mercoledì 1 settembre 2010

INTERVENTO NEL DIBATTITO SULLA VIVISEZIONE SU IL FATTO QUOTIDIANO

Chi crede nella validità della vivisezione vada a controllare il forum di Umberto Veronesi sul Corriere della sera on line(Il futuro della ricerca) e troverà tutti gli argomenti che dimostrano il contrario, cioè la pericolosità della sperimentazione animale che crea spesso delle illusioni una volta che i risultati siano trasferiti all’uomo provocando conseguenze negative. Dice Veronesi che la sperimentazione deve essere condotta su una coltura di cellule umane. Questa è la strada sicura.
E ORA ATTENTI PER CIO’ CHE SCRIVERO’. SIANO PRONTI A SCANDALIZZARSI TUTTI GLI IMBECILLI ANTROPOCENTRICI. Sono stato sempre favorevole alla pena di morte, che è giustificata dal diritto naturale (con argomentazioni a favore dall’antichità sino a Pio XII riportate nel mio testo “Scontro tra culture e metacultura scientifica:l’Occidente e il diritto naturale). Viviamo ormai in un Occidente in cui la morale del buonismo (dei valori morali) ha ucciso la giustizia (fondata sul diritto naturale). Purtroppo l’antropocentrismo, la malattia più grave della mente umana, fa credere che anche la vita del peggiore criminale abbia un valore e una dignità maggiori di quella di un cane o di una scimmia o di un topo da laboratorio. Sino a quando non verrà estirpata questa malattia (e credo che non verrà mai estirpata nemmeno dalla filosofia) non vi sarà mai progresso umano. Fatta questa premessa, ritengo, a costo di scandalizzare tutti (ma me ne frego del comune modo di intendere la questione), che sarebbe meglio sottoporre a vivisezione quei criminali che meriterebbero la pena di morte. Soltanto così si renderebbero poi utili a qualcosa.Chi ritiene che sia meglio usare un cane o una scimmia per fare esperimenti invece che, per esempio, un capomafia pluriassassino, la cui vita è da considerarsi sotto il livello dell’animalità,essendo egli un subanimale, merita un totale disprezzo e nessun riguardo per la sua vita, come egli non ne ha mai avuto per quella degli innocenti.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

mi scusi, ma lei per diritto naturale che intende? da dove sgorga tale diritto?

mi scusi, lei dove insegna?

Anonimo ha detto...

dove posso leggere la sua analisi dell'islam?

Pietro Melis ha detto...

Capisco che sia difficile far capire che i valori morali non esistono in natura e sono un'invenzione dell'uomo, mentre in natura esiste solo il diritto naturale, che, in quanto naturale, non può essere solo il diritto della natura umana, data l'evoluzione biologica da una comune origine di tutte le forme di vita. Questo è il punto scientificamente fondamentale. O il diritto naturale è di tutte le forme di vita oppure non esiste nemmeno per gli uomini. Da che cosa discende il diritto naturale? Esso discende dalla legge naturale che si limita a prendere atto che OGNI FORMA DI VITA TENDE ALLA SUA AUTOCONSERVAZIONE.La catena alimentare preda-predatore non contrasta con questa legge naturale perché il predatore uccidendo la preda pone in atto il suo diritto alla sua autoconservazione.Ma il predatore non uccide per crudeltà bensì per motivi di sopravvivenza. Solo l'omo uccide per crudeltà (che ha origine da cause culturali). Già nell'antichità greca si affacciò il concetto di legge naturale con i presocratici. Coerentemente Pitagora, Eraclito, Empedocle condannarono la crudeltà contro gli animali e così pure Platone e tutto il neoplatonismo (specialmente Porfirio, allievo di Plotino). Il cristianesimo introdusse purtroppo una scissione tra l'uomo e la natura (anche se alcuni padri della Chiesa (come S. Girolamo e i padri della Cappadocia S. Basilio, S. Gregorio di Nissa e S. Gregorio di Nazianzo) erano vegetariani e scrivevano (infondatamente) che lo fosse lo stesso Gesù. Il maggiore giureconsulto romano Ulpiano (III secolo) definì il diritto naturale "quel diritto che la natura ha insegnato a tutti gli animali". S. Tomaso riprese da Ulpiano questa definizione intendendo il diritto naturale come diritto di tutte le creature alla loro autoconservazione. Con ciò S. Tomaso non negava che l'uomo avesse diritto di mangiare carne.
Ma evidentemente lo giustificava rimanendo vittima di una tradizione che faceva ritenere che fosse necessario, e perciò naturale, mangiare carne. Comunque S. Tomaso aggiunse che "privare le creature della loro perfezione significa detrarre qualcosa anche alla perfezione divina" (Summa contra Gentiles, III, 69).Oggi la questione consiste nel domandarsi se sia necessario mangiare carne. Molti argomenti di natura scientifica dimostrano che non è necessario, come ripetuto da sempre da Umberto Veronesi (vegetariano).E' comunque condannabile ogni maltrattamento o crudeltà nei confronti degli animali almeno in quanto anch'essi, come gli uomini, hanno il diritto a non soffrire quando la sofferenza sia evitabile.

Per quanto riguarda l'Islam, il mio testo "Scontro tra culture e metacultura scientifica: l'Occidente e il diritto naturale. Nelle sue radici greco-romano-cristiane. Non giudaiche e antislamiche" ne ha trattato ampiamente e doumentatamente. Nel mio blog mi sono limitato a riportare un florilegio di tutte le frasi terribili del Corano nel post del 20 ottobre 2009 intitolato "Il terrorismo nel Corano". Ma leggere anche il post del 22 settembe 2009 intitolato "Il Corano è fuori legge". BUONA LETTURA.

Pietro Melis ha detto...

Dimenticavo. Sono in pensione dal 31 ottobre 2009 perché in questo Paesaccio si cambiano sempre le leggi. Il nano Brunetta ha cambiato la legge nel 2009 costringendo ad andare in pensione tutti i professori universitari che avessero raggiunto i 40 anni di servizio, mentre secondo la legge precedente sarei potuto rimanere in servizio per altri 2 anni. Ho insegnato sempre storia della filosofia nella Facoltà di Scienze della formazione di Cagliari (ex Facoltà di Magistero). Mi sono laureato a 23 anni con 110 e lode in filosofia nella Facoltà parallela di Lettere e filosofia. A 24 anni ero assistente incaricato e poi di ruolo a 27 anni. Nel 1980 divenni professore di ruolo.

Hacı Bektaş ha detto...

a suo avviso il diritto naturale si risolve nella legge di natura della autoconservazione ed in quella trova la sua fonte?

a mio parere ciò che fu scritto quasi 1400 anni fa ha bisogno di essere contestualizzato. operazione che Isa fece a suo tempo con l'eredità ebraica. quale lettura lei critica in particolare del corano e della storia dell'islam? la sciita o la sunnita? e della sunnita quale scuola in particolare lei critica dell'islam?
oltre ad estrapolare frasi dal corano ha per caso letto analisi di qualche dottore dell'islam? cosa pensa di al ghazali?

non trova che una religione anche possa essere vera anche se il suo libro veicola un messaggio di violenza? in fondo i testi ebraici in quanto a violenza non sono da meno rispetto al corano.

sapevo anche io che Isa, in quanto presumibilmente proveniente dalla seta o gruppo degli Esseni, fu vegetariano.

Hacı Bektaş ha detto...

il rottweiler che aggredisce un bimbo lo fa per motivi di sopravvivenza a suo parere?

a suo parere il diritto naturale può essere definito da ulpiano e dai dottori della chiesa, trascurando la discussione sviluppatasi da grotius a kelsen fino ad arrivare al legislatore costituente? non ritiene sia una semplificazione limitarsi a citare san tomaso ed empedocle tralasciando kelsen?

riguardo all'islam, le ripeto, sono curioso di conoscere quali dottori dell'islam, se così li si può chiamare ed in genere autori musulmani abbia studiato.