accogliente. 

Nella denuncia si parla di 
sovraffollamento (Fido vive in gabbie con simili non idonei), di morti a
 causa di sbranamento, di box fatiscenti, umidi e bagnati, e gravi 
problemi fognari. E ancora: "cibo di scarsa qualità", con conseguenti 
problemi intestinali, e presenza di topi. "Una realtà drammatica - dice 
Susanna Chiesa, una volontaria - . Non abbiamo ancora ricevuto nessuna 
risposta dal Comune, e la sospensione improvvisa della nostra attività 
non è ancora stata revocata".
 
Da Wikipedia 

La gestione del canile di Lecco

A fine 2002 la LNDC-Lecco rinuncia alla gestione del canile, e il Comune delibera con urgenza di affidare la gestione del canile, direttamente e senza gara d'appalto, alla LIDA della stessa Brambilla, per 9 anni rinnovabili ed un importo di 542.000 €, di molto superiore al limite di 200.000 € fissato per gli appalti di pubblici servizi. La LIDA, al momento di ottenere l'incarico, non è ancora iscritta al registro regionale delle onlus e non potrebbe pertanto ricevere finanziamenti pubblici.[36]
Nel 2007 i volontari del canile presentano denuncia ad ASL e Comune lamentando lo stato di abbandono ed incuria del canile, dopo che per un mese è stato loro vietato l'accesso. La Asl replica con una lettera in cui afferma la “conformità della struttura e soddisfacenti condizioni igienico-sanitarie” e il sindaco di Lecco Antonella Faggi si dichiara d'accordo.[37]
Nel 2008, la presidenza della LIDA passa al compagno di Michela Brambilla, Eros Maggioni. Nel maggio 2010, la Asl in una lettera al comune di Lecco indica che in base alla nuova normativa del 2008 il canile non possiede più i requisiti previsti; specificando tuttavia che i deficit sono della struttura, perciò non imputabili alla gestione della Leida.[37] Il nuovo sindaco, Virginio Brivio, dichiara che il Comune realizzerà una nuova struttura e la darà in gestione con regolare gara d'appalto.[37]
Riporto un comento lasciato  nel precedente post
 
Giorgio Alessandrini ha detto...
L'animalismo alla Brambilla onestamente lo lascerei da parte.
La Brambilla (che cavalca la tigre animalista per risalire la china della popolarità) dovrebbe spiegare perché i beagle si e i salmoni no. Può definirsi antispecismo questo?
Se questi sono i "testimonials" dell'antispecismo....stimo freschi!
Per la cronaca: La Brambilla è titolare della SAL SeaFood, un'azienda che importa enormi quantità di salmone norvegese che finisce nei supermercati di mezza Italia.
"...«La Sal Seafood è un mio vanto», dice la Brambilla. Oggi il Gruppo Sal, entrato in partnership con i produttori, è da quattro anni leader nazionale nel suo settore e nella vendita del salmone norvegese affumicato detiene una quota del 98% in Italia e del 34% in Europa.
La grande distribuzione. Nel 2001 Michela Brambilla dà vita sempre a Merate alla Sotra Coast International, un'altra società commerciale che importa e vende alla grande distribuzione prodotti ittici ma freschi..."
Tratto da qui:
http://www.ilgiornale.it/economia/michela_brambilla_manager_dacciaio_sempre_piu_ribelle/28-10-2006/articolo-id=129465-page=0-comments=1
 

1 commento:

Giovanni ha detto...

Gentile professore,
la Brambilla ama così tanto gli animali che ha pensato bene di farci i soldi con loro: infatti vende mangimi per animali.
Quindi dobbiamo arguirne che questa signora è in "conflitto d'interessi" con il suo stesso pensiero animalista.