lunedì 18 ottobre 2010

UNA VIOLENTA MALEDETTA RUMENA IN MENO SULLA TERRA

SE SI VEDE IL VIDEO SI VEDE CHI SIA STATO IL COLPEVOLE. PRECEDENTE: IN UN TABACCHINO LA RUMENA PRETENDEVA DI NON RISPETTARE LA FILA. IL 20enne le domanda: MA AL TUO PAESE NON SI RISPETTA LA FILA? E POI ESCE. E TUTTO SAREBBE FINITO LI'. MA LA RUMENA, ARROGANTE E VIOLENTA, LO INSEGUE FUORI DEL TABACCHINO, LO SCHIAFFEGGIA MENTRE IL 20enne SI LIMITA A PARARE I COLPI, MA LA RUMENA INSISTE NEGLI SCHIAFFI, SINO A QUANDO IL 20enne, DI FRONTE A TANTA PROVOCAZIONE VERBALE E FISICA LE DA' UN PUGNO E SE NE VA. CHE COSA DOVEVA FARE? CONTINUARE AD INCASSARE SCHIAFFI DA QUESTA PAZZA? COME FACEVA A FARE L'INFERMIERA? NESSUNO HA MAI CONTROLLATO IN OSPEDALE IL COMPORTAMENTO DI QUESTA RUMENA? PUO' UNA ESSERE NORMALE CON I PAZIENTI E ANORMALE FUORI DELL'OSPEDALE? CHI HA CONDANNATO IL 20enne AGLI ARRESTI DOMICILIARI E POI AL CARCERE (NELLA CULTURA FOLLE DEL MULTICULTURALISMO , PER NON SEMBRARE RAZZISTI) E' RAPPRESENTANTE DI UNA GUSTIZIA RIBUTTANTE E DISONESTA.
NOTARE COME QUEL GIORNALACCIO CHE E' LA REPUBBLICA ABBIA AGGIUNTO IL VIDEO CON LA SPECIFICA CHE SI TRATTA DEL VIDEO DELL'AGGRESSIONE. COME SE L'AGGREDITO NON FOSSE STATO IL 20enne. MALEDETTA GIUSTIZIA DELLA SINISTRA MULTICULTURALISTA.
ROMA - Per una banale lite ha colpito al volto con un pugno una donna romena, infermiera professionale di 32 anni, mandandola in coma. E' accaduto all'interno della stazione metropolitana Anagnina di Roma. Il ragazzo e la donna si trovavano in fila per fare il biglietto, quando tra i due e' nato un diverbio. In un secondo momento, quando la cosa sembrava finita, la lite si e' riaccesa mentre i due si erano allontanati dallo sportello. Il ragazzo, un 20enne, ha colpito violentemente con un pugno il volto della donna che e' caduta all'indietro priva di sensi.
La donna e' stata operata per le gravissime lesioni riportate al cranio al policlinico Casilino ed e' tuttora in coma. All'aggressore, Alessio Burtone di 20 anni, sono stati concessi gli arresti domiliari.
L'aggressione e' stata ripresa da una delle telecamere della stazione. Una lite concitata, spintoni, poi quel pugno sferrato violentemente. E l'indifferenza che circonda il corpo della donna crollata in terra priva di sensi.
Nelle immagini si vede che la donna romena, 32 anni, ora in coma, e il ragazzo, 20 anni arrestato, parlano animatamente. Lei lo spintona piu' di una volta e improvvisamente il ragazzo lancia a terra la giacca che ha in mano e la colpisce in pieno volto violentemente.
La donna crolla a terra e sembra esanime. Il ragazzo a quel punto raccoglie la giacca e senza nemmeno voltarsi e accertarsi dello stato della donna se ne va. Alla sua indifferenza si aggiunge quella dei tanti passeggeri che sfilano accanto al corpo della donna senza prestare attenzione. Un'anziana addirittura la sfiora passando oltre.
Poi sfilano accanto alla donna studenti con gli zaini, uomini, donne tutti indifferenti. Circa una trentina di persone passano accanto alla romena, che non da' segni di ripresa, e nessuno sembra accorgersi della tragedia che si sta consumando.
All'improvviso un uomo vestito di bianco si avvicina, si china e poi si allontana. E fa da richiamo ad altri passeggeri che finalmente si accorgono di quella donna senza coscienza abbandonata sulla banchina. Solo dopo qualcuno chiama i soccorsi.
LEGALE AGGRESSORE: DA LEI MINACCE - ''Voglio subito dire che il ragazzo non e' pregiudicato. E' un lavoratore ed e' una persona perbene. Il Gip, su mia richiesta, ha deciso di concedergli gli arresti domiciliari''. Cosi' precisa l'avvocato Fabrizio Gallo, legale del giovane.
L'avvocato aggiunge che ''nel video si vede chiaramente che era la donna a inseguire il ragazzo. Alessio mi ha detto che lei gli avrebbe rivolto parole offensive e lo avrebbe provocato dicendogli 'Te la faccio pagare' e 'Ti faccio cadere quando arriva la metro'. A quel punto l'ha colpita''.
''Quando ieri in carcere, prima che gli concedessero i domiciliari - aggiunge l'avvocato - ho detto ad Alessio che la donna era in coma, ha avuto un momento di sconforto. Non pensava di aver fatto una cosa tanto grave. Aveva paura che fosse armata. Anche i genitori del ragazzo sono delle brave persone e sono costernati per l'accaduto. Faro' un'istanza al pm per la riammissione in liberta'''.
ALEMANNO: INDIFFERENZA? PENSO A DENUNCIA - ''Mi hanno detto dell'esistenza di un video orribile che mostra indifferenza rispetto all'aggressione avvenuta all'interno della metro Anagnina ai danni di una donna; vedro' questo video e se cio' che mi hanno detto e' vero mi rivolgero' all'autorita' giudiziaria per una denuncia per omissione di soccorso contro ignoti''. Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, in missione istituzionale a Pechino.
Per Alemanno ''non e' accettabile che in una citta' come Roma avvengano cose del genere e, tanto piu', non e' possibile che ci sia una tale indifferenza nei confronti di episodi del genere''.

Discussione (2 posts)

Video:Infermiera romena in coma colpita con un pugno per una banale lite
Oct 12 2010 12:48:13
#10196

Maricica, un'infermiera “tosta” e dolce
Oct 14 2010 21:31:04
ROMA (13 ottobre) - Muove una mano, respira senza più l’aiuto delle macchine, certo, ma non ha ancora ripreso conoscenza, ed è questo che fa preoccupare i medici che la stanno curando da venerdì pomeriggio al policlinico Casilino, quando arrivò con l’ambulanza già con coma.

Il marito Adrian la vede da tre giorni così, ancora più piccina e indifesa dietro il vetro del reparto di rianimazione. Anche il fratello più piccolo telefona al primario del reparto per sapere come sta la sua Maricica.

Ma professore la donna è in pericolo di vita? «Sì, perché non ha alcun tipo di reazione con l’esterno. Non ha riconosciuto neanche il marito, le sue condizioni restano gravissime, ci sono altri danni al tessuto cerebrale», risponde Giorgio D’Este, primario del reparto al Casilino. E Adrian, 32 anni come la moglie, lavoro, casa e famiglia e un figlio che adorano, resta in silenzio, e continua a pregare, «non è arrabbiato è solo addolorato, perché lui è uno buono, tutti e due sono buoni, non hanno mai avuto problemi qui in Italia», racconta un’amica di famiglia.

Lui e Maricica vivono a Roma, zona Torre Angela, da sette, otto anni, ormai: il primo a lasciare la Romania è stato Adrian, ha sempre lavorato, e ora lo continua a fare come fabbro in una grande ditta romana, lei è partita da Focsani, vicino alla Moldavia, una delle parti più povere della Romania, poco dopo, e qui ha ripreso a fare l’infermiera. Con i bambini, gli anziani, ci sa proprio fare, raccontano i colleghi che la conoscono da quando, cinque, sei mesi, è arrivata da loro nella clinica di riabilitazione Villa Fulvia, sull’Appia.

«E’ una ragazza tranquilla, non ha mai dato problemi sul lavoro, carinissima con i pazienti. E’ assurdo quello che le è successo, non riesco a capire, non con una come lei: quell’uomo deve averle detto o fatto qualcosa di grave per farla reagire». Perché Maricica è buona, paziente, ripete anche chi l’ha conosciuta per poche settimane. «Lavora in tutti i reparti, una tipa tosta e gentile». In corsia un collega rivede sul suo telefonino il video dell’aggressione finito su You tube e scuote la testa, «povera Maricica, lasciata per terra, come se non fosse successo niente... Quante ne vedo io sull’autobus, sputano, insultano e intorno la gente rimane in silenzio, indifferente, lontana».

Davanti al reparto di rianimazione del policlinico una coppia di anziani vuole sapere come sta la ragazza romena, loro sono appena diventati nonni, la figlia è al primo piano dell’ospedale. Un infermiere spiega che ancora è come se dormisse Maricica, «e allora dobbiamo pregare», dice la donna. Come fa Adrian da tre giorni, da quando la sua Maricica è ancora addormentata dietro quel vetro.

SIN QUI IL CORRIERE DELLA SERA. ORA LEGGETE L'ARTICOLO DE LA REPUBBLICA

IL CASO HAHAIANU

Maricica, Burtone va in carcere
Cori e applausi per 'Alessio libero'

Il gip ha confermato l'ordinanza per Alessio Burtone, il ventenne che ha sferrrato il pugno all'infermiera romena. Tensione sotto casa del giovane all'arrivo dei carabinieri che lo hanno accompagnato a Regina Coeli. "Se tornassi indietro non alzerei le mani - ha detto l'aggressore - mi dispero per quella morte". Il Municipio X: intitolare alla donna il piazzale della stazione Anagnina


Alessio Burtone è in carcere. Il gip ha firmato l'ordinanza che lo ha obbligato a lasciare gli arresti domiciliari per essere trasferito a Regina Coeli. Burtone, durante un litigio nella stazione della metropolitana "Anagnina", aveva sferrato un pugno a Maricica Hahaianu poi deceduta, venerdì scorso, presso il Policlinico Casilino, nella capitale. A provocare la morte della donna, come emerso dall'autopsia eseguita dal professor Paolo Arbarello, un profondo trauma cranico provocato dal colpo che la donna ha ricevuto sul volto e che l'ha fatta cadere pesantemente a terra.

I carabinieri, giunti presso l'abitazione del giovane per condurlo in carcere, sono stati accolti dai cori e dagli applausi degli amici di Burtone - circa duecento persone - che gridavano "Alessio libero, Alessio libero". Il ventenne è uscito con la testa e il volto coperti dal cappuccio di una felpa blu. La sorella è rientrata nell'androne del palazzo, in lacrime, abbracciata ad alcuni amici.

Le reazioni degli amici. Amarezza e rabbia tra gli amici del ragazzo, davanti allo stabile di via San Giovanni Bosco dal quale è stato prelevato dai carabinieri. "Roma non ha piú un sindaco - ripetono alcuni - da oggi Alemanno è il sindaco di Bucarest. Difende i romeni in qualsiasi occasione. Poi invece non parla di episodi come un ragazzo picchiato da due romeni e ricoverato in fin di vita al policlinico Casilino". C'è chi è molto preoccupato per le sorti di Alessio in carcere, "sicuramente verrà picchiato dagli altri detenuti soprattutto se romeni - dice Maui - è stato arrestato come un mafioso, sono venuti a prenderlo con otto automobili". Sul portone del palazzo di Alessio resta lo striscione con su scritto "Alessio libero", che gli amici hanno affisso nei giorni scorsi. "Lo abbiamo rifatto - spiega Andrea - perché la donna delle pulizie, romena, lo aveva staccato. Pensa che coincidenza".

L'attacco a Maricica. "La signora Maricica prendeva spesso l'autobus numero 511 e dava sempre fastidio ai passeggeri, creava sempre un pretesto per litigare, era un'attaccabrighe", dice un amico di Burtone parlando della vittima del pungo sferrato dal giovane. "Tempo fa si è fatta menare - aggiunge - per prendersi i soldi del risarcimento. Quindi non è Alessio il pregiudicato, non è vero".

Le frasi di Alessio. "Se tornassi indietro mi farei picchiare ma non alzerei più le mani in vita mia". Sono le parole ripetute in questi giorni da Burtone e riferite dal suo legale, Fabrizio Gallo. "E' affranto e dispiaciuto", ha raccontato l'avvocato prima della decisione del gip, facendo sapere che il giovane era "un po' più fiducioso" sulla sua situazione. Nel pomeriggio, dopo aver saputo della decisione del gip, Burtone ha anche aggiunto di essere "disperato per quella morte".

IL VIDEO DELL'AGGRESSIONE


www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=...p;npl=&desc_sez=
#10204

9 commenti:

andrea ha detto...

Mi scusi ma in questo caso non concordo al 100% con lei.
Nel video si vede chiaramente che lui dopo aver incassato qualche chiaffo e qualche spinta da lei, parte con uno sputo. Lei a quel punto, per reazione allo sputo, si scaglia su di lui con più violenza di prima, e lui reagisce con un pugno in faccia, dato con una forza a mio parere sproporzionata rispetto alla legittima difesa!

Lui volendo avrebbe anche potuto reagire alla violenza della donna rumena, in maniera non violenta, visto che comunque dalle immagini non sembra che lui stesse rischiando la vita, s'è beccato solo uno schiaffo, e qualche spinta, quindi avrebbe potuto limitarsi a difendersi(senza sferrare pugni), e denunciarla per molestie.

Questo sarebbe stato il comportamento più intelligente e civile.

Ma visto che anche il ragazzo ha reagito in maniera violenta e sproporzionata, beh credo che come minimo una condanna per omicidio colposo, e eccesso di legittima difesa, anche ad essere garantisti al massimo, ci sta tutta!

Quel pugno poteva essere proporzionato, e rientrare ampiamente nella legittima difesa, solo se la vita, o l'incolumità del ragazzo fosse stata seriamente minacciata dalla donna, ma mi pare il caso. Lei era disarmata, e non aveva una stazza fisica tale da poter fare seriamente male a un ragazzo di 20 anni fisicamente molto più forte!

Maria ha detto...

Buongiorno prof Melis nel leggere il suo blog non posso fare a meno di cheidrle il perchè di tanto odio fomentato nei confronti di questa povera donna e se costei fosse stata la sua vicina di casa? Alessio Burtone è un violento e come tale va punito. Mi chiedo come mai un professore, un educatore possa trasmettere tanto odio e perchè tutto quest'odio? come si fa ad ammirare Hitler solo perchè era vegetariano? sempre più perplessa la saluto

Pietro Melis ha detto...

Ad Andrea

talvolta basta anche un involontario urto in strada per far perdere l'equilibrio.Se il 22enne ha reagito con un pugno per difendersi può essere bastato un pugno a far perdere l'equlibrio. E il pugno era giustificato dalle precedenti violenze subite dalla rumena. Si dice anche che il 22enne facesse della boxe, e dunque può involontariamente non dosato la forza del pugno. La faccenda è che quella rumena ha avuto un comportamento da squilibrata. Si vede dal filmato con quale rabbia abbia inseguito il 20enne per schiffeggiarlo. Il fatto poi che il 20enne abbia reagito solo con uno sputo può significare che non aveva affatto intenzione di usare la forza fisica. Vi fu costretto dall'ulteriore agggressione di quella rumena. Per me ha fatto la fine che si meritava.

Maria ha detto...

ma che bella conclusione professor Melis allora scusi se lei litiga con una persona e questa la accoltella ha fatto bene? secondo il suo ragionamento si. secondo il mio punto di vista la violenza non paga mai e sinceramente non mi sembra che Burtone sia farina da ostia è come dire che quel camorrista ha fatto bene a picchiare il padre di quel bambino che si era permesso di riprendere il suo perchè non faceva giocare gli altri bimbi.

Pietro Melis ha detto...

A Maria

una volta una donna fece una manovra sbagliata di fronte al semaforo chiudendomi la strada nello svoltare a sinistra pur stando alla mia destra danneggiandomi l'auto. Non si fermò nemmeno. La raggiunsi e la superai impedendole di continuare ad andare avanti con la sua auto. Appena mi vide scendere scese anch'essa dalla sua auto per aggredirmi mentre o chiedevo solo che mi pagasse i danni. Alla sua aggressione fisica risposi ricordandomi di quanto mi disse una volta una mia conoscenza: non rispondere mai con la violenza fisica alla violenza che puoi subire da una donna perché la morale comune ti fa passare dalla parte del torto anche se hai ragione; piuttosto sputale in faccoa. E' peggio di un pugno. E così feci. Chiamato in questura dal marito, il commissario, raccontati i fatti, riconobbe che avevo ragione io. Quel 22enne ha aggiunto un pugno dopo avere subito degli schiaffi. Riconosco che la violenza nella storia ha sempre avuto origini maschili. E'quasi sempre l'uomo che uccide una donna. Raramente avviene il contrario. Ma non per questo una donna deve abusare del fatto che si ritenga comunemente che sia da vigliacchi usare la propria forza fisica contro una donna.Ripercorra i fatti passo per passo. Il 22enne si era limitato a rimproverare la rumena di non rispettare la fila. L'episodio doveva finire lì e non con l'inseguimento e con gli schiaffi da parte della rumena.Basta anche una spinta per far cadere una persona. Usi la logica e non il sentimentalismo femminile (quando fa comodo).

andrea ha detto...

Capisco il suo punto di vista, e in parte lo condivido, in questo caso la donna è diventata vittima, perchè era meno forte fisicamente, e perhè il ragazzo non ha saputo (o non ha voluto) misurare la forza.
Ma resto convinto che ha sbagliato anche lui, che avrebbe potuto respingere i colpi della donna anche senza quella mossa da pugile, visto che si trovava davanti una "belva" di si e no 50kg, e di certo anche se lei avesse usato contro di lui tutta la forza che aveva in corpo, non avrebbe potuto mai danneggiarlo fisicamente, nè tantomeno ucciderlo!
Se lei avesse impugnato qualche arma(per es. un coltello), allora il pugno sarebbe stato ampiamente giustificabile, ma così è stato una reazione eccessiva.
Credo che la reazione migliore e più intelligente, sarebbe stato svincolarsi dalla donna, e andare diretto alla centrale di polizia che stava a pochi metri, per segnalare la molestia subita, e magari sporgere anche denuncia.
Ma mi rendo anche conto che in certi momenti non è facile mantenere i nervi saldi...
Ma una condanna per eccesso colposo di legittima difesa, potrebbe anche essere giusta, certi errori, anche se non del tutto volontari, si pagano!

Sicuramente se fosse stata una donna aggredita da un rumeno violento, magari una campionessa di arti marziali, che per difendersi dagli schiaffi, lo uccideva con un colpo ben assestato in una zona vitale, la reazione dell'opinione pubblica, e anche della giustizia, sarebbe stata molto diversa!
Una così sarebbe stata celebrata come eroina, e non sarebbe finita in galera...

La legge e soprattutto l'opinione pubblica discrimina molto in base al sesso. Nei casi di violenza le donne hanno sempre ragione, sono sempre considerate il "sesso debole", anche se a volte sono molto più carogne degli uomini.

Basta guardare il caso di Sarah scazzi, alla confessione dello zio tutti hanno gridato "a morte il MOSTRO". Ma se alla fine delle indagini e del processo, venisse fuori che il "mostro" in realtà era la figlia, e che lui avesse agito i quel modo solo per scagionarla? direbbero "a morte l'assassina"? oppure direbbero "poverina, è una cessa, ha avuto un'infanzia difficile, era accecata dalla gelosia, e non era in grado di intendere e di volere"??

Maria ha detto...

Non sto affatto ragionando in base al sesso ma in base al danno causato dall'azione certo non metto in dubbio che il Burtone non avesse intenzione di uccidere ma che la sua sia stata una reazione spropositata all'offesa ricevuta. Purtroppo per lui la donna è morta e ora egli deve pagare così come devono pagare quelli che hanno malmenato il tassista a Milano fermo restando che costui forse doveva stare più attento ma anche quelle persone dovevano tener meglio il cane al guinzaglio. Ho guardato attentamente il video e penso che Burtone debba pagare non fosse altro perchè se lo scagionassero tutti si sentirebbero autorizzati a reagire in simile modo ad ogni minima offesa. Riguardo il caso di Sarah Scazzi fermo restando che ancora non si capisce chi abbia ucciso questa bambina chiunque sia il colpevole deve pagare senza ma e senza se non ci possono essere sconti per una simile brutalità. un caro saluto a tutti

Unknown ha detto...

Finalmente una persona che la pensa come me. Qui non è un fatto di razzismo o altro, si tratta di rispetto. Quante volte mi è capitato di dire a certe persone che non rispettano le file "ma allora? Come si permette a passare avanti senza chiedere il permesso?"
Non esiste che una persona poi mi alzi le mani e mi sputi ecc. per una frase così, posso incassare insulti verbali ma non violenza fisica....in più quanta arroganza!
Io non sono nè di destra nè di sinistra....sono per "IL GIUSTO" che non c'è e in questo caso la cara Maricica non è stata nè giusta nè rispettosa. A chi non verrebbe voglia di tirare un pugno a persone così!!!
La sfiga ha voluto che questa donna morisse e adesso è lui a pagare le conseguenze. Io non mi permetterei mai di schiaffeggiare qualcuno che si lamenta per un mio mento sbagliato....in passato mi è capitato e mi sono vegognata da morire, non mi sono messa a schiaffeggiare la persona!

Anonimo ha detto...

Dopo 4 anni, lui e' libero.
Fanculo rumeni di merda, vi aspetto col bastone sull'uscio di casa mia.
Cani di merda e cagne.