giovedì 9 luglio 2009

IL DISSENNATO BENEDETTO XVI

Da alcuni passi dell'ultima enciclica del papa (Caritas in Veritate) riportati sulla stampa si apprende che il papa, condannando le "disuguaglianze scandalose" e la povertà, si scaglia contro qualsiasi forma di controllo delle nascite. Nei confronti di questo papa bisogna ripetere quanto il filosofo Hans Jonas disse nei confronti di Giovanni Paolo II per la sua condanna del preservativo anche se si fosse trattato di prevenire l'Aids in Africa, definendolo per questo "un dissennato". Nemmeno questo papa ha capito che il migliore rimedio contro la povertà nel mondo consiste nel far nascere meno poveri. Purtroppo contro certi dogmi religiosi non vi è ragione che tenga. E questo individuo ha la pretesa di presentarsi come maestro di diritto, confondendo il diritto con la sua morale. Come se la Terra, con circa 7 miliardi di individui, viventi per la maggior parte in Paesi poveri, non fosse già abbastanza affollata. Ricordiamo a questo papa la legge economica di Vilfredo Pareto: "Perché il reddito aumenti e la diseguaglianza dei redditi diminuisca deve aumentare il rapporto tra ricchezza e popolazione". Questo significa che il reddito è direttamente proporzionale alla ricchezza e inversamente proporzionale alla popolazione. Maggiore è la popolazione e maggiore è la povertà. Ma vai a farlo capire al dissennato.
D'altronde, che dire di un individuo che difende gli embrioni (che non chiedono di nascere), perché secondo lui in essi esiste già l'anima immortale? S.Agostino diceva che l'anima immortale appare al terzo mese di gravidanza (chi l'aveva informato?), mentre secondo S. Tomaso appare alla nascita. A chi bisogna dare retta? Ma, ammesso che esista già l'anima immortale nell'embrione, quest'anima è destinata ad essere "accolta nella gloria di Dio", come disse Giovanni Paolo II rivolgendosi alle donne che avevano abortito. Ciò significa che l'aborto è una fabbrica di anime beate, che non hanno corso il rischio di essere dannate. Se la madre di Hitler avesse abortito, Hitler sarebbe stato accolto "nella gloria di Dio". I papi si preoccupano degli embrioni (anche di quelli dei futuri criminali) ma non hanno mai speso una parola contro le crudeltà sugli animali non umani. Si è arrivati al paradosso che ciò che in alcuni Paesi è reato (il maltrattamento degli animali) per la Chiesa continua a non essere peccato. Incredibile. O Benedetto XVI, a me lezioni di morale e di diritto non ne puoi dare, perché sono migliore di te. Tu ti mangi le bistecche, mentre io, coerentemente, sono vegetariano dall'età di 10 anni. Sino a quando non dirai pubblicamente che è peccato grave (di cui bisogna confessarsi) il maltrattamento degli animali, BENEDETTO XVI...VAFFANCULO!!!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono pienamente d'accordo con te. Ma attento perché in questo Paesaccio non esiste libertà di pensiero. E guai a toccare il papa usando certi termini (che si merita) anche quando dice cose dissennate. Ti potrebbero accusare di vilipendio alla religione e a capo di Stato, oscurandoti il blog.