sabato 12 giugno 2010

COME REPERIRE IL MIO LIBRO

CHI AVESSE DIFFICOLTA' A REPERIRE IL MIO LIBRO (Scontro tra culture e metacultura scientifica) NEI DISTRIBUTORI ON LINE O NELLE LIBRERIE PUO' RICHIEDERLO DIRETTAMENTE ALL'AUTORE (profpietromelis@gmail.com)AL PREZZO SCONTATO DI EURO 15 PIU' SPESE POSTALI. Si può anche concordare la modalità di spedizione. In alternativa può commissionarlo alle librerie fiduciarie MURRU (070/487386), SUCCA (070/658712) TIZIANO (070/485739) che provvederanno alla spedizione senza aggravio di spese postali sul prezzo di copertina (euro 30).
Esso espone per metà delle pagine i risultati a cui sono giunti i maggiori studiosi mondiali dell'Antico Testamento. Risultati che evidenziano che gli antichi ebrei hanno scritto il loro libro alieni dal fare proselitismo, essendo interessati soltanto a giustificare il loro diritto storico alla terra di Palestina. Ne risultano anche tutte le volute falsificazioni storiche e l'invenzione di molti personaggi. E' dimostrato, per esempio, che Mosè non è mai esistito, che le figure dei patriarchi sono state tratte da più antichi racconti mesopotamici e che non avevano originariamente alcun collegamento tra loro. Se cade la figura di Mosè cade tutto l'Antico Testamento (la cui redazione è del V secolo). Mosè (inventato ponendo insieme racconti egizi e assiri) viene posto miticamente nel XIII secolo, quando, si sa, gli ebrei non conoscevano ancora la scrittura. Dunque non può avere scritto il decalogo, che fu tratto dal famoso codice babilonese di Hamurrapi (che regnò tra il 1792 e il 1750).
Se il Nuovo Testamento pretende di essere, secondo la tesi degli evangelisti, il completamento dell'Antico Testamento, si può concludere che anche gli evangelisti presuppongono delle documentate falsificazioni per darsi una maggiore credibilità. Il cristianesimo si è salvato dalla radice ebraica con il concetto di trinità (desunto dalla triade della filosofia neoplatonica). Tramite la trinità (e perciò il LOGOS greco) il cristianesimo si è fatto traghettatore della razionalità della scienza greca. Il dio ebraico (come poi quello islamico) si caratterizza per la prevalenza della volontà sulla ragione. E' giusto tutto ciò che il dio ebraico-islamico vuole. Così si spiega l'incredibile ordine dato da Jahweh ad Abramo di sacrificargli il figlio Isacco per mettere alla prova la sua obbedienza alla volontà divina. Così si spiegano le sofferenze a cui viene sottoposto Giobbe da Jahweh, sempre per metterlo alla prova. Al contrario, nel cristianesimo, tramite la trinità, il Logos (il Figlio) vincola la volontà del Padre. La ragione precede la sua volontà. Ed è la stessa razionalità che si manifesta nella natura. Siamo agli antipodi grazie all'eredità della filosofia neoplatonica, senza la quale non si può capire la teologia cristiana. Da qui l'interesse della teologia cristiana alla conoscenza scientifica. E' FALSO DUNQUE CHE LE RADICI EUROPEE SIANO GIUDAICO-CRISTIANE, COME PER IGNORANZA O PER MALAFEDE SI SUOL DIRE. Il giudaismo e l'islamismo sono totalmente estranei alla razionalità occidentale. Il testo espone anche un florilegio del Corano per documentare che Allah non è altro che lo stesso sanguinario dio ebraico Jahweh con l'aggiunta del proselitismo (assente nel giudaismo). Il florilegio del Corano raccoglie tutte le terribili frasi che sono di istigazione all'odio contro atei, ebrei e cristiani, sino a propagandare l'omicidio di massa (con pene che prevedono persino l'amputazione delle mani e dei piedi e la crocefissione per coloro che non vogliano convertirsi). Il Corano, che è la radice del terrorismo islamico, è un testo contrario al nostro ordinamento giuridico. Eppure, per motivi di compromesso politico, viene liberamente predicato nelle moschee anche in Occidente.
Le Università nacquero nell'Europa cristiana medievale come istituzioni della Chiesa. Il caso Galileo è un episodio isolato che non ostacolò il progresso scientifico nell'Europa cristiana. Nell'ebraismo e nell'islamismo non avremmo mai avuto la rivoluzione scientifica del '600 per la loro concezione irrazionale della divinità, posta al di sopra della ragione, con la conseguente svalutazione della conoscenza scientifica. Sulla base della legge naturale, intesa dai filosofi presocratici, e poi da Platone, come fondamento di una giustizia cosmica, la dottrina cristiana concepì il diritto come fondato sulla legge naturale, espressione della razionalità della natura, ma cancellando, contraddittoriamente, a causa della Bibbia, la circolarità tra uomo e natura propria della concezione presocratica, platonica e neoplatonica. Nella concezione neoplatonica tutto discende dall'Uno (corrispondente nel cristianesimo al Padre) e, tramite l'Anima del mondo (corrispondente nel cristianesimo allo Spirito Santo e generata dall'Intelletto, a sua volta generato dall'Uno e corrispondente nel cristianesimo al Verbo, cioè al Figlio) tutto ritorna all'Uno, nell'immortalità di tutte le forme di vita. Il cristianesimo concepì il diritto naturale come fondato sulla legge naturale, ma intese quest'ultima come espressione della ragione umana, circoscrivendolo così alla sola natura umana. Da qui la separazione biblica tra uomo e natura. E ciò nonostante S. Tomaso nella Summa theologiae (andando contro la concezione biblica) avesse ripreso dal maggiore giureconsulto romano Ulpiano (III secolo d. C.) la definizione di diritto naturale come "quel diritto che la natura ha insegnato a tutti gli animali". Con l'Illuminismo la ragione scientifica si libera da ogni tutela religosa, ormai divenuta un inutile cappello.La Chiesa, paradossalmente, accetta tuttora il diritto naturale (e contro la concezione tomistica) quale fu inteso nella concezione giusnaturalistica del '600, levatrice dell'Illuminismo laico, cioè come diritto della ragione, per cui dovrebbe parlarsi, piuttosto, di giusrazionalismo, e non di giusnaturalismo.
Il libro espone anche gli argomenti dei maggiori scienziati nell'ambito della biologia evoluzionistica a sostegno dell'incidenza della casualità delle mutazioni e della selezione naturale nell'evoluzione biologica, secondo una concezione neodarwiniana. L'evoluzione biologica, con la sua legge "crudele" della selezione naturale (per cui è passata anche la specie homo), e con tutti gli errori dovuti alle imperfezioni del DNA, a cui sono legate le malattie di origine genetica (a parte l'esistenza di innumerevoli insetti quali pulci, zecche, pidocchi, zanzare, etc., da cui è necessario difendersi in base al diritto naturale), sembra congiurare tutta contro l'esistenza di Dio, se per Dio si intende un essere giusto e buono. Pertanto è priva di senso l'espressione del papa Benedetto XVI "Dio è amore" (Enciclica "Deus caritas est"). Evidentemente al papa non conviene riflettere sull'evoluzione biologica. Se ne trarrebbe, infatti, l'idea di un Dio crudele.
Nel 1996 (con documento pontificio) la Chiesa cattolica ha accettato l'evoluzione biologica da una comune origine di tutte le forme di vita (pur interpretandola finalisticamente, secondo un disegno divino), mandando in soffitta la favola di Adamo ed Eva. Essa dunque si trova oggi in contraddizione con se stessa nel concepire ancora il diritto naturale come diritto della sola natura umana. Il paradosso conseguente è che oggi ciò che per la legge è reato (il maltrattamento degli animali) per la Chiesa non risulta essere nemmeno peccato di cui sia necessario confessarsi. Pertanto essa è priva di credibilità morale e giuridica, che potrebbe acquisire soltanto se arrivasse ad una rivoluzione mondiale nel campo del diritto ponendo d'accordo l'evoluzione biologica con il diritto naturale, che , essendo comune l'origine di tutte le forme di vita, non può non essere anche il diritto degli animali non umani. Il diritto naturale di uno ha come limite il diritto naturale di un altro all'esistenza, come anche nella catena preda-predatore. Il predatore non uccide per crudeltà ma per il suo diritto naturale alla sua autoconservazione. La zanzara femmina ha il diritto naturale di succhiarmi il sangue, data la sua natura, ma io ho il diritto naturale opposto di difendermi da essa uccidendola, anche se la zanzara non mi succhia il sangue per crudeltà. Solo l'uomo, andando contro la natura, è capace di uccidere per crudeltà, e non per legittima difesa da altre forme di vita. Ma la crudeltà ha cause culturali, non naturali.
Il testo include una analitica demolizione della filosofia contemporanea, fondata sul relativimo dei valori morali, che non esistono in natura. I valori morali sono culturali, non naturali, dipendendo da determinate tradizioni o dal prevalere dei valori dei vincitori. Sulla base della conoscenza scientifica e del diritto naturale (ambedue metaculturali) frana ogni concezione antropocentrica della natura. Solo il diritto naturale così inteso può essere fondamento del rispetto della natura (pur entro i limiti dello stesso diritto naturale, che è diritto all'autoconservazione). Tutti i dissesti ambientali dipendono da una forsennata concezione antropocentrica (e perciò antiscientifica) della natura.
E' l'unico testo che permetta una esauriente lettura critica della Bibbia (radice dell'antropocentrismo) raccogliendo gli studi di esegesi biblica di tutti i maggiori studiosi mondiali della Bibbia, che ne hanno cancellato per sempre la sacralità e la sua pretesa ispirazione divina. Chi non ha letto la Bibbia con il mio testo la potrà conoscere nel suo intero contenuto, con in più la conoscenza della letteratura critica.

Melis Pietro - Scontro tra culture e metacultura scientifica: l'Occidente e il diritto...

Scontro tra culture e metacultura scientifica: l'Occidente e il diritto naturale. Nelle sue radici greco-romano-cristiane. Non giudaiche e antislamiche
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TitoloScontro tra culture e metacultura scientifica: l'Occidente e il diritto naturale. Nelle sue radici greco-romano-cristiane. Non giudaiche e antislamiche
AutoreMelis Pietro
Prezzo€ 30,00
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Dati2006, XCV-706 p.
EditoreVeritas

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Descrizione
Contiene un'analisi storico-critica dell'Antico Testamento sulla base dei risultati a cui sono giunti i maggiori studiosi mondiali. Inoltre si documenta come la dottrina cristiana si sia formata nella trinità ereditando la triade neoplatonica e con essa la razionalità della natura tramite il Logos, che esprime la legge naturale, da cui discende il diritto naturale. Così si spiega perché la rivoluzione scientifica sia potuta avvenire solo nell'Europa cristiana. Ma con l'Illuminismo la scienza si è liberata da ogni tutela religiosa. Oggi è necessario accordare il diritto naturale con l'evoluzione biologica dalla comune origine di tutte le forme di vita.

2 commenti:

fabio fontana ha detto...

Buongiorno professore

Le rivolgo i migliori auguri per il suo libro, che acquisterò senz'altro.

Il suo impegno che profonde in ogni campo della cultura e sempre proteso alla ricerca della verità, rappresenta una luce nel buio dell'ipocrisia e della malvagità umana.

Le auguro tanta salute e serenità, salutandola cordialmente con sentita stima e sincero affetto.

Fabio Fontana

Anam ha detto...

La scienza moderna, con la pretesa di dominare la natura ha finito col distruggerla.

"L'ironia è che la scienza è servita solo a mostrare quanto poca sia la conoscenza dell'uomo" (Masanobu Fukuoka, One Straw Revolution, p.29)

Volendosi sostituire a Dio, e pretendendo di conoscere la natura, l'uomo (col suo antropocentrismo) ha decretato la morte di Dio, della Natura, e dell'Uomo.

"l'uomo è la più polemica delle creature..."