martedì 18 ottobre 2011

LA FOLLIA DELL'ANTROPOCENTRISMO CHE RITIENE INDIVIDUI GLI EMBRIONI UMANI MA PRATICA LA VIVISEZIONE NEI LABORATORI

Che pensare di questa falsa Unione Europea che vuole passare sopra la testa dei popoli giungendo ad scludere l'uso degli embrioni anche se si tratta di eliminare gravi malattie mentre non ha alcunché da dire sulla crudeltà della vivisezione con terribili sofferenze degli animali? Scrivete su Google OCCUPAZIONE DEL TETTO DI UN CAPANNO DI GREEN HILL e vedrete su you tube (con video correlati) scene strazianti, di centinaia di cani beagle tenuti chiusi in capannoni senza luce e maleodoranti, in attesa di essere portati in laboratori, dove si vedono conigli tenuti bloccati in stabulati, impediti di muoversi, stando con la testa bloccata fuori dello stabulato, per esperimenti inutili, giacché si sa che un farmaco testato su topi, cani, conigli, scimmie, etc. non garantisce alcun risultato nell'applicazione all'uomo, mentre la sperimentazione giusta è quella basata sulla coltura di cellule umane prodotta dagli embrioni umani. L'industria farmaceutica è sostenuta unicamente dalla ricerca folle del profitto. Il fatto che esistano medicinali per solo uso veterinario dovrebbe far capire che esiste una cesura genetica tra le specie animali e che dunque la sperimentazione animale serve solo come inganno a favore del profitto di queste industrie farmaceutiche delinquenziali.
Sembra che questa falsa Unione Europea sia alleata della Chiesa cattolica, nella sua stronzata del credere che nell'embrione umano vi sia già l'anima immortale. Al contrario, badate bene, di ciò che pensavano S. Agostino, che (nel De anima) riteneva che l'anima immortale apparisse tra il secondo e il terzo mese di gravidanza (come potesse saperlo non si sa) e S. Tomaso, che riteneva che l'anima immortale apparisse solo alla nascita (anche in questo caso non si capisce che glielo avesse detto se non lo Spirito Santo). Benedetto XVI ha detto in un discorso del 28 dicembre 2005 che l'embrione (umano) "è un prodigio divino, una piccola realtà su cui si posa benevolo e amoroso lo sguardo di Dio, che vi vede già il destino dell'uomo". CHE STRONZATA! Innanzi tutto bisogna domandarsi perché non dovrebbe essere un prodigio divino anche l'embrione di un topo. Ma, a parte ciò, la stronzata maggiore consiste nel non avere considerato le conseguenze. Immaginiamo l'embrione di Hitler. Dio avrebbe posato uno sguardo benevolo e amoroso anche su di esso? E da masochista il Dio cristiano l'avrebbe posato anche su quello di Maometto? Per favore Benedetto XVI, rifletta prima di dire stronzate (Harry G. Frankfurt, Stronzate, Rizzoli 2005), cioè frasi senza senso. Non basta. Giovanni Paolo II nel documento Evangelium vitae, rivolgendosi alle donne che avevano abortito, scrisse che "i loro mancati figli erano stati accolti nella gloria di Dio". Altra grande stronzata per via delle conseguenze. Infatti l'aborto diverrebbe una fabbrica di anime beate senza il rischio di finire in purgatorio e, ancor peggio, all'inferno.
Ora pare che l'Unione Europea si sia messa in gara con le stronzate della Chiesa, fregandosene delle crudeltà sugli animali perché tanto non hanno l'anima immortale. Passino pure le stronzate della Chiesa. Ma che schifo questa politica. Rappresentata da individui senza cervello.

LA DECISIONE

Ue: no alla distruzione di embrioni
umani per ricavarne farmaci

La sentenza si è espressa sul caso di un trattamento
che combatte il morbo di Parkinson

LA DECISIONE

Ue: no alla distruzione di embrioni
umani per ricavarne farmaci

La sentenza si è espressa sul caso di un trattamento
che combatte il morbo di Parkinson

(Ansa)
(Ansa)
MILANO - È vietato brevettare medicinali ricavati da cellule staminali con procedimenti che comportano la distruzione degli embrioni emani. È quanto ha stabilito una sentenza della Corte di giustizia della Ue, che si è espressa sul caso di un trattamento che combatte il morbo di Parkinson brevettato dal ricercatore tedesco Oliver Brustle. Per la Corte, in particolare, deve essere riconosciuta la qualifica di embrione umano anche all'ovulo non fecondato, sia quando in esso sia stato impiantato il nucleo di una cellula umana matura, sia quando esso sia stato indotto a dividersi per partenogesi «dal momento che la fecondazione è tale da dare avvio al processo di sviluppo di un essere umano».

IL CASO - Il professor Brustle nel 1997 aveva brevettato sul procedimento di una cura che si fonda sull'uso di cellule progenitrice neurali isolate e depurate ricavate da cellule staminali embrionali umane allo stadio iniziale di blastocisti, ovvero a circa 5 giorni dalla fecondazione. Su domanda presentata da Greenpeace l'ufficio Brevetti tedesco annullò la registrazione. Il medico sostenne in appello che non si poteva parlare di embrioni umani per le cellule staminali in stadio di blastocisti. Nel 2009 la Corte di Cassazione federale ha adito la Corte di Lussemburgo per una interpretazione della nozione di «embrione umano» nella direttiva europea sulla brevettabilità delle invenzioni biotecnologiche che vieta la possibilità di sfruttare commercialmente le procedure ed i medicinali ricavati distruggendo embrioni umani. «Non escludere dalla brevettabilità una tale invenzione - ha scritto oggi la Corte Ue - avrebbe la conseguenza di consentire di eludere il divieto di brevettabilità mediante una abile stesura della rivendicazione» (Fonte: Ansa)


18 ottobre 2011 17:26


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