martedì 14 settembre 2010

IL NON SENSO DELLA VITA UMANA. CHI CREDE CHE NE ABBIA ME LO DIMOSTRI

Non sono mai riuscito a trovare un senso per la vita umana perché non vi è risposta alla domanda "che senso ha la vita?". Se gli uomini fossero capaci di porsi questa domanda non darebbero importanza alle cose per cui si fanno guerra sino ad uccidersi tra loro. Gli animali non umani non si possono porre la domanda, e dunque solo per essi la vita ha un senso. Scrivo per distrarmi dal pensiero della mancanza di senso. Se qualcuno crede che la vita umana abbia un senso me lo dimostri. Ma senza cadere nei luoghi comuni, privi di senso linguistico, e senza rifugiarsi nelle religioni, che non possono essere argomento obiettivamente valido per tutti. Esempio di non senso linguistico è l'espressione "il dono della vita". Chi non riesce a capire la mancanza di senso di tale espressione non può essere nemmeno in grado di percepire la mancanza di senso di qualsiasi risposta alla domanda "che senso ha la vita?". Gli spiegherò allora io il perché della mancanza di senso linguistico dell'espressione "il dono della vita".

10 commenti:

ANDREA CORNERO ha detto...

Provo a dare una piccola risposta, anche se purtroppo molto banale.

Secondo me la vita non ha un senso trascendentale, un senso superiore, come pretendono le religioni, ma il senso ce lo diamo noi, con i nostri progetti, obiettivi, sogni, desideri...che per ognuno di noi possono essere anche molto diversi dagli altri, e spesso purtroppo restiamo inappagati, e delusi...

Ma faccio fatica a trovare un senso superiore, che possa accomunarci tutti!

Buona notte
Andrea

Pietro Melis ha detto...

Se non esiste un senso superiore siamo al livello dell'animalità e non possiamo pretendere di essere padroni della Terra. Il filosofo norvegese Wessel Zapffe, riflettendo su ciò scrisse che "la fine dell'umanità non sarebbe una tragedia, ma la fine di una tragedia" (Sul tragico, 1941). E' l'avere coscienza del venire dal nulla per tornare nel nulla che dovrebbe far preferire di non essere nati. Ci si risparmierebbe "il vivere per la morte" (Heidegger). Cioè per il nulla.

Anonimo ha detto...

La vita ha un senso, però è unico.
D.

Pietro Melis ha detto...

Complimenti a D. (si presenti, se vuole) per la sua tragica battuta. La vita è veramente a senso unico, ma è anche il senso unico di una strada chiusa.

andrea ha detto...

Scusi se vado fuoritema della discussione, ma ho appena letta il suo FLORILEGIO sul terrorismo islamico, e che si chiude accennando a una vicenda giudiziaria.

Ero curioso di sapere per cosa l'hanno denunciata(vilipendio della religione?) e come è andata a finire la cosa

Anonimo ha detto...

Salve Melis, "D." sta per Domenico, sono toscano e seguo le sue riflessioni da qualche tempo. In particolare mi interessano quelle sull'animalismo, anche io non mangio carne (pesce compreso).
Per restare in argomento, Prezzolini diceva che il mondo non è né santo e neanche demoniaco, solo umano. Lei forse pensa alla vita con la mente del "riccio", cercando appunto di "capirla". Ma la materia non si presta bene: in questi casi, secondo me, funziona meglio il pensiero della "volpe".
D.

Pietro Melis ha detto...

In un mio saggio sul diritto naturale di 70 pagine del 2004 scrivevo che il tempio ebraico era in realtà un grande mattatoio, etc., etc.Aggiungevo che a causa della maggiore crudeltà esercitata sugli animali dagli ebrei CREDENTI ossevanti del kosher (macellazione senza previa privazione della coscienza) e dagli islamici (che hanno copiato dagli ebrei CREDENTI, avevo il diritto di non commuovermi per tutti gli ebrei CREDENTI che erano finito delle camere a gas naziste, visto che essi non avevano alcuna sensibilità per le maggiori ed evitabili sofferenze degli animali. Quel fanatico rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni (a cui inviai copia del saggio per provocarlo) ha strumentalizzato alcuni disonesti perché mi denunciassero per "istigazione all'odio religioso e razziale" (legge Mancino).Che cosa c'entrasse l'odio razziale non si capisce. Il saggio (pubblicato in un volume degli Annali della Facoltà di scienze della formazione di Cagliari) fu sequestrato per ordine di giudici ignoranti e ideologizzati. Ma quel saggio è stato poi da me incluso con lo stesso titolo nel mio libro di 800 pagine "Scontro tra culture e metacultura scientifica etc.". La sentenza di condanna ad una multa di 4000 euro (sotto condono) in Tribunale è stata da me appellata. Ma sono passati già 3 anni e in Corte d'Appello non hanno ancora fissato il giorno del dibattimento. Userò nuovamente un'aula giudiziaria per avere pubblicità contro le farneticazioni religiose. Notare che io sono filoisraeliano e antislamico. Sono ammiratore dell'intelligenza ebraica LAICA, che ha dato alti contributi nella scienza, nella filosofia e nell'arte. Ma quelli fanatici (credenti) sono da rinchiudere in manicomio come il Di Segni (autore scellerato di una "Guida alle regole alimentari ebraiche"(2000) in cui giustifica da farneticante la macellazione kosher scrivendo che altrimenti l'animale diventa impuro e non può essere mangiato. Da questa pazzia sono contaminati gli islamici.

Anonimo ha detto...

A Domenico

se si riferisce alla favola della volpe e dell'uva, io non mi arrendo al detto di Fedro "nondum matura est" per rinunciare all'uva (cioè a combattere nel mio piccolo questa ipocrita umanità (quando non è assassina)pensando che i tempi non sono ancora maturi. Ma che c'entra il "riccio"? Ho il dovere di esternare contro di essa tutto il mio disprezzo come sto per fare nel mio prossimo libro (presso un noto editore) intitolato IO NON VOLEVO NASCERE.

Pietro Melis ha detto...

L'anonimo che ha replicato a Domenico ero io Pietro Melis

Anonimo ha detto...

Salve Melis, non mi riferivo alla volpe e l'uva ma a un verso di Archiloco (ripreso anche da Berlin) che recita: "la volpe sa molte cose, ma il riccio ne sa una grande".
Domenico