mercoledì 25 maggio 2011

ECCO PERCHE' I MUSULMANI SONO DEI FUORILEGGE

Ho ricopiato una pagina dell'UCOII (Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche. Notare come si dica che essi rifiutano l'integrazione dovendo prevalere l'estraneità all'Occidente. E i pazzi della politica in Occidente non ne tengono conto. I musulmani si autodefiniscono dei corpi estranei all'Occidente. E allora perché non sbatterli fuori a calci in culo. Altro che libertà religiosa con costruzione di moschee. Bisogna attivare degli anticorpi per espellere la virulenza della malattia mentale islamica

PRIMA O DOPO BRUCERO' IL CORANO IN PUBBLICO. CAPITI QUEL CHE CAPITI

Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia (UCOII) - ONLUS
Via Quattro Fontane, 109
00184 Roma
Tel. (presidenza): 0731-814779
Fax (presidenza): 0731-817658: (segreteria nazionale): 0183-764735
E-mail: ucoii@uno.it
URL: www.islam-ucoii.it/

L'UCOII nasce sulla scia dell'USMI quando l'Islam sunnita "delle moschee" in Italia, a causa del boom dell'immigrazione, non si presta più a essere rappresentato da un organismo dichiaratamente studentesco. Per iniziativa di membri del Centro culturale islamico di Milano e Lombardia (nato a sua volta nel solco dell'USMI e attivo anche su scala nazionale, con la pubblicazione de Il messaggero dell'Islam e con una sua richiesta di Intesa allo Stato italiano), l'UCOII è costituita ad Ancona nel 1990. Dopo avere "ereditato" le strutture dell'USMI, emerge come la realtà musulmana italiana più diffusa e radicata sul territorio, con una forte influenza dei Fratelli Musulmani, e si candida subito a essere interlocutore dello Stato italiano in vista dell'Intesa. Nel 1993 l'UCOII inizia la pubblicazione de Il musulmano, che cessa però per difficoltà economiche nel 1994. L'UCOII ha patrocinato la traduzione in italiano del Corano (quattro edizioni, oltre cinquantamila copie) e di altra letteratura religiosa islamica. All'UCOII fanno capo 122 associazioni, orizzontali (territoriali) e verticali (nazionali di settore), che svolgono attività di ordine sociale, assistenziale, di informazione e mediazione istituzionale, cui fanno capo a loro volta un'ottantina di moschee dove si svolgono pratiche rituali e una più ridotta attività di carattere culturale; vi sono inoltre quasi trecento luoghi di preghiera che non hanno ancora lo status di moschea e talora sono ubicati in appartamenti privati. Attraverso congressi, campeggi, attività culturali, rapporti con le autorità politiche, l'UCOII persegue il suo scopo della costruzione di un Islam italiano.

Il modello dell'UCOII prevede la creazione di spazi islamizzati "puri" e la negoziazione di uno statuto collettivo che diffida dell'integrazione individuale che porterebbe invece alla occidentalizzazione del singolo immigrato. Felice Dassetto parla di "integrazione esternalizzata": si persegue l'integrazione economica e sociale, ma non quella culturale, difendendo invece l'esistenza di spazi caratterizzati da una certa separatezza e dalla consapevolezza della propria diversità rispetto al costume occidentale. Fra le moschee che fanno capo all'UCOII, alcuni studiosi hanno notato che "numerose sono quelle i cui dirigenti in qualche modo si ispirano all'ideologia dei Fratelli Musulmani" (così Andrea Pacini, "I musulmani in Italia. Dinamiche organizzative e processi di interazione con la società e le istituzioni italiane", in S. Ferrari [a cura di], Musulmani in Italia. La condizione giuridica delle comunità islamiche, il Mulino, Bologna 2000, pp. 21-52 [p.44]).

Autonoma rispetto all'UCOII, i cui centri normalmente ne diffondono le pubblicazioni, è la casa editrice Al-Hikma, fondata dal segretario dell'Unione, Hamza Roberto Piccardo, cui si ricollega anche il portale islamico italiano islam-online.it. Collegate all'UCOII sono invece l'associazione educativa e culturale ACEII (Associazione Cultura e Educazione Islamica in Italia), dal 2005 denominata “Alleanza dei Musulmani in Italia”, l'ADMI (Associazione Donne Musulmane in Italia), i GMI (Giovani Musulmani d'Italia) e l'ente di gestione dei beni islamici al Waqf al Islami in Italia. Tutta una serie di istituzioni locali - come il già citato Centro Islamico di Milano e Lombardia di Segrate, animato dal convertito italiano ‘Abdur-Rahman Rosario Pasquini, che gestisce le Edizioni del Càlamo e continua pubblicare la menzionata rivista Il Messaggero dell'Islam - sono articolazioni dell'UCOII sul territorio e non sono dunque oggetto di trattazione separata in questa sede. Si può anche menzionare che alcuni dirigenti storici hanno lasciato l'UCOII per dissensi con la linea dell'attuale presidenza e operano come attivisti islamici indipendenti: così Federico Alì Schuetz, che per anni aveva animato a Milano il Fondaco dei Mori, oggi non più esistente.

B.: Il Corano, traduzione a cura di Hamza Roberto Piccardo, Newton Compton, Milano 1996. Si vedano inoltre: Abu Bakr Djeber Al Djazairi, La via del musulmano, trad. it., UCOII - USMI - Centro Islamico di Milano, Perugia 1990; Muhammad Sulaiman Al-Ashqar, Il cammino verso l'Islàm, trad. it., Al Hikma-UCOII, Imperia 1995; e Sadik Mohammed Sharaf, Il Ricordo e l'Invocazione di Allah, Al Hikma-UCOII, Imperia 1995.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Faccio i miei complimenti al Professore, la penso come Lui.
Michele