giovedì 8 luglio 2010

HANNO VOLUTO LA BICICLETTA. CHE PEDALINO IN CASA LORO

Ho già detto che il diritto d'asilo (Convenzione di Ginevra) spetta a coloro che vengano perseguitati personalmente in Paesi che non siano in stato di guerra. Non spetta ai rifugiati economici e di guerra. Altrimenti l'Europa avrebbe il dovere di riempirsi dei rifugiati economici e di guerra provenienti dall'Asia e dall'Africa. A questo punto se ne dovrebbero andare via gli europei, che sono già troppi in Europa. Ma questo non vuole entrare in testa a tutti gli imbecilli (come Stefania Craxi) che parlano di rispetto dei diritti umani, non considerando che tra questi diritti vi è anche il diritto di non essere invasi da altre popolazioni. Le ex colonie hanno voluto l'indipendenza? Se la tengano ora. Hanno dimostrato di non essere capaci di autogovernarsi, avendo per lo più governi incapacie/o corrotti. "Ogni popolo ha il governo che si merita" (Aristotele). Come l'Italia si merita il governo della mafia. Le ex colonie africane non possono pretendere di scaricare sull'Europa le loro lotte interne, spesso di natura tribale. Non vi è spazio per essi. Se ne stiano in Africa. Ognuno a casa sua se non è invitato in casa d'altri. Per non trasferire in casa d'altri i loro problemi. E non si confonda, come al solito, la morale (della solidarietà) con il diritto (la giustizia).

Dal Corriere della sera del7 luglio

STEFANIA CRAXI - «Il governo italiano non si è mai sottratto all'opera di sensibilizzazione nei confronti delle autorità libiche sulla questione dei diritti umani» ma occorre che la Ue, finora assente, «intervenga» in episodi del genere. Lo afferma il sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi ascoltata dalla commissione Esteri del Senato, aggiungendo come tra l'altro non vi sia «nessuna prova» che i cittadini eritrei fino ad oggi detenuti nel centro detentivo libico di Braq siano stati oggetto di respingimento da parte italiana. Secondo Stefania Craxi poi l'Italia sarebbe pronta ad accogliere alcuni dei 250 cittadini eritrei attualmente in Libia a determinate condizioni: «Già nel 2009 abbiamo accettato una procedura di resettlement per 67 cittadini eritrei e se anche in questo caso si ripresentassero le medesime condizioni, il governo italiano farà la sua parte», ha assicurato la Craxi. «Ci aspettiamo che lo stesso facciano anche altri stati dell'Ue», ha aggiunto.


Nessun commento: