domenica 6 febbraio 2011

BERLUSCONI SANTO SUBITO

Ho già scritto più di una volta che non voto dal 1994 e non voterò più per il resto della vita. Ormai questa politica mi fa schifo. Male la destra e peggio la sinistra. Se mi puntassero una rivoltella alla tempia voterei per Berlusconi, ma preferirei morire piuttosto che votare per questa falsa sinistra, demagogica, disonesta, traditrice di Marx. Il comunismo dava da mangiare poco a tutti anche se era un sistema non produttivo. Il capitalismo è produttivo ma dà da mangiare molto a pochi e lascia molti nella povertà. Possibile che non si trovi un sistema economico diverso che non faccia del profitto l'unico fine della vita? Appartengo al PARTITO DEI NON VOTANTI. Ed ho spiegato in passato come si potrebbe istituirlo, in modo da far diminuire il numero degli eletti in proporzione al numero dei non votanti. PERCHE' bisogna pur tenere conto di quelli che non si riconoscono in alcun partito. Se voti a destra devi prenderti tutto in blocco, anche le cose che non condividi. Se voti a sinistra ti devi prendere anche la società multirazziale e multiculturale con la concessione a tempi brevi della cittadinanza anche a tutti gli ex clandestini poi regolarizzati con i permessi di soggiorno. Come risultato si ha l'aumento della popolazione in un territorio già affollato (l'Italia ha 301 mila kmq con 60 milioni di abitanti). Dove andremo a finire.? Si continua a costruire sottraendo terreni agricoli a favore della speculazione edilizia, mentre, se l'immigrazione fosse temporanea, e non permanente, non vi sarebbe l'aumento della popolazione. Aumentando la popolazione aumentano anche la disoccupazione e il degrado umano e ambientale.
Fatta questa premessa, e chiarito dunque che non sono affatto un fan di Berlusconi, io mi domando come faccia quest'uomo alla sua età a resistere all'odio fanatico della sinistra che da 18 anni lo odia soltanto perché le ha impedito di diventare egemone dopo la scomparsa della DC e del P.C.I. Non riesce a sopportare che Berlusconi riesca a resistere nonostante tutto. L'odio della sinistra è un odio contro la persona di Berlusconi, non contro la sua politica. E poiché non riesce a farlo fuori politicamente gli scatena contro la casta mafiosa dei magistrati (gente che non paga mai di persona nemmeno quando fa sentenze aberranti sia nel penale che nel civile e che si sottrae al principio "la legge è eguale per tutti").
Nessun altro sarebbe stato capace dopo 18 anni di sopportare lo stress a cui ogni giorno viene sottoposto Berlusconi. La sinistra lo sta martirizzando da 18 anni. E allora io dico che, al di là di tutte le colpe che egli possa avere, proprio l'attacco forsennato, dettato da puro odio, quest'uomo sta dimostrando di essere più una vittima che un colpevole. Grazie alla falsa sinistra Berlusconi viene fatto apparire un martire che si sta caricando il peso della croce di tutta quella gentaglia entro cui si intruppano i cosiddetti intellettuali, non escluso Umberto Eco. Intellettuali che, da falsi moralisti bacchettoni, pretendono di essere essi la parte migliore, mentre sono essi stessi emblema della grande confusione e della grande palude del pensiero omologato che fa capo al relativismo, alla confusione tra morale e diritto. Ho sentito parlare Roberto Saviano. Costui gode di una fama immeritata. Crede che si possa combattere la mafia scrivendo un libro (con cui si è fatto un nome e un bel po' di soldi). Pretende di essere uno scrittore mentre, invece, dovrebbe andare a scuola di italiano perché è completamente sgrammaticato e asintattico. Ecco i miti di oggi. La mafia non si combatte facendo discorsi moralistici cercando di cambiare la società , essa stessa permeata dalla mafia. La mafia si elimina eliminando i capimafia, perché soltanto da morti non possono più comandare. E questo Saviano, che vive sotto scorta, pagata dallo Stato, è uno che sputa nel piatto in cui mangia. Mi fa schifo.

La manifestazione per chiedere le dimissioni di Berlusconi

Tensione e cariche ad Arcore
Feriti lievi e due arresti

Bloccato un gruppo che voleva arrivare alla residenza del premier: interviene la polizia. Il Pdl:«Squadristi»

La manifestazione per chiedere le dimissioni di Berlusconi

Tensione e cariche ad Arcore
Feriti lievi e due arresti

Bloccato un gruppo che voleva arrivare alla residenza del premier: interviene la polizia. Il Pdl:«Squadristi»

ARCORE (Monza e Brianza) - Duri momenti di tensione e qualche ferito sotto casa di Silvio Berlusconi ad Arcore. L'invasione del popolo Viola, inizialmente pacifica, colorata e goliardica, si è trasformata in una sortita delle frange estreme del corteo (per la polizia si tratta di anarchici, provenienti dai centri sociali di Milano) che ha tentato di raggiungere Villa San Martino, la residenza del premier. La polizia e i carabinieri li aspettavano al varco, all'incrocio tra via Roma e via Casati, la strada che conduce alla palazzina liberty del '700, dove peraltro in quel momento il Cavaliere non era presente. Tra i manifestanti che spingevano per raggiungere i cancelli d'ingresso, e il cordone della polizia, sono presto scoppiati i primi scontri. Ai lanci di oggetti e bottiglie di vetro, le forze dell'ordine hanno risposto con cariche e manganellate. Alla fine della giornata si conteranno numerosi feriti lievi e due manifestanti arrestati con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate.

SCONTRI - Come testimoniano i video di YouReporter, tutto era iniziato con qualche spintone tra poliziotti e manifestanti, poi gli agenti hanno fatto partire una breve manganellata. I manifestanti hanno allora fatto dietrofront, ma dopo pochi istanti sono tornati ad avanzare compatti. Dai caschi blu di polizia e carabinieri è stato eretto un muro di contenimento, e quando la situazione è precipitata, sono partita diverse cariche di alleggerimento. A questo punto è cominciata la sassaiola. Sono volati oggetti di ogni tipo, soprattutto bottiglie di vetro. Tornata la calma, dopo un'ora si sono verificati nuovi scontri con Polizia e carabinieri.

La manifestazione ad Arcore La manifestazione ad Arcore La manifestazione ad Arcore La manifestazione ad Arcore La manifestazione ad Arcore La manifestazione ad Arcore La manifestazione ad Arcore La manifestazione ad Arcore

INVITO ALLA CALMA - Dal gruppetto di giovani, alcuni dei quali appartenenti ai centri sociali tra cui il Cantiere di Milano, che intendevano raggiungere Villa San Martino, sono partiti diversi cori come «Aprite il varco fateci passare» o «Arrestatelo», mentre le camionette delle forze dell'ordine si sono a loro avvicinate per tentare di arginarli. Negli scontri, secondo quanto riferito da un funzionario della Questura addetto all'ordine pubblico, sarebbero rimasti contusi, ma non feriti, alcuni agenti, uno di questi è stato curato dentro la villa di Arcore. Tra i manifestanti, invece, è stato visto un ragazzo zoppicare vistosamente e anche una giovane allontanarsi piegata su se stessa e un uomo ferito alla testa.

IL POPOLO VIOLA SI DISSOCIA - Il Popolo Viola«si è dissociato» dalle frange violente che hanno ingaggiato scontri con la polizia. Gli organizzatori della manifestazione con oltre seimila persone che nel primo pomeriggio si era svolta senza alcun problema, hanno anche diramato una nota per rimarcare la loro estraneità dagli episodi di violenza. «Dal palco abbiamo più volte pregato di non fomentare casini, siamo famosi per essere pacifici», ha commentato Federico Ferme, uno dei promotori del sit-in. «Mi dissocio da questo non ragionare», ha detto riguardo le violenze. «Io sono andato in mezzo a loro per convincerli a desistere e sono stato travolto», ha aggiunto, riferendosi al gruppo che si è allontanato dal luogo della manifestazione ed è rimasto coinvolto in scontri con le forze dell'ordine mentre cercava di raggiungere la residenza del premier.

CICCHITTO - «È chiarissimo che c'è un tentativo di creare un'atmosfera generale, anche con manifestazioni di piazza, per radicalizzare ulteriormente lo scontro politico». È l'allarme di Fabrizio Cicchitto. «Questo messaggio - aggiunge infatti il capogruppo Pdl alla Camera - è contenuto chiaramente negli attacchi fuori misura lanciati fra ieri e oggi dai leader del Pd e dell'Italia dei Valori, dai discorsi fatti alla manifestazione di Libertà e Giustizia e adesso dagli incidenti provocati ad Arcore dal Popolo Viola».

FIANO (PD) - «Noi siamo da sempre e fermamente contrari a qualsiasi tipo di violenza collegata alla protesta politica. Per questo censuriamo i comportamenti di chi davanti alla villa di Arcore ha lanciato bottiglie o altri oggetti contro le forze dell'ordine e ci auguriamo che la maggioranza pacifica di quella manifestazione sappia sempre separare da se eventuali frange violente». È quanto si legge in una nota di Emanuele Fiano, presidente forum Sicurezza del Partito Democratico, che aggiunge: «Le nostre critiche costanti verso ogni forma di violenza non ci impediscono però di contrastare radicalmente chi come Daniele Capezzone portavoce del Pdl, per anni estremista del pensiero libertario, cerca di impedire preventivamente qualsiasi manifestazione di dissenso nei confronti del suo capo, Silvio Berlusconi. Lo squadrismo rosso o nero che sia, va combattuto insieme ma ho l'impressione che la libertà di pensiero in questo momento, non sia difesa certo da chi, come Capezzone, vorrebbe semplicemente impedire in questo paese il dissenso».

Redazione online
06 febbraio 2011

4 commenti:

andrea ha detto...

"Il capitalismo è produttivo ma dà da mangiare molto a pochi e lascia molti nella povertà. Possibile che non si trovi un sistema economico diverso che non faccia del profitto l'unico fine della vita? "
Secondo me se la nostra economia fosse davvero libera, se ci fosse davvero un libero mercato, il capitalismo sarebbe probabilmente un po' meno iniquo, e ci sarebbe molta più redistribuzione di risorse, e ci sarebbe più meritocrazia, rispetto allo pseudocapitalismo che conosciamo oggi.
Il problema è che l'economia è fortemente manipolata dalla politica, e dalla politica monetaria del sistema bancario.
In un sistema economico di libero mercato, non esisterebbe il concetto di TOO BIG TO FAIL(letteralmente "troppo grande per fallire"), chi sbaglia investimenti, DOVREBBE PAGARE DI TASCA PROPRIA IL PREZZO DEI PROPRI ERRORI.
E' una colossale ingiustizia che i poveri, e la classe media, siano costretti da chi decide le regole di mercato(cioè politici e banchieri) a salvare il culo alla elite di super ricchi sfondati (cioè il salvataggio di banche e grosse imprese private).
Ma questo non è insito nelle regole del capitalismo, in un vero capitalismo sano, nessuno dovrebbe essere salvato, ognuno dovrebbe pagare il prezzo dei propri investimenti sbagliati, l'unica forma di protezionismo giusto potrebbe essere verso i più deboli, verso i poveri e le piccole imprese, ma è davvero scandaloso(e anche la sinistra, che a parole dice tanto di voler difendere i "proletari", poveri, non fa nulla contro questi salvataggi scandalosi), che i governi salvino il culo a gente schifosamente ricca(una ristretta elite, circa lo 0,05% della popolazione mondiale, che possiede circa il 50% dei capitali internazionali), rubando dalle tasche dei poveri!

Pietro Melis ha detto...

Ad Andrea

d'accordo sulle banche e sulle grande industrie salvate dallo Stato. Ma il capitalismo genera dei guasti quando è lasciato a se stesso. Il libero mercato esisterebbe se non esistessero i monopoli. L'economista liberista e liberale Hayek (premio Nobel) lo insegna. Ma la globalizzazione, aprendo i mercati senza alcuna protezione politica, ha generato i disastri che stiamo vedendo. L'economia ha preso il sopravvento sulla politica.Non esiste alcuna reale protezione per i lavoratori. Le imprese preferiscono assumere a contratto per un tempo definito per poter licenziare facilmente ed evitare che il personale abbia diritto ad un maggiore stipendio dovuto all'anzianità. Per cui licenzia per assumere personale sempre a contratto e non a tempo indeterminato Questo dovrebbe essere impedito per legge. Ad un'impresa dovrebbe essere proibito di licenziare solo per incrementare un maggiore profitto.La riduzione del personale si giustificherebbe soltanto in caso di passività dell'impresa, non per aumentare il profitto dei padroni. Questo è capitalismo selvaggio, antisociale.

andrea ha detto...

D'accordo il capitalismo, anche se i mercato è lasciato libero, è sempre iniquo, ma se i governi, e le banche applicano un protezionismo a favore dei super-ricchi multimilionari e multimiliardari in euro(e a spese dei poveri e della classe media), è ovvio che questo capitalismo "dirigista" sarà ancora più iniquo, e produrrà una distribuzione della ricchezza ancora più ingiusta, un divario tra ricchi e poveri allucinante.
Senza salvataggi tanti super-ricchi, che avevano fatto investimenti sbagliati, sarebbero diventati molto più poveri, avrebbero perso e pagato pegno per i propri errori, e quindi ci sarebbe stata molta più redistribuzione, e soprattutto non sarebbe stato ulteriormente danneggiato chi già se la passa male.

Insomma secondo me l'unica forma di protezionismo accettabile, è verso i poveri, non capisco davvero l'utilità di salvare i colossi del capitalismo, a spese della collettività!

Per esempio, da quello che ho capito(se ho capito bene), anche l'aumento spropositato dei prezzi delle derrate alimentari(che sta causando rivolte del pane in mezzo mondo, in Tunisia, in Egitto, in Yemen, in Algeria, in India, ecc...), è causato da politiche monetarie perverse, attuate dalle banche centrali, che immettono nell'economia grandi quantità di linquidità(quantitative easing), in favore di quelle banche e società finanziarie in crisi, per tentare di salvare.
Queste grosse società utilizzano questa enorme quantità di denaro per fare speculazioni sui mercati di cibo, e i prezzi impazziscono(perlomeno questo è quello che ho capito io, leggendo qualche articolo qua e là, poi in materia sono ignorante, quindi potrei anche aver detto una cazzata!)

In merito quello che ho scritto, se le interessa approfondire il discorso, le consiglio di leggere questo link:

http://intermarketandmore.finanza.com/distribuzione-ricchezza-sperequazione-economica-22097.html


Per concludere, forse ha ragione lei, che un libero mercato lasciato a se stesso, senza regole(a parte che un mercato autenticamente libero, non dovrebbe essere selvaggio e senza regolo, ma con regole uguali per tutti, nel pieno rispetto dei diritti umani), è insostenibile, e crea disastri.

Ma possiamo davvero definire l'attuale economia, un libero mercato? oppure siamo in una sorta di "antisocialismo", in cui le regole economiche sono plasmate a favore di una elìte di miliardari, e in cui anche i politici sono più o meno al servizio di questi ultimi?

sara ha detto...

siamo in una situazione di grosse speculazioni, bolle create ad hoc, immissioni di liquidità, grossi debiti pubblici degli stati che stanno saltando. Le banche hanno parecchi crediti inesigibili ma saranno le ultime a morire.........perchè verranno salvate. Così come si salveranno i super-ricchi a discapito di poveri e classe media. ma sostengo che questa situazione di crisi economica non sia soltanto colpa di banche e ricchi che hanno fatto giochi finanziari speculativi, ma la colpa è anche della classe media e bassa che è stata al gioco. I super-ricchi e le multinazionali hanno potere perchè gli viene concesso loro. Un esempio: se il popolo bue smettesse di acquistare prodotti delle multinazionali colpevoli di sfruttamento ambientale e uccisione di animali (vivisezione) vedremmo come queste lobbies cadrebbero come castelli di carta. ci vuol poco a volte...........le lobbies non sono così invincibili.